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Edilizia agevolata, Tronca pronto a firmare: "Basta ritardi, è caos"

Dopo la protesta di un mese fa, una delegazione di cittadini è stata ricevuta in Campidoglio dal vicesegretario generale. "Ci ha assicurato la massima attenzione". Intanto si temono ricorsi a catena

Nuove proteste questa mattina in Campidoglio in merito alle compravendite delle abitazioni realizzate nei piani di zona. Nonostante il commissario Tronca non sembra aver intenzione di lasciare al prossimo sindaco la patata bollente, la firma alla delibera attuativa che permette di 'affrancare' i terreni e svincolare così i prezzi di tali abitazioni ancora non c'è. Così, a distanza di circa un mese dall'ultima protesta, i cittadini hanno deciso di recarsi in Campidoglio per avere notizie. 

“Siamo stati ricevuti in piccola delegazione dalla Dott.ssa Turchi, vice segretario generale che ci ha assicurato la massima attenzione del Campidoglio per la vicenda che coinvolge tantissimi cittadini” ha commentato l'avvocato Carla Canale presidente del CdQ Vigna Murata e segretario del Coordinamento CdQ Municipio IX. “Sono in corso le ultime simulazioni di calcoli sulla delibera e la firma del Commissario è data a giorni. Sono felice, come cittadina e referente tematico del coordinamento del CdQ del Municipio IX, che il Commissario abbia questa problematica come priorità e confidiamo che la situazione abbia un esito positivo a breve. Da parte nostra terremo alta l'attenzione, organizzando tutte le iniziative più opportune atte a raggiungere il risultato atteso dai cittadini coinvolti nella vicenda”. 

LA STORIA - Una sentenza blocca tutto ed è caos

I cittadini temono l'ennesimo ritardo e sono pronti a nuove proteste. "Abbiamo aspettato fin troppi mesi, se la delibera slittasse centinaia di famiglie rischiano di perdere migliaia di euro. Sarebbe davvero il caos" commentano. In bilico soprattutto coloro che hanno avviato compravendite poco prima della sentenza della Cassazione di settembre, che ha imposto per gli immobili realizzati in edilizia agevolata un prezzo massimo di cessione 'calmierato', e che oggi rischiano di perdere la differenza. Si tratta di secondi e terzi acquirenti che, a loro volta, avevano acquistato a prezzi di libero mercato. Oggi si ritrovato con rogiti 'congelati' se non addirittura obbligati a vendere a prezzi di convenzione pur avendo comprato a valori più alti. È andata così per anni, spesso dietro rilascio di un nulla osta da parte dell'amministrazione capitolina: seguendo una particolare interpretazione della legge, abitazioni realizzate con il sostegno pubblico dopo pochi anni sono state rivedute a prezzi di libero mercato.

Il commissario Tronca a dicembre ha firmato la delibera che permette l'affrancamento dei terreni ma senza un provvedimento attuativo che stabilisce l'ammontare di tale somma per ogni piano di zona è tutto fermo. “Da ottore” racconta una cittadina presente in piazza  “sono già state avanzate 1800 domande di affrancamento anche se in questa situazione sono coinvolte migliaia di persone”.

A far paura è anche il caos che potrebbe generare da una serie di ricorsi e controversie che potrebbero allargarsi a cascata su diversi attori coinvolti. Molti di coloro che hanno acquistato a prezzi di libero mercato hanno deciso, o potrebbero decidere di farlo nei prossimi mesi, di avvalersi sul precedente proprietario chiedendo indietro la differenza di quanto versato. Una cifra che in alcuni casi supera anche i 100 mila euro. Il tutto senza precludersi la possibilità di richiedere, in un secondo momento, l'affrancamento del terreno potendo così vendere nuovamente l'immobile. 

“Il provvedimento doveva già essere attuato, così come accaduto in molti altri comuni d'Italia, nel 2011” quando una legge stabilì la necessità di affrancare i terreni con un contributo economico prima di rivenderli a prezzi superiori rispetto a quanto stabilito dalle convenzioni. Così i cittadini “se la situazione non si sblocca, potrebbero anche decidere di procedere con una diffida verso l'amministrazione dal momento che il provvedimento sarebbe già dovuto essere attuato nel 2011” spiega Francesca Barbato, ex consigliere capitolino, candidata nelle liste di Marchini, presente questa mattina in Campidoglio.

“Seguiamo questa vicenda da molto tempo perché riguarda tantissime persone che hanno acquistato una casa nei piani di zona”. Poi ricorda: “Questa vicenda dovrebbe camminare indipendentemente da quella degli affitti gonfiati o della mancanza di opere pubbliche nei piani di zona. Sono aspetti che li riguardano ma di cui si sta interessando la Procura perché c'è un'ipotesi di reato su cui indagare”. Conclude: “Qui si tratta di un atto amministrativo. Non possiamo rischiare che si blocchi tutto”.

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