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Elezioni Roma 2016

Elezioni, Bertolaso: "Con i rom niente ruspe, sono una categoria vessata"

Parla l'ex capo della Protezione Civile, candidato sindaco per il centrodestra: "Serve più diplomazia". Poi sulla sua storia politica: "Non ho mai votato Berlusconi"

"Non ha mai votato Berlusconi" e alle ruspe di Salvini preferisce la "diplomazia". Dopo due giorni di maldipancia e critiche verso la sua candidatura, le parole di Guido Bertolaso, candidato sindaco alle prossime elezioni per lo schieramento di centrodestra, intervistato da Radio Capital sono destinate a far discutere. "Mi definisco un vecchio democristiano" ha affermato. E i rom "sono una categoria che è stata vessata e penalizzata".

"Non ho mai votato Berlusconi. Salvini è uno concreto, bada al sodo e in questo mi ci ritrovo. Poi magari su alcuni problemi specifici abbiamo idee diverse. Ma è intelligente e ragionevole, ci siamo parlati al telefono" ha affermato ai microfoni di Radio Capital. A dividerli, soprattutto la posizione su rom ed extracomunitari. Per l'ex capo della Protezione Civile le ruspe non servono. Al contrario serve "più diplomazia, più tatto, più cautela. Io mi metto sempre dalla parte dei più deboli e i rom sono una categoria che è stata vessata e penalizzata". 

Poi ha continuato riferendosi alla propria storia. "Mi definisco un vecchio democristiano" ha continuato. Nessun timore in merito ai procedimenti giudiziari in corso: "I cittadini romani da tremila anni sono abituati a convivere con calunnie e fatti costruiti ad arte. Sono smaliziati e intelligenti e quindi sapranno vedere le carte e capire che sono accuse montate ad arte, per capire che contro di me c'è stata un'operazione per colpire una persona perbene che doveva essere messa nel congelatore e alla quale si doveva impedire di essere ancora utile per il Paese. E' una vicenda iniziata da sei anni, e siamo ancora nel mezzo dei processi. Io ho chiesto quattro anni fa, per due volte, il rito abbreviato, perché sono innocentissimo ma mi è stato negato".

Sul tema affittopoli pugno duro ma con qualche distinguo: "Tutti fuori tranne gli inquilini veramente indigenti, che sono un'assoluta minoranza". Poi, il destino degli immobili del comune è quello di essere "messi a profitto". 

Idee chiare anche sulla questione dei dipendenti comunali: "Sono troppi, almeno per come vengono usati ora, ovvero malissimo". Per Bertolaso "vanno riorganizzati, redistribuiti, poi in futuro si vedrà". 

In suo favore si è espresso Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria: "Bertolaso è l'uomo giusto perché Roma vive in emergenza da alcuni decenni e se c'è un uomo che ha saputo risolvere le emergenze in Italia è certamente lui" ha commentato. "Le polemiche vengono dai soliti noti e sono come quelle sul festival di Sanremo: se non ci fossero vorrebbe dire che si è sbagliato qualcosa".

Le parole di Bertolaso però non sono sfuggite ad Alfio Marchini, candidato sindaco che raccoglie il sostegno di una parte del centrodestra romano. L'imprenditore romano non si è lasciato sfuggire la sua apertura verso i rom, cavallo di battaglia di esponenti di centrodestra e del leghista Salvini. Scrive Marchini: "Bertolaso‬ ha appena dichiarato: "Io mi metto sempre dalla parte dei più deboli e i rom sono una categoria che è stata vessata e penalizzata. Con i nomadi servono più diplomazia, più tatto, più cautela". Apprendo quindi dal sacro verbo di Bertolaso, che userà i suoi enormi "attributi" per applicare ai campi ‪‎rom‬ le ricette del centrosinistra. Con buona pace di ‪‎Salvini‬ e ‪Meloni‬".

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