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Sabato, 20 Aprile 2024
Elezioni Roma 2016

Primarie centrosinistra, il confronto tv delude: poche le idee, tanta la noia

I sei candidati alle primarie che si terranno il prossimo 6 marzo sono intervenuti alla trasmissione 'In mezz'ora' condotta da Lucia Annunziata

Dalla caduta di Marino alle soluzioni per le periferie senza dimenticare la lotta alla corruzione nella macchina capitolina. C'è di tutto nel primo confronto tv tra i candidati alle primarie del centrosinistra per il Campidoglio che si terranno il prossimo 6 marzo. Un confronto che ha spaziato su diversi temi ma che non è mai arrivato a 'bucare lo schermo': poche proposte per la città e un fair play che non ha mai permesso alla discussione di entrare davvero nel vivo. Roberto Giachetti, Roberto Morassut e Stefano Pedica (Pd), Gianfranco Mascia (Verdi) accompagnato dall'ormai inseparabile orso di peluche, il generale Domenico Rossi (Centro Democratico) e Chiara Ferraro, la ragazza autistica accompagnata dal padre Maurizio, hanno partecipato alla trasmissione condotta da Lucia Annunziata 'In mezz'ora' andata in onda su Rai3 oggi pomeriggio. 

Prima del confronto, parola al padre di Chiara che spiega il senso della presenza della giovane alla competizione elettorale: "Rispetto le critiche ma noi abbiamo un punto di vista diverso, quella di Chiara non è un'esposizione ma un esserci. C'è un problema di prospettiuva politica, non credo si possano costruire luoghi adatti a Chiara. Non replico a un'opinione diversa dalla mia che ritengo rispettabile, ma Chiara deve poter vivere in una città 'autism friendly'" ha detto il Maurizio Ferraro in merito alle critiche sulla candidatura della figlia. 

Nessuno parli di candidature 'a perdere' o di campagna elettorale sottotono, il commento unanime di tutti i presenti. In primis Giachetti e Morassut, principali sfidanti alle primarie. "Assicuro a tutti che io sono in campo per vincere non solo le primarie, ma anche le elezioni" ha detto Giachetti. "La candidatura di Giachetti aveva lasciato un vuoto per parte degli iscritti e degli elettori che avevano bisogno di un'altra esperienza. Io non sono stato chiamato da nessuno, mi sono candidato per vincere" ha ribattuto Morassut. "Se divento sindaco dimezzo la Tari ai romani grazie al potenziamento della raccolta porta a porta" l'intervento di Mascia che, tra i punti cardine del suo programma, ha messo la riconversione ecologica della città. Anche Rossi vorrebbe arrivare fino in fondo: "Il generale è qui per vincere". 

Momento di divergenza sulla fine dell'amministrazione Marino, soprattutto tra i due candidati del Pd. "La fine della Giunta Marino in quel modo ha lasciato una ferita, si doveva concludere in Aula, ma in questi anni il vero problema è stato l'assenza della politica e del rapporto con la città per logiche di corrente" detto Morassut. Di altro avviso Giachetti: "E' singolare anche che un sindaco che presenta le dimissioni poi le ritira. Quando si comincia una battaglia elettorale sostenendo che 'non è politica, è Roma' può succedere che la conseguenza è che purtroppo si finisce dal notaio. A me la fine dell'esperienza Marino non è piaciuta, ma non so se sarebbe potuto essere traumatico un proseguimento". 

Alle prossime elezioni, "non è assolutamente sicuro che vinca il centrosinistra. I giorni e le settimane che abbiamo di fronte serviranno proprio a far sì che il centrosinistra vinca" ha detto Roberto Giachetti. "Chi temo di più? La destra mi pare sia in un momento di caos, penso che il M5S con il baricentro politico spostato a destra della Raggi sia un elemento temibile e competitivo, ma possiamo sconfiggerlo con una proposta politica. Non credo che il Pd perderà Roma, io ho la sensazione che il centrosinistra queste elezioni può vincerle" ha aggiunto Morassut. "Io temo molto di più il Partito democratico, perchè c'è una marea di scontentezza all'interno e bisogna avere il coraggio di dirlo: noi prendiamo critiche e dobbiamo dire che in questi ultimi 10 giorni c'è stata una campagna devastante" la posizione di Stefano Pedica.

Parte del confronto è stato animato dalla necessità di riorganizzare la Capitale e tenere gli occhi aperti sulla trasparenza: "Il tema è riorganizzare l'amministrazione e i servizi con un decentramento vero con strumenti e bilanci autonomi ai Municipi, che ormai sono diventati Comuni" la posizione di Giachetti. Ha aggiunto Morassut: "Dobbiamo riformare questo 'leviatano', voglio che la prossima volta i romani possano votare per una rinnovata forma istituzionale".

Protagonisti non solo i due candidati del Pd: "Se vinco darò l'assessorato alla Legalità all'opposizione, a chiunque vinca tranne la Raggi, che si deve vergognare per aver nascosto il suo lavoro con Previti, e in più nominerò un commissario autonomo che sia al fianco del sindaco per controllare il lavoro dei dirigenti, e propongo Gianfranco Amendola" la proposta di Mascia. "Il sindaco da solo non comanda: serve uno staff di fiducia e io posso avere una squadra con persone del mondo anche della giustizia che possono ridare fiducia e sicurezza ai cittadini, perchè oggi Roma non è una città sicura" la posizione di Rossi. 

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