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Elezioni Roma 2016

Centrodestra, Rampelli: "Il candidato sono io. Marchini? Vada con il Pd"

Parla il capogruppo alla Camera di Fdi: "Va bene riflettere sui profili civici ma Giorgia Meloni ha fatto il mio nome". Primarie? "Siamo favorevoli ma non solo a Roma: a Bologna e Milano Salvini e Berlusconi hanno già scelto"

“Va bene riflettere sui profili civici ma il candidato di Fratelli d'Italia a Roma sono io”. Parla Fabio Rampelli, capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia. Oltre ai nomi 'famosi' è lui la proposta che Giorgia Meloni ha fatto a Berlusconi e Salvini per la corsa al Campidoglio. Sulle primarie però c'è apertura: “A patto che si organizzino in tutte le città dove si va al voto. Non è possibile che a Milano e Bologna Berlusconi e Salvini abbiano già scelto e nella Capitale, dove Fdi è il primo partito, si ricorra ai gazebo”. 

Incontri che producono nulla di fatto, proposte, veti incrociati e controproposte. Per la ricerca del candidato sindaco di Roma il centrodestra sembra non smettere di litigare. Cosa sta accadendo?

Il centrodestra romano sta cercando il candidato più convincente da offrire alla Capitale. E per farlo ha bisogno di riflettere e confrontarsi. Il compito del futuro sindaco sarà delicato e quindi bisogna darsi tutti il tempo necessario. Non capisco perché tutta questa agitazione. Il nome del candidato del centrosinistra arriverà tra un mese, dopo le primarie. Quello del Movimento cinque stelle ancora non c'è. A destra si è sollecvata una canea ma non si sa bene su cosa. Si tratta di una semplice e doverosa riflessione per trovare la migliore soluzione possibile che sia in sintonia con gli umori dei cittadini romani ma anche con le criticità di Roma. 

Anche la proposta di Giorgia Meloni di candidare Rita Dalla Chiesa è stata bloccata. 

Su questo punto serve una precisazione: Fratelli d'Italia, il mio partito, ha fatto il mio nome per la candidatura al Campidoglio. E di questo ne vado orgoglioso e ringrazio la Meloni per averlo fatto. Siccome però Fratelli d'Italia non corre da solo, in attesa che gli alleati diano la loro opinione in merito alla mia candidatura abbiamo continuato a fare il nostro lavoro sondando insieme a Berlusconi e Salvini altre personalità. Tra queste c'era Rita Dalla Chiesa che però non è il nome di Fdi ma un profilo pescato dal mondo civico nel caso la coalizione ritenesse di voler andare verso una scelta civica. Se invece la scelta sarà più politica, il nome l'abbiamo già fatto. C'è troppa dietrologia nelle analisi delle ultime ore. 

A proposito di profilo civico. Una buona fetta di centrodestra, compreso Berlusconi, continua pensare che il nome giusto sia quello di Alfio Marchini. Perché non appoggiarlo?

Non ho nulla di personale nei confronti di questo ragazzo della 'Roma Bene'. Solo una considerazione di carattere politico: nel 2013, non 50 anni fa, per partecipare alle primarie Marchini ha firmato il manifesto dei valori del Pd, il principale partito della sinistra italiana. Aveva anche raccolto le firme, poi non partecipò perché l'estabilishment democratico decise di puntare tutto su Marino. Voglio ricordare che Marchini è stato promotore e sostenitore della fondazione Italiani europei di D'Alema. Ha finanziato anche il Pd. Sinceramente non capisco perché non partecipi alle primarie del Pd. Fdi nasce nel 2013 per mettere un punto chiaro nella politica italiana devastata da tatticismi e trasformismi e non vogliamo rinunciare a questa nostra caratteristica. Siamo aperti a tutte le riflessioni possibili ma non vogliamo sostenere un candidato qualunque. Marchini, come lo è stato Marino per il Pd, si trasformerebbe in un'avventura disastrosa per i romani.   

Non crede che un profilo civico, rispetto a una candidatura più politica, possa essere vincente in questo momento?

Non ci crederà ma io tutti questi calcoli in vita mia non li ho mai fatti. Penso che quando si avvicinano le elezioni un partito con un sistema di valori di riferimento e un determinato progetto politico debba stabilire come offrirlo al giudizio dei cittadini. Questa ricorsa ai nomi eccellenti non ha mai portato bene. Lo stesso Pd è tornato su profili politici come Giachetti e Morassut, radicati sul territorio. Possiamo giocare in maniera lineare questa avventura con una candidatura come la mia che rappresenta un percorso di radicamento, oppure scegliere un candidato civico colmando eventuali deficit amministrativi con una squadra competente attorno.  

Rita Dalla Chiesa ha rinunciato. Nei giorni scorsi erano circolati anche i nomi di Guido Bertolaso o di Simonetta Matone. 

Sono tutti nomi di elevatissimo profilo, competitivi e vincenti. Siamo pronti a riflettere con tutto il centrodestra, siamo una coalizione e vorremmo trovare un nome solo. 

Si è ricominciato a parlare anche di primarie. Fdi si è sempre dichiarato favorevole. Perchè no?

Fdi è favorevole da sempre alle primarie. Voglio ricordare che i nostri portavoce provinciali e regionali non vengono da congressi di partito ma sono stati eletti con le primarie nei gazebo. Quindi siamo d'accordo. Ma non solo a Roma: si facciano in tutte le città dove si va al voto. A Milano e Napoli la scelta l'ha fatta Berlusconi, a Bologna è stato schierato un candidato di Salvini, a Roma dove Fdi è il primo partito si chiedono le primarie. C'è qualcosa che non funziona. Come facciamo a spiegare, in maniera chiara e comprensibile ai cittadini, che a Milano le primarie non servono mentre a Roma si. Serve coerenza. 

Martedì il convegno Roma Rinasce. Poteva iniziare da lì la campagna elettorale del centrodestra?

Avremmo dovuto iniziare da qui, avrei preferito. È importante confrontarsi con tutti a iniziare dalle categorie produttive, dalle associazioni, dai sindacati, da tutte quelle realtà che vivono sulla propria pelle i problemi della città. Martedì abbiamo avviato dei gruppi di lavoro tematici per recepire il più possibile le reazioni dei corpi intermedi. 

Su quali temi vi siete concentrati?

Abbiamo avviato sette focus. In primis la lotta alla corruzione. Va fatta fino in fondo, coinvolgendo anche la società civile. Corrotti e corruttibili vanno accerchiati. In secondo luogo chiediamo poteri speciali per Roma Capitale. Su questo punto, prima che il clima elettorale si scaldi, Fdi chiederà ai candidati di chiedere unitariamente al Governo Renzi questa riforma. Poi affronteremo il nodo delle Olimpiadi che non dovranno essere un business con cui arricchirsi o per forzare determinate scelte urbanistiche. Le Olimpiadi siano un'occasione per introdurre l'educazione motoria nelle scuole primarie, per l'abbattimento delle barriere architettoniche in tutti gli impianti sportivi della città, per agevolare l'attività motoria per gli anziani abbatendo così anche una fetta di costi per l'assistenza sanitaria. E ancora la sicurezza, la trasformazione urbana, le politiche sociali, la formazione. Non vogliamo scrivere un libro dei sogni ma elaborare soluzioni per Roma.

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