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Giovedì, 25 Aprile 2024
Elezioni Roma 2016

Primarie, Morassut: "Basta correnti, candidature civiche come il M5S"

Il deputato ed ex assessore all'Urbanistica con Veltroni ha presentato ieri il suo ultimo libro insieme al deputato Speranza. "Apriamo un confronto che metta in campo idee e progetti"

Se c'è un modo per salvare il Pd romano dalla situazione in cui si trova, quello sono le primarie”. Non quelle “del correntismo”, malattia di partito “da abbandonare una volta per tutte”. Ma per aprire un confronto “che sappia cercare all'esteno, tra le forze 'civiche'. Un confronto che metta in campo idee e progetti e non solo correnti”. E' in piena campagna per le primarie per la corsa a sindaco di Roma, Roberto Morassut, deputato Pd ed ex assessore all'Urbanistica di Veltroni, intervenuto ieri in via Goito a quella che “era inizialmente stata organizzata come la presentazione del mio ultimo libro” ma che, nei fatti, si è trasformata in un'occasione di confronto con iscritti e simpatizzanti. 

E' Morassut, colui che nella Capitale ha portato a termine la lunga gestazione del Piano regolatore romano, lo sfidante più quotato della renzianissima candidatura di Roberto Giachetti. Parla da 'neo' candidato e da candidato riceve il sostegno della sinistra dem di Roberto Speranza: “La candidatura di Morassut è molto bella per questa città” ha affermato il deputato. Alla presentazione anche il sottosegretario di stato alla pubblica amministrazione Angelo Rughetti che però, sulla candidatura di Morassut, non si è sbilanciato.

La necessità di autocritica e la consapevolezza di dover ripartire dalle macerie del terremoto politico di mafia capitale, sono il punto di partenza. “Salviamo la parte sana del partito ma non fermiamoci al nostro interno” ha continuato Morassut. “Dobbiamo aprire le nostre liste all'esterno, tra le forze civiche di questa città. Servono idee e progetti, che adesso non ci sono”. Morassut mutua così nella sua proposta politica quella deputato Pd Walter Tocci che nei giorni scorsi aveva consigliato al Pd di promuovere una lista civica del centrosinistra ma senza simboli. Un punto sul quale Morassut non è d'accordo: “Senza accantonare il simbolo del Pd". Un modo, questo, “per arginare il Movimento cinque stelle” cresciuto sulle ceneri dei partiti, “ma anche Marchini che potrebbe camuffare il centrodestra con un profilo civico”. 

Civismo ma anche centrosinistra in una coalizione larga. Che oggi non c'è. “Il tema della coalizione è importante. Queste sono sostanzialmente primarie Pd. Manca Sinistra Italiana e questo apre il rischio di riconsegnare la città alla destra o al Movimento cinque stelle” continua. Per il momento però Sinistra Italiana non parteciperà alle primarie e continua a sostenere la candidatura di Stefano Fassina. Anche Speranza è concorde: “Non mi rassegno al fatto che il centrosinistra sia morto. In molte regioni governiamo come centrosinistra, anzi è un'anomalia quando non ci siamo” il commento di Speranza.

Marino? “C'è stata una scissione tra l'amministrazione e la politica" la lettura di Morassut. Una separazione che ci ha portato ad un punto di stallo”. 

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