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Elezioni Comunali 2013

Dopo la regione, il Pd guarda al Campidoglio: la strada? "Le primarie"

I segretari del Pd del Lazio e di Roma, Enrico Gasbarra e Marco Miccoli hanno commentato i risultati elettorali

A distanza poche ore dalla chiusura delle urne, il Pd romano si organizza. Incassata la vittoria di Zingaretti, si guarda al Campidoglio. La prossima scadenza infatti è vicina: il 7 marzo dovrebbero essere presentate tutte le candidature dei partecipanti alle primarie del centrosinistra. Pochi giorni, e tutti i nomi in campo devono uscire dal cappello del centrosinistra romano. Una scadenza importante tanto che come hanno spiegato i segretari del Pd del Lazio e di Roma, rispettivamente Enrico Gasbarra e Marco Miccoli, quest'ultimo eletto alla Camera, nel corso di una conferenza stampa questa data potrebbe essere spostata.

"A roma si può vincere" affermano i due segretari. E se "l'impatto sull'elezione del sindaco può condizionare il percorso nazionale" ha dichiarato Miccoli, "un insuccesso sarebbe drammatico mentre si sta costruendo il nuovo governo". Più positivo invece Gasbarra che ha commentato così la vittoria di Zingaretti: "Un successo stellare''. Per Gasbarra, "la spinta che abbiamo voluto dare con le primarie oggi ci può far dire che è nato un nuovo modello Lazio".

Gasbarra commenta i dati: nel Lazio il Pd ha ottenuto alle Regionali 834mila voti, 190mila in più rispetto al 2010. Dei 13 eletti in consiglio regionale, 10 arriveranno da Roma e provincia e uno rispettivamente da Latina, Frosinone e Viterbo. ''Sono dati storici, Solo nella Capitale abbiamo registrato un +5%, nella provincia di Roma un +3,32%. Rieti si è tolta definitivamente la maglia nera. A Viterbo, da sempre provincia di destra, siamo il primo partito con il 31% delle preferenze. La destra perde il suo primato di oltre il 50% a Latina con il Pd che aumenta di 11mila voti il suo risultato''. Per il segretario del Pd del Lazio è davvero "un nuovo inizio".

La strada "obbligata" è quella delle primarie, fissate per il 7 aprile. Per Roma ci sono già diversi nomi in campo, dall'europarlamentare David Sassoli a Patrizia Prestipino passando per Paolo Gentiloni e Luigi Nieri (quota Sel). Per Gasbarra però "i problemi non si risolvono con i nomi bensì con i progetti. Poi troveremo gli interpreti migliori sennò è la vecchia politica e noi siamo in una fase nuova. Il confronto deve essere sulle idee e su queste gli elettori sceglieranno".

Il confronto, più che con l'attuale formazione del sindaco Alemanno intenzionato a ricandidarsi, è con la forza del Movimento 5 Stelle. "Le primarie devono costruire un afflato con la città, devono essere una proposta vera e non nascondere un percorso di tipo congressuale o una conta interna. Faremo le primarie per davvero". Secondo il segretario cittadino "l'opposizione condotta in Consiglio comunale dal partito ha pagato e la scelta del candidato alle elezioni per il futuro sindaco sarà fatta proprio sui temi della battaglia politica in consiglio comunale: legalità, etica, gestione della macchina amministrativa efficiente".

I nomi in campo sono tanti ma la sensazione è che la carta giusta non sia ancora stata svelata. Si è riproposta anche oggi la candidatura di Ignazio Marino che Marco Miccoli ha giudicato "ottima". Miccoli ha affermato: "Sono rimasto favorevolmente colpito, in questa campagna elettorale, dalla popolarità di Ignazio Marino dagli incontri fatti, non ultimo quello all'Ambra Jovinelli alla chiusura della campagna elettorale".

Anche Enrico Gasbarra si è espresso sulla possibile scesa in campo di Ignazio Marino: "Sulle idee ci confronteremo. Sceglieranno però gli elettori in forma libera attraverso primarie non autoreferenziali. Tutti i nomi sono autorevoli, importanti ma i bisogni e i problemi dei cittadini non si risolvono con i nomi, con un grande progetto, con grandi idee e solo in un secondo tempo troveremo gli interpreti migliori. Se partiamo dall'inverso non funziona. E' la vecchia politica. Noi siamo in una fase nuova".

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