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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni Roma 2016

Giachetti, le primarie? "Non un flop ma un segnale da raccogliere"

Il candidato sindaco del centrosinistra è stato intervistato alla trasmissione 'Otto e mezzo'. Dimissioni da presidente della Camera? "Se diventerò sindaco"

Il primo atto da sindaco? “Dare in gestione le tante aree verdi degradate e abbandonate ai tanti comitati di quartiere che chiedono di poterle gestire”. Ha risposto così, Roberto Giachetti, nel suo primo giorno da candidato sindaco del centrosinistra, intervenendo alla trasmissione 'Otto e mezzo' su La7. Il vicepresidente della Camera ha anche fatto sapere che, per questi mesi di campagna elettorale, non abbandonerà il suo posto: “I problemi che mi pongono i romani non sono questi”. 

NO ALLE DIMISSIONI - Ha spiegato: “Ho dimostrato nei due mesi di campagna per le primarie di poter mettere parecchie energie per la città ma rendendo comunque compatibile il mio ruolo parlamentare presiedendo l'Aula ogni due settimane. Ho comunque chiesto mandando una lettera alla Boldrini di essere sostituito quando l'Aula va in diretta tv per non avere vantaggi sugli altri candidati ed è gia successo due volte durante primarie, con Di Maio che ha preso il mio posto”. 

LE PRIMARIE – Non un flop ma un segnale, la lettura moderata che Giachetti ha fatto dei numeri delle primarie romane, attorno al quale, ieri, si sono scatenate le polemiche. “Non considero un flop la partecipazione alle primarie di ieri nelle condizioni date, Mafia Capitale, la Giunta Marino caduta in quel modo e la sinistra che ha boicottato le primarie quando l'altra volta partecipava. Ma non mi nascondo certo che c'è un segnale evidente che noi dobbiamo raccogliere e che io cercherò di spendere in campagna elettorale per fare in modo che quel popolo torni ad avvicinarsi al centrosinistra”. Poi ha ricordato la necessità di una normativa sulle primarie: “Per essere una cosa fino in fondo positiva bisognerebbe regolarla per legge come d'altra parte è fatto in America”. 

IL DEBITO - In merito al debito miliardario del Comune di Roma “bisogna fare in modo che il bilancio comunale inverta la tendenza: c'è anche un problema di riorganizzazione degli uffici e della macchina, con tanti soldi che vengono buttati semplicemente per il disordine”. Per il presidente della Camera è necessario aprire “un ragionamento col Governo aprendo un tavolo su tre questioni: metropolitane, bilancio e sicurezza”. 

RIFUGIATI – Sì all'accoglienza, ma prestando attenzione a come ricade sulla città: “Se in Germania accolgono una famiglia che scappa dalla Siria e la accolgono anche in Canada non vedono perché non si possa accogliere anche a Roma” ha spiegato. “L'altro giorno un signore a Tor Sapienza, quartiere oggetto di momenti di turbolenza, nella sua semplicità mi ha detto: 'Il problema è che in un bicchiere da mezzo litro non ci può entrare un litro d'acqua'. Quindi noi non siamo contrari” ad accogliere altri migranti, “ma se mettiamo nello stesso quadrante il centro di accoglienza, il campo rom eccetera, tutto questo in una città come Roma evidentemente crea conflitto”. 

LA BATTAGLIA ELETTORALE – La minaccia alle prossime elezioni è quella del Movimento cinque stelle anche se la partita è certamente aperta: “Al di là delle difficoltà del centrodestra, io penso che la partita per il ballottaggio sia contendibile per tutti e tre gli schieramenti, per il Pd, per il centrodestra e per il Movimento Cinque Stelle ma, stando ai dati che si hanno, indubbiamente la Raggi è quella messa meglio. Penso però che la campagna elettorale possa consentire a tutti, e io ovviamente mi batterò per questo, di fare un buon risultato”. 

ATTACCO A SALVINI – Non è mancato un attacco al segretario della Lega Nord: “Mi piacerebbe che Salvini evocasse le ruspe più per gli evasori fiscali che per i campi rom”. 

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