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Elezioni Comunali 2013

Pd Roma, Miccoli si dimette: toccherà a Patanè chiudere le liste

Dopo la dichiarazione di incompatibilità presentata ieri dai garanti, il segretario ha presentato oggi le dimissioni. Gasbarra ha affidato le liste a Patanè

Marco Miccoli non è più il segretario del Pd Roma. Oggi infatti, con una nota stampa, ha rassegnato le sue dimissioni. Lo ha fatto dopo che ieri il collegio dei garanti ha sancito la sua incompatibilità, dichiarandolo di fatto decaduto. "In un momento così difficile per la vita del paese e del nostro partito", ha dichiarato Miccoli, "dobbiamo superare tutti insieme e al più presto gli ostacoli che ci si presentano dinanzi".

SOSTEGNO A MARINO - Da parte dell'onorevole ex segretario parole di sostegno per Ignazio Marino: "Sono certo che il partito romano continuerà, senza alcuna interruzione, la campagna elettorale al fianco del nostro candidato. L’appello che rivolgo a tutti in queste ore è quello di concentrarci esclusivamente su questo obiettivo: riconquistare Roma. Non è il momento di polemiche né di distrazioni. Per ciò che mi riguarda, in queste prossime settimane di campagna elettorale, darò il massimo contributo di militante e parlamentare a sostegno di Ignazio Marino e del mio partito.

LE LISTE - Il segretario del Pd Lazio Enrico Gasbarra ha chiesto al presidente dell'assemblea romana del partito Eugenio Patané di procedere alla composizione finale delle liste in vista delle elezioni amministrative di Roma Capitale. "Ho proceduto - spiega Gasbarra - immediatamente a indicare una persona per non lasciare il partito solo e avvolto nelle polemiche e ho indicato Eugenio Patanè in quanto figura istituzionale e di garanzia, in qualità di presidente dell'Assemblea romana. Sarà naturalmente sostenuto in ogni modo dalla segreteria regionale del Pd che sin da ora chiede a tutti i dirigenti romani del partito di mettere in campo il massimo impegno, disponibilità e collaborazione per definire le liste così come a costruire un comitato elettorale per la campagna del partito. Ringrazio Patanè - conclude Gasbarra - per lo spirito di servizio e chiedo a tutti di mettersi ai remi per vincere a Roma. Tutti saremo in campo, così come lo sarà con la stessa forza e energia che lo hanno contraddistinto fino ad ora, Marco Miccoli che ringrazio per il grande lavoro svolto".

LA GUERRA DI CORRENTI - Dietro le motivazioni più o meno ufficiali, si nasconde in realtà la guerra di correnti che in questa partita ha visto i renziani fare lo sgambetto al segretario. Non sono infatti andate giù alcune esclusioni nelle liste municipali. Così, su spinta dall'alto, i garanti hanno chiesto l'applicazione alla lettera dello statuto, noncuranti neanche del momento di campagna elettorale in cui il partito si trova. Di fatto, da qui a 27 maggio, il Pd romano non avrà un vertice, con tutto ciò che questo potrà comportare. Nei prossimi giorni da parte del segretario Gasbarra potrebbe esserci la scelta di commissariare il partito.

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