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Elezioni Roma 2016

Il candidato Razzi: "Darei le case popolari ai rom, basta baracche" 

Le idee del senatore di Forza Italia per tirare su la Capitale. Dalle case ai roma ai trasporti "su rotaia e non su gomma". Poi la stoccata alla Meloni: "Ha preso in giro il mio presidente"

Anche Razzi, senatore di Forza Italiascende in campo e si aggiunge alla pletora di candidati a sindaco di Roma. E ai microfoni di Radio Cusano Campus, a 24 ore dall'annuncio, conferma: "Faccio sul serio, non sono abituato a dire le bugie, è normale che stia pensando di candidarmi". Già, Roma muore nel degrado e tutti si sentono un po' paladini del decoro, supereroi chiamati dalla causa.

"Penso che bisogna lavorare molto per riportare Roma ad essere la numero uno al mondo". Poi una rapida stoccata a Giorgia Meloni: "Prende in giro il mio presidente perché le è stato offerto tante volte di candidarsi e ha detto di no". Ora questo ripensamento "ci fa venire il mal di stomaco. Se si candida lei mi posso candidare pure io". E qualche idea per la città, partendo ovviamente dai rom. 

"E' chiaro che le baracche e baracchelle dovrebbero scomparire tutte perchè non è così che si vive in una capitale del mondo –ha sottolineato Razzi- bisogna cercare di dargli una sistemazione. Magari una casa popolare nelle periferie, perchè loro non vogliono stare nel centro della città. In questo modo si possono controllare perchè queste ruberie a Roma devono finire".
 
Poi la prostituzione: "Io ho già una proposta di legge al Senato, quella della riapertura delle case chiuse. Bisogna fare questo per togliere dalla strada queste donne e ridare valore alla donna, che non è una schiava. Queste donne vengono sfruttate da persone senza scrupoli. Invece con le case chiuse, vengono tutte controllate, anche dai dottori. Se diventassi sindaco questa sarebbe una delle mie priorità".

E i trasporti "su rotaie e non su gomma con lotta al traffico e alla sporcizia". Insomma, "Roma deve tornare ad essere il fiore di tutto il mondo. Ci sono oltre 450mila abruzzesi che risiedono e lavorano a Roma e spero votino per me. Ci sono molti tassisti, ristoratori, universitari, ingegneri. L'abruzzese è forte e gentile ma è grande lavoratore". 

Infine l'ennesimo attestato di stima e fiducia oltre ogni limite per il Cavaliere. "Se Berlusconi mi chiedesse di dare una mano a Bertolaso? Ne parlerò con lui, io lo faccio per difendere lui. Io sono un uomo suo, fedele e faccio quello che mi dice lui, ascolto solo lui".

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