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Elezioni Roma 2016

Ballottaggio, Giachetti scrive ai romani e attacca la Raggi: "Il voto è un referendum sulle Olimpiadi"

Tra i punti che, secondo il candidato di centrosinistra, lo distinguono dall'esponente pentastellata ci sono le Olimpiadi, lo Stadio della Roma, la metro C e la gestione di Atac. "Quando entrate in cabina elettorale pensateci"

Roberto Giachetti scrive ai romani. E il messaggio è chiaro: "La città cambia se vinco io". Una lettera che è anche un attacco diretto da parte del candidato sindaco del centrosinistra verso l'avversaria del Movimento cinque stelle: "Da molto tempo sto chiedendo a Virginia Raggi di fare un confronto con me. Lei è sempre scappata e a me non sembra serio perché uno di noi due governerà Roma per cinque anni. E milioni di romani hanno il diritto di conoscere le sue opinioni contro le mie. Le sue proposte contro le mie" esordisce nella missiva pubblicata anche sulla sua pagina Facebook. Anche ieri, di fronte alla platea di Unindustria, Floris ha potuto intervistare i due candidati separatamente, senza un confronto diretto. Il testa a testa, invece, è atteso per domani sulla Rai.

E se la Raggi, forte del suo risultato nettamente superiore a quello dell'esponente Pd, lavora per mantenere il vantaggio, Giachetti tenta di giocarsi fino in fondo la "nuova partita" del ballottaggio. Così non si sottrae ad uno scontro diretto con l'avvocato 37enne:  "I romani devono sapere che nei prossimi cinque giorni ci giochiamo cinque anni. E che le conseguenze se vince la Raggi o se vinco io sono molto diverse".

Giachetti, lo ha detto più volte, punta tutto sulle Olimpiadi del 2024, tanto che afferma: "Il referendum sulle Olimpiadi è domenica prossima". La distanza dall'avversaria è netta e Giachetti si gioca tutto sperando sia la carta vincente:  "Se vinco io Roma punterà a ospitare le Olimpiadi 2024, se vince la Raggi no. Punto. È una differenza enorme". E ancora: "Quando entrate in cabina elettorale, pensateci".

Prosegue con la metro C, "se vinco io si finisce, se vince la Raggi no", con Atac, "se vinco io Roma cambierà i dirigenti Atac responsabili dello sfascio del trasporto pubblico" ha continuato affermando di voler confermare il manager venuto dal Nord, Marco Rettighieri. Tra grandi opere e grandi eventi non poteva mancare lo Stadio della Roma: "Se vinco io Roma costruirà lo stadio della Roma, se vince la Raggi no. Ok, è vero. Sono un tifoso sfegatato, lo ammetto. E so che senza stadi di proprietà il calcio non ha futuro, come dimostrano le esperienze inglesi e tedesche e anche qualche esperienza italiana, ahimè. Ma voglio essere chiaro: mi guida la passione di amministratore, non quella del tifoso. Lo stadio della Roma porta investimenti e posti di lavoro".  

La Raggi, praticamente outsider della politica, si fa forte del "fallimento delle passate amministrazioni". Giachetti scrive, "io non sono un politico come gli altri" e rivendica la sua storia nell'amministrazione Rutelli: "Raggi detto che i primi cento giorni li passerà a studiare. Io, invece, so cosa fare. Ho lavorato in comune quando c'era la prima amministrazione Rutelli, quella in cui le cose si facevano. Io, radicale, ho organizzato la Giornata Mondiale della Gioventù a Tor Vergata con Giovanni Paolo II. Io, romanista, ho organizzato i festeggiamenti dello scudetto della Lazio al Circo Massimo. Io ho firmato migliaia di delibere e non ho mai avuto nessun problema con la giustizia". Poi, sfruttando i timidi endorsment di Ignazio Marino e Gianni Alemanno per la Raggi scrive: "Hanno lasciato Roma così come la vedete e per continuare l'opera scelgono la Raggi". 

Non è mancata la reazione dell'ex sindaco Gianni Alemanno: "Era solo una mia frase di attenzione alla Raggi pronunciata durante un talk show. Giachetti costruisce su questo addirittura un teorema. Io mi sono limitato a dire di essere fortemente tentato a votare la Raggi perchè sul ballottaggio lo decideremo dopo un  confronto. Puó essere che decideremo per l'astensionismo, ma una cosa è certa: non voteremo mai per Giachetti perchè è l'erede del vecchio sistema di potere di Rutelli e Veltroni che ha devastato Roma e oggi rappresenta l'emanazione di Matteo Renzi che sta devastando l'Italia". 

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