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Elezioni Roma 2016

Il centrodestra dice no a Marchini, almeno per ora. Fdi propone Rampelli

Berlusconi, Meloni, Salvini escono con un nulla di fatto dall'incontro di Arcore La leader di Fdi pone un veto su Marchini e propone il 'suo' capogruppo alla Camera. In settimana un nuovo vertice

Il centrodestra blocca Marchini. Ma il nodo della candidatura a sindaco per le prossime elezioni romane non è ancora stato sciolto. L'incontro di ieri ad Arcore tra Silvio Berlusocni, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, per la Capitale si è concluso con un nulla di fatto. Secondo quanto emerso, l'unica decisione presa, almeno per il momento, sarebbe lo stop ad Alfio Marchini che nelle ultime settimane ha lavorato proprio per raccogliere i consensi di quell'area "moderata" alternativa a Pd e M5S. Meloni ha proposto il nome di Fabio Rampelli, capogruppo di Fdi alla Camera, ma sul punto i due alleati non si sono ancora espressi e con molta probabilità i tre si incontreranno nuovamente in settimana. L'obiettivo è quello di arrivare con un nome entro la fine della settimana. 

NO A MARCHINI - Berlusconi, non è un segreto, ha sempre visto di buon occhio l'imprenditore romano. Il veto è arrivato dalla leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Per la 'pasionaria' di Garbatella Marchini, con una storia familiare molto vicina alla sinistra romana, non è abbastanza rappresentativo per la destra romana che potrebbe non riconoscersi nella sua figura. La conferma è arrivata in serata dal leader della Lega Nord ai microfoni de La Zanzara su Radio 24: "Marchini? Durante il vertice con Berlusconi e la Meloni il suo nome è stato bocciato. Non sarà il nostro candidato a Roma".

NUOVI NOMI - Meloni non si è però presentata a mani vuote ad Arcore. La leader di Fdi ha presentato un suo candidato: Fabio Rampelli, storico esponente della destra romana. Salvini e Berlusconi però non hanno ancora espresso un giudizio sull'architetto romano. I tre si sono impegnati a rivedersi mercoledì. L'obiettivo è chiudere la partita entro la settimana, una partita che, a parte le ipotesi in campo, è davvero ancora aperta. I tre potrebbero lavorare a un profilo meno politico come a Milano con Stefano Parisi (che però non ha ancora ufficialmente accettato) o come Guido Bertolaso che però aveva incontrato il parere negativo di Salvini. E' sempre Salvini a spiegare: C'è in ballo un altro nome, ma non sono io a contattarlo. In settimana si saprà". 

MARCHINI - La notizia è già stata commentata anche dal diretto interessato Marchini: "È la conferma che non esistevano patti segreti e incontri clandestini. L'ho ripetuto mille volte: amo Roma e mi sta a cuore il futuro di questa città. È un impegno che ho preso con i romani e che onorerò fino alla fine". 

STORACE - A rimanere solido sulla sua posizione è Francesco Storace, leader de La Destra, da tempo candidato sindaco. Il suo è un appello a fare presto: "Non si vota domani mattina, a Roma. Ma, se si vuole vincere, si deve decidere presto: il nemico è a sinistra e non a destra e il consenso va sollecitato e non rifiutato" ha scritto su Il giornale d'Italia. "Se il centrodestra prosegue con l'incomunicabilità e se la partita riguarda il peso per l'Italicum allora è evidente che la frattura è scientificamente cercata. Vedremo quale sarà l'accoglienza al nome di Fabio Rampelli proposto da Giorgia Meloni. Se il risultato sarà negativo, vuol dire che la destra italiana è ospite, persino nella città dove vive la sua più forte tradizione senza riuscire a dettarvi le regole del gioco. In questa confusione rimane la mia candidatura a sindaco". 

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