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Elezioni Roma 2016

La Raggi e la questione morale: "Non usare avvisi di garanzia come manganelli"

La candidata M5s al Campidoglio: "L'onestà deve essere il faro, ma questo non deve essere utilizzato strumentalmente per colpire una forza politica come la nostra che sta tentando di riportare legalità"

Prima l'avviso di garanzia al sindaco di Livorno Nogarin, oggi quello al primo cittadino di Parma, Federico Pizzarotti. A finire nell'occhio del ciclone però è chi aspira a governare la città più importante d'Italia, Virginia Raggi. Inevitabile oggi che la candidata pentastallata finisse sotto torchio per questa vicenda. Incalzata a CorriereLive ha provato a difendersi

"Riteniamo giusto e corretto che a seguito di un avviso di garanzia vengano capite le motivazioni che sono alla base e poi, sulla base di queste, quando ci sono contrarietà ai principi del movimento, è giusto dimettersi. Ma gli avvisi di garanzia non devono essere utilizzati come manganelli".

Secondo Raggi "ci sono differenze, ad esempio, tra le accuse di diffamazione e peculato o abuso d'ufficio. L'onestà deve essere il faro, ma questo non deve essere utilizzato strumentalmente per colpire una forza politica come la nostra che sta tentando di riportare legalità. Siamo onesti ma non siamo sciocchi. Abbiamo massima fiducia nella magistratura, vogliamo la massima trasparenza, ma valutiamo caso per caso", ha concluso.

"Noi in realtà", prosegue la Raggi, "la questione morale la affrontiamo in modo serio, caso per caso, come a Quarto dove addirittura non abbiamo neanche atteso gli avvisi e giudicato intollerabile la situazione e abbiamo detto: "Vi dimettete, siete fuori i Cinque Stelle". Noi la affrontiamo, mi sembra che gli altri partiti glissino e ci passino sopra tranquillamente", ha detto Raggi, che ha ribadito: 

"La questione morale viene affrontata caso per caso e ognuno risponde per sè, il caso di Quarto è emblematico: è successo qualcosa a nostro avviso di intollerabile e ancor prima di un avviso di garanzia abbiamo chiuso le porte e detto che la città doveva andare al voto. Il sindaco Nogarin la sta affrontando e ha detto di attendere qual è il contenuto dell'accusa che gli viene rivolta e ha dichiarato che è pronto a dimettersi. Pizzarotti non ho ancora capito qual è la sua decisione in merito, lo apprenderemo nelle prossime ore. Non abbiamo paura di affrontare le questioni che via via sorgono. Diversamente negli altri partiti non mi sembra sia mai stato cacciato qualcuno, anzi moltissimi siedono in Parlamento. Il che vuol dire che lì la questione morale è viva e reale".

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