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Elezioni Comunali 2013

L'INTERVISTA – Alemanno e le periferie: “Con il nuovo statuto maggior controllo sui municipi”

Il sindaco risponde alle domande di RomaToday. Dal rapporto con i municipi a quello con l'area metropolitana, dal Masterplan di Tor Bella Monaca all'impianto Ama di via Salaria 981

"Obbiettivo: fisicizzare il rapporto e il contatto con i tanti problemi della gente". Così il sindaco Alemanno spiegava la scelta del tour in camper nei municipi romani. Un ritorno al 2008 a quei territori e a quelle periferie che di fatto ne hanno sancito il successo elettorale. Territori e periferie nei quali però in questi cinque anni il primo cittadino ha sperimentato e vissuto tutte le difficoltà di governare una città come Roma. Così da Tor Bella Monaca a Ostia, da Montesacro a Centocelle per la coalizione che sostiene il sindaco è arrivata una sonora bocciatura alle ultime elezioni politiche. Abbiamo incontrato il primo cittadino per parlare  proprio di questi problemi e in generale dei rapporti con i municipi i cui presidenti, quasi unanimemente, continuano a vivere uno svilimento delle loro funzioni.

Sindaco Alemanno, in questi anni la sua amministrazione è sembrata svilire il ruolo dei municipi, accentrando molti fondi e molte funzioni. E' davvero così inutile per lei, come dicono molti minisindaci, la politica di prossimità?

Assolutamente no, anzi. Io sono a favore di una politica di prossimità da parte dei municipi con il Campidoglio che si occupa invece di aspetti strategici. Il problema è che fino ad oggi i municipi sono stati non equilibrati e non responsabili. Erano enti di cui non ci si poteva fidare, non essendo affidabili e non sostenibili da un punto di vista economico. Io voglio poter controllare cosa fanno i municipi e intervenire laddove falliscono.

Quindi per questo la risposta è stata l'accentramento?
La risposta è stata il nuovo statuto approvato di recente. Con questo statuto potremo delegare, e delegheremo, ai municipi un sacco di funzioni. La differenza rispetto a prima è che ora i municipi ci metteranno la faccia e dovranno rispondere in prima persona delle inadempienze.

Però continua a mancare chiarezza. Agli occhi dei cittadini non si capisce chi è responsabile di cosa.
Abbiamo gettato le basi. Il primo obiettivo della prossima consiliatura sarà completare e indicare le deleghe e le funzioni. Una volta fatto predisporremo una campagna comunicativa in modo che i cittadini sappiano a chi rivolgersi per cosa e, in caso di cattivo funzionamento, con chi prendersela.

Se dai municipi si denuncia un accentramento, fuori dal raccordo sono stati decentrati i problemi. In questi anni l'area metropolitana non è stata trattata benissimo. Un simbolo è la sua dichiarazione, in merito alla proposta del pedaggio sul raccordo, secondo cui chi non risiedeva a Roma doveva pagarlo.

Confesso di aver fatto quella che si può definire una sorta di lobbie romana. In questi anni la città di Roma è stata sotto attacco, ad esempio dalla Lega, e nel caso che lei cita io ho adottato una sorta di strategia volta a difendere Roma e i romani. Visto com'è andata mi sento di poter dire che è stata vincente anche per i tanti pendolari che raggiungono la Capitale ogni giorno per i quali, voglio dirlo, bisogna lavorare per facilitarne l'accesso. In questo senso la metro C che parte da Montecompatri rappresenta solo il primo passo.

Spostiamoci sui problemi dei municipi e delle periferie. Municipio delle Torri, Tor Bella Monaca. L'ultima tornata elettorale qui ha premiato soprattutto il Movimento Cinque Stelle che si  è speso contro il progetto del Masterplan. La ritiene una bocciatura del progetto?

I grillini in questo municipio hanno vinto perché noi abbiamo parlato del progetto, siamo andati lì a presentarlo e poi siamo spariti. Negli ultimi due anni ci siamo fermati e questo non è stato visto di buon occhio. Non appena l'iter sarà completato e la delibera sarà definitivamente approvata e i lavori partiranno cambierà tutto.

Quindi secondo lei non ha fatto presa la percezione di una speculazione edilizia e che l'intera operazione sia un regalo alla famiglia Vaselli?
Questa è un'argomentazione da salotto ambientalista. I cittadini non la pensano così. L'operazione poi è tutt'altro che una speculazione edilizia. Non intaccheremo l'agro romano, anzi. Andremo a riqualificare i terreni abbandonati attorno al quartiere e gran parte della cosiddetta tenuta Vaselli sarà  vincolata ad essere un parco pubblico. Altro che regalo.

Altra periferia che ha votato Grillo è stata quella di Ostia. Il Waterfront è percepito dai cittadini sempre più come nuovo cemento. Lancio una provocazione: per riqualificare e rilanciare il litorale non si poteva partire da due opere come l'ampliamento della via del Mare e l'abbattimento dell'orribile lungomuro?

Il problema è innanzitutto di soldi. Noi le cose che lei indica vogliamo farle e le faremo. E le faremo grazie al Waterfront che sarà un volano economico che porterà soldi soprattutto per Ostia, per la sua viabilità ed anche per la Roma - Lido.

Ai cittadini però non sembra piacere tanto. Forse si doveva dare priorità ad altro per Ostia, non crede?
Ma noi in questi anni per Ostia abbiamo fatto diverse cose. Con la Regione abbiamo investito risorse ingenti per il ripascimento. Abbiamo abbattuto le case pericolanti dell'Idroscalo. Si tratta di interventi che servono ad Ostia, alla sua economia e alle sicurezza dei suoi cittadini.

Tornando nella zona di Roma est, parliamo della questione rottamatori. Dopo l'incendio del luglio 2009 fu approvata la loro delocalizzazione. Ad oggi però sono ancora lì, un vero e proprio monumento al degrado, oltre ad essere un sottovalutato pericolo ambientale. Perché non avete mantenuto la promessa di delocalizzarli?

La delibera si è arenata per colpa dei municipi che non hanno dato il loro assenso all'utilizzo delle aree che il commissario aveva individuato. Ad aprile posso dire che riprenderemo in mano quel progetto e credo che entro l'estate ci sarà una svolta importante con l'inizio della delocalizzazione.

Delocalizzazione richiesta anche nel IV municipio. Qui da due anni è l'impianto Ama di via Salaria 981 a scatenare proteste. Vi state muovendo per spostarlo?

Su quest'impianto vanno dette tre cose importanti. La prima è che siamo intervenuti con un'importante opera di sanificazione e mi pare che da allora la situazione sia migliorata. Poi bisogna ricordare che c'è un'indagine della procura che dovrà accertare le responsabilità. Infine ribadisco quel che ho sempre detto: quell'impianto non doveva essere posizionato lì, così vicino al centro abitato. Ciò detto, mi pare che da quando abbiamo effettuato la sanificazione le proteste siano scemate, segno che i lavori sono andati nella direzione giusta.

Al di là delle proteste dei cittadini che continuano ad esserci, il presidente Bonelli non sembra pensarla così visto che ha chiesto fondi e impegno concreto per la delocalizzazione.

Bonelli, da ottimo presidente di municipio, combatte la sua giusta battaglia e sono convinto che la porterà, anzi la porteremo, a casa. Il problema è che ora come ora non ci sono i fondi per spostare l'impianto. Nella battaglia per aumentare la differenziata quella struttura è poi fondamentale. L'obiettivo, a lungo termine, resta comunque quello di sanare un errore fatto da chi scelse sciaguratamente di posizionare lì quel centro.

Di recente è stato nel XII municipio con il camper, nei territori di Spinaceto e Tor de Cenci. Qui i cittadini scendono in piazza e protestano contro la Roma Latina. Pur sapendo che le competenze non sono comunali, qual è in merito la sua posizione?

L'opera è strategica. Serve per decongestionare Roma e penso sia importante farla. Da parte nostra ci siamo impegnati con la precedente amministrazione regionale per chiedere l'esplorazione di percorsi alternativi. Abbiamo desistito, su richiesta della Polverini, per non bloccare l'opera in conferenza di servizi. Posso dire però che ci sarà da parte nostra l'impegno di chiedere anche alla nuova giunta Zingaretti la valutazione di un percorso alternativo. In caso non ci siano altre strade chiederemo ai cittadini un sacrificio. Sacrificio che però sarà solo iniziale visto che grazie a quell'opera quei quartieri vivranno una nuova centralità.

Dalle periferie al centro storico. In tanti contestano uno stato d'abbandono generalizzato dei Fori e una lentezza del progetto di pedonalizzazione del centro. Ci sono difficoltà?
Facciamo intanto una distinzione. Per quanto riguarda il tridente mediceo, che confermiamo di voler pedonalizzare, ad aprile dovrebbero partire i lavori di riqualificazione di via del Babbuino. Abbiamo già migliorato via di Ripetta e via del Corso. La tappa successiva sarà come previsto la pedonalizzazione. Poi c'è l'area dei Fori Imperiali, dove gli interventi sono innegabili. Basti pensare semplicemente all'illuminazione. Prima i Fori avevano solo un faro ad illuminarli. Oggi basta affacciarsi per godere di uno spettacolo unico al mondo. Tra un mese poi partirà il restauro del Colosseo.

La pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali è impossibile?
Tutti ne parlano. Noi abbiamo esplorato con agenzia per la mobilità la possibilità di chiudere al traffico la via. Di fatto è impraticabile. In più aggiungo che ci sono dei vincoli della sovrintendenza. Pedonalizzare vuol dire far passare il traffico e congestionare l'area di Colle Oppio, sottoposta a vincolo.

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