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Elezioni Roma 2016

Da Alemanno a Giachetti, Croppi in campo: "Il Pd da solo non può farcela"

L' assessore alla Cultura di Alemanno: "Giachetti è la persona giusta. Sono al lavoro per una lista che parli a quel pezzo di città che si sente escluso". Intanto Marroni solleva la polemica

Un ex assessore della giunta Alemanno in campo per costruire una lista civica a sostegno di Giachetti. La notizia circola da qualche settimana ma proprio in questi giorni sta suscitando aspre polemiche proprio all'interno del Pd. La personalità in questione, certo, è di quelle 'poliedriche' così come la sua storia politica. Stiamo parlando di Umberto Croppi. Docente a contratto presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza, editore, scrittore, la sua carriera politica è decollata tra le fila del Fuan e del Movimento sociale italiano. Fondatore dei famosi Campi Hobbit, negli anni '90 è stato capogruppo alla Regione Lazio per i Verdi mentre nel 2008 è stato nominato assessore alla Cultura da Gianni Alemanno. 'Sacrificato' con il rimpasto del gennaio del 2011, qualche mese dopo aver aderito a Fli di Fini.

Il suo coinvolgimento diretto nella campagna elettorale di Giachetti ha suscitato non poche polemiche soprattutto da parte del deputato Pd Umberto Marroni. “Immagino sia una boutade” la reazione a caldo su Twitter. L'ex capogruppo del Pd in Campidoglio proprio durante l'era Alemanno, ha poi spiegato: “Umberto Croppi può decidere liberamente chi è per lui il candidato sindaco di Roma, ma visto che nel Pd si stanno giustamente facendo scelte dolorose sull'opportunità, esclusivamente politica, di far fare un passo indietro ad amici e compagni da sempre iscritti al nostro partito, sarebbe paradossale che poi un ex assessore di Alemanno organizzasse una lista per eleggere in Consiglio comunale persone da lui selezionate” ha scritto in una nota. “A mio parere è necessario allargare all'ampio mondo del civismo, delle associazioni, delle categorie produttive e del lavoro, ma di finte liste civiche e trasformiste non credo che la città abbia bisogno. Questo sì che sarebbe consociativo”. 

Umberto Croppi, il suo coinvolgimento attivo per far eleggere a sindaco di Roma Roberto Giachetti sta sollevando polemiche. Perché questa scelta?

Prima di tutto perché da anni lavoro a fianco di associazioni e comitati che si occupano di difesa dei diritti dei cittadini con grande attenzione all'amministrazione. Mi sento coinvolto, anche alla luce dell'esperienza che ho maturato nelle dinamiche di governo della città. Inoltre perché apprezzo la candidatura di Giachetti. Siamo amici da 20 anni, so chi è, e credo che abbia quell'autonomia che può dare quel segnale di rottura che gli ultimi due sindaci non sono riusciti a dare. 

Sta parlando di Alemanno e di Marino?

Sia nel primo, sia nel secondo caso gli elettori hanno scelto due marziani. Entrambi al momento della candidatura erano distanti, per racchiudere il concetto con una formula, da una tradizione consociativa. Nessuno dei due è riuscito a sconfiggere questa malattia della politica romana. Giachetti ha le caratteristiche personali per farlo, però va aiutato. Il Pd da solo non è in grado di garantirgli la vittoria. E se questo accadrà avrà bisogno di ristabilire un patto con quel pezzo di città che non si sente rappresentata. Una forza civica servirà anche a garantire lo stesso Giachetti nei confronti del partito che lo candida e dalle bande che hanno imperversato nella politica romana negli ultimi anni. Questa è la speranza e il tentativo che sto cercando di mettere in pratica. Ovviamente è tutto da verificare, siamo all'inizio di un percorso.  

Per tradurre questo appoggio in termini pratici, sta lavorando a una lista civica in supporto di Giachetti? 

Si ma con particolari caratteristiche, perché il meccanismo della lista di partito strutturata con piccoli affluenti secondo me stavolta non funziona. Il Pd romano non ha abbastanza capacità attrattiva. Va bilanciata con una lista diversa, che rappresenti tutti quelli che sono fuori dalle logiche dei partiti.

Ha già in mente qualche nome?

Non si può anticipare nulla, non ci sto lavorando da solo. 

Nella sua storia politica è passato anche per i Verdi, di cui è stato capogruppo in Regione. Nasce però nell'estrema destra del Fuan e del Msi e, per arrivare ad anni molto più recenti, nella giunta Alemanno. Non crede questo possa sfavorire Giachetti più che aiutarlo?

È una cantilena che ogni volta si ripresenta. Dai riscontri che ho io non mi pare proprio. Sarebbe potuto valere anche il contrario: quando ho appoggiato Alemanno venivo da 15 anni di appartenenza alla sinistra, sono stato capogruppo dei Verdi alla Regione Lazio. Anzi, se c'è un mondo che ho frequentato in questi anni è proprio quella galassia di organizzazioni cittadine che spesso si muovono all'interno della sinistra, a volte anche estrema. Davvero queste polemiche non hanno senso. Sono stato artefice 22 anni fa dell'elezione di Arturo Osio alla Regione portando per la prima volta i Pds in amministrazione. Non capisco perché se andava bene 25 anni fa non dovrebbe andare bene adesso. 

Le piacerebbe tornare a fare l'assessore alla Cultura?

Non è mai bello tornare sui luoghi del delitto. Non ero candidato a questo ruolo con Marino quando mi chiese il suo appoggio e non lo sto facendo ora. Si può collaborare in tanti modi.

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