rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni Roma 2016 San Lorenzo

Giachetti inaugura la sua stazione: "I romani si riprendano ciò che gli spetta"

Il vicepresidente della Camera ha inaugurato il suo comitato elettorale all'ex Dogana a San Lorenzo. Dall'onestà alla competenza le parole d'ordine. Lo slogan: "Roma torna Roma"

L'ha chiamata 'Stazione Giachetti' perché “sarà un luogo aperto e di confronto tra le persone”. Parte dall'ex Dogana di San Lorenzo la corsa di Roberto Giachetti verso il Campidoglio. Ex deposito merci, con i treni che sferragliavano alle spalle del palco, in un luogo perfettamente in linea con l'immaginario renziano, il candidato sindaco del centrosinistra ha inaugurato giovedì sera il suo comitato elettorale alla presenza di un nutrito pubblico di militanti, parlamentari, ex consiglieri capitolini, presidenti di municipio. "L'obiettivo è convincere i romani che è arrivato il momento di riprendersi ciò che spetta loro, il momento di tornare a sognare la Roma che abbiamo sempre voluto" ha esordito.

Nel suo discorso, durato oltre un'ora, Giachetti parla di tutto. Questa volta non c'è nessun marziano, la sua storia politica inizia da lontano e la rivendica tutta. Parte dalla militanza, inizialmente Radicale, “fin da quando avevo 15 anni e raccoglievo le firme per i referendum”; ricorda il suo lavoro prima come capo segreteria di Rutelli e poi come capo di Gabinetto, “ho firmato tante delibere, anche con spese di miliardi di lire, e non ho mai avuto nemmeno un avvertimento né dalla Procura né dalla Corte dei Conti”. Giachetti prova difendere l'orgoglio di una classe politica travolta dalle inchieste di mafia capitale: “L'entusiasmo è necessario ma non sufficiente, ci vuole onestà. Ce la chiedono i romani e hanno ragione, perchè ultimamente spesso è andata nell'ombra".

Giachetti inaugura comitato elettorale all'ex Dogana

L'onestà è la prima delle parole d'ordine anche se, lo dice prima di approfondire, “da sola non basta”. Non solo la “mia storia”. Giachetti punta sulle liste che lo sosterranno: “Saranno pulite e rinnovate, composte da persone senza alcun carico pendente, controllate dall'Antimafia, pubblicate sul suo sito in modo che tutti i cittadini possano controllare”. L'attacco a Virginia Raggi, l'unica tra gli sfidanti ad essere bersagliata dal candidato di centrosinistra, arriva sul terreno della competenza. Giachetti prende ironicamente di mira la dichiarazione della candidata del Movimento cinque stelle: “La prima cosa che farò se diventerò sindaco sarà eliminare la carta di credito”. “Preferisco” sostiene Giachetti “lavorare per risolvere i problemi di questa città”. 

In quanto al programma parla di trasporti, del debito, della possibilità poco sfruttata che Roma ha, “insieme alla Regione di Zingaretti”, di sfruttare i finanziamenti europei. E ancora le telecamere per controllare le corsie preferenziali, il tavolo con il Governo per chiudere la partita della metro C, i parcheggi di scambio, le opere incompiute. Non si dimentica delle Olimpiadi, “straordinaria possibilità che se non utilizzassimo saremmo degli irresponsabili”. Esalta la possibilità di “recuperare” lo stadio Flaminio, si dimentica di Tor Vergata, lancia una frecciatina a Fassina che sul tema è contrario. Giachetti ne è convinto: “Non dobbiamo avere paura di toccare qualcosa per timore di trasformarla in m.... Noi siamo in grado di trasformarla in oro”.

Una promessa elettorale e un obiettivo qualora diventasse sindaco. La prima riguarda la sua giunta: “Il 21 maggio conoscerete la mia squadra. Non ci saranno consiglieri, deputati o senatori. E se vinceremo un minuto dopo l'insediamento saremo già pronti a lavorare”. Poi l'obiettivo del decentramento: “La prima cosa che farò sarà dare poteri di sindaco ai municipi”. 

Ad ascoltarlo c'è anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che prima di andarsene salirà sul palco per abbracciarlo, e il commissario del partito romano Matteo Orfini. In prima fila il capogruppo del Pd in Senato Luigi Zanda e il deputato Umberto Marroni. Ci sono anche Ileana Argentin, Lorenza Bonaccorsi, Marco Miccoli. Compare anche il ministro Dario Franceschini con la moglie ed ex consigliera capitolina Michela Di Biase. Dall'ex maggioranza in Campidoglio anche Fabrizio Panecaldo, Giulia Tempesta, Athos De Luca. Tanti i presidenti di municipio, da Sabrina Alfonsi a Daniele Torquati passando per Giuseppe Gerace e Giammarco Palmieri. C'è anche il segretario generale romano della Fp Cgil Natale Di Cola. 

Non è mancata la contestazione. Non all'interno dell'ex Dogana. Ad accogliere l'arrivo di Giachetti, su via dello Scalo di San Lorenzo, un gruppo di attivisti degli spazi sociali della 'Libera repubblica di San Lorenzo', molti dei quali destinatari delle lettere di sgombero da parte dell'amministrazione capitolina. Nel mirino dalla “privatizzazione dei servizi” alla “speculazione edilizia” fino al “dup di Tronca”. Giachetti ha promesso “un confronto” che, sottolinea, “non vuol dire avere le stesse idee”. Dopo oltre un'ora di discorso, con tanto di segnali dalla platea per 'tagliare', Giachetti sembra non voler più smettere di parlare del suo progetto per Roma. “Per fortuna mi avete rimproverato di non avere un programma....”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giachetti inaugura la sua stazione: "I romani si riprendano ciò che gli spetta"

RomaToday è in caricamento