Un incontro con la stessa persona ma con due risultati diversi. Scoppia nuovamente la diatriba dialettica tra il sindaco di Roma Gianni Alemanno ed il segretario nazionale de La Destra Francesco Storace. Al centro del contendere le primarie per la scelta del candidato del centrodestra a sindaco di Roma alle prossime amministrative del 2013. Alemanno e Storace che annunciano due concetti opposti dopo aver entrambi parlato con il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano. "Ho visto Alfano - scrive Storace su twitter -. Non si fanno le primarie. Non per il governo, non per la Sicilia, nemmeno per Roma. Alemanno si rassegni".

PRIMARIE SI - Ex presidente della Regione Lazio che chiama in causa Gianni Alemanno che poche ore dopo risponde: "Ho parlato con Alfano e con tutto il partito: a Roma le primarie di faranno sicuramente. Non è di certo Storace che può dire se si faranno o meno. A livello nazionale - ha aggiunto - le primarie rimangono un auspicio. Su questo decidanno gli organi di partito a livello nazionale, spetterà ad Alfano o a Berlusconi decidere dove e quando convocare gli organi per decidere a livello nazionale".

PRIMARIE NO - Parole del primo cittadino che trovano la risposta del collega di partito di Storace in Regione Lazio Roberto Buonasorte: "Alemanno non può costringere il Pdl all’umiliazione di far svolgere le primarie in una sola città d’Italia. Del resto, non sarà un caso se le amministrative sono a doppio turno”. Concetto già rimarcato da Storace in precedenza: “A meno che egli non intenda primarie interne al Pdl o come diavolo si dovrà chiamare. Poi, ed e’ precondizione assoluta, non si capisce perché le primarie si debbano fare solo a Roma. Se Monti la smette, a ottobre si dovrebbe votare in Sicilia. Lì le primarie non si devono fare? Come la pensate nel vostro strano partito?”.?