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Elezioni Comunali 2013

Primarie, Prestipino: “Ho rinunciato al Parlamento per Roma, altri no”

L'ex assessore al Turismo della Provincia di Roma, in corsa alle primarie del centrosinistra per la selezione del candidato sindaco della Capitale, racconta a Romatoday il suo progetto per Roma

Tra i suoi quattro pilastri per Roma, propone il 'Pil della felicità pubblica' e una scuola aperta h24. Intervistata da Romatoday, l'ex assessore al Turismo della Provincia di Roma guidata da Zingaretti, in corsa per la carica di candidato sindaco alle primarie della coalizione Roma Bene Comune, racconta il suo progetto per Roma.

Da più parti sono stati lanciati appelli alla “semplificazione”. Crede anche lei che essere in tanti alle primarie sia penalizzante per il centrosinistra?

Il problema vero è che i candidati alle primarie non sono stati selezionati con un criterio oggettivo. Per attuare una scrematura degli sfidanti sarebbe bastato affermare: “Chi vuole candidarsi a sindaco di Roma deve rinunciare alle altre cariche”. Io ho deciso di concentrarmi sul mio progetto per Roma e non partecipare alle elezioni per entrare in Parlamento. Altri hanno fatto la scelta opposta e oggi affrontano questa sfida elettorale da una posizione vantaggiosa.

Cosa intende dire?

Chi è deputato o senatore è avvantaggiato non solo economicamente, io per esempio sono in aspettativa dall'insegnamento, ma anche dal punto di vista della comunicazione: in quanto politici nazionali, vengono invitati in televisione dove non mancano mai di parlare di Roma. Se si fosse imposto quel criterio, saremmo rimasti davvero in pochi. 

Nella competizione del 7 aprile ci sono due candidati “renziani”: lei e il deputato Paolo Gentiloni. Non crede che possa penalizzarvi?

Non è importante. Non amo definirmi renziana, preferisco essere il politico Patrizia Prestipino che crede che il rinnovamento proposto da Matteo Renzi sia la strada giusta. Renzi non si pronuncerà in merito a queste primarie. Credo che ogni candidato debba essere presente con la propria storia politica alle spalle e la propria proposta per Roma. Anche se so che molti comitati renziani mi appoggiano, non siamo qui a spartirci i voti. 

Quali sono secondo lei i temi più urgenti che dovrà affrontare il prossimo sindaco di Roma?

Il mio pogramma prevede quattro pilastri programmatici. Al primo posto metto la trasparenza e la razionalizzazione della spesa pubblica. Non si può pensare di candidarsi a governare una città se non si passa per questi due punti.

Come perseguire questi obiettivi?

Per il primo metterei on line tutte le spese amministrative, i contratti, gli appalti. Per quanto riguarda il secondo, per esempio, propongo di partire dall'azzeramento di tutti i cda delle partecipate del Comune di Roma. 

Quali sono gli altri punti? 

Qualità della vita e trasporto sostenibile. Uno dei temi che più mi sta a cuore è il 'Pil della felicità pubblica'. 

In cosa consiste?

Il 'Pil della felicità pubblica' si misura con i fattori che danno conto di quanto vivono bene i cittadini, dalla qualità ambientale a quella dell'aria fino alla mobilità sostenibile. Ecco, io propongo una politica volta a far vivere bene i cittadini, anche in un momento di crisi quando le entrate economiche diminuiscono. In altre parole: una rete di protezione sociale. 

Ci può fare un esempio?

Mi sta molto a cuore la scuola. L'amministrazione comunale dovrebbe fare in modo che l'orario scolastico sia prolungato a tutta la giornata con attività culturali e didattiche. Questo permetterebbe ai genitori che lavorano di non dover pagare una baby sitter. Il tutto con un costo minimo per la famiglia.

Uno dei problemi che il prossimo sindaco dovrà affrontare sarà l'approvazione del bilancio da un lato e la questione del debito dall'altro. Lei come pensa di affrontare questa situazione?

Prima di tutto è necessario chiedere un allentamento del patto di stabilità, almeno dove possibile. Altrimenti a rimettereci sarà sempre il settore del sociale. Altro ambito per va richiesto è l'edilizia scolastica: non si può pensare di risparmiare sulla sicurezza dei nostri figli. Infine, va rivista l'Imu. Non dico di abolirla ma credo che vada rimodulata con un abbassamento dell'aliquota per la prima casa. Inoltre i proventi devono rimanere nelle casse del Comune e non andare allo Stato. A tutto questo, naturalmente, va aggiunta una razionalizzazione della spesa. 

Dove intervenire?

Ho calcolato quanto potremmo risparmiare se tagliassimo il 70% delle auto blu: circa 15-16 milioni di euro che potrebbero essere investiti nel sociale. Stesso destino per quanto riguarda i mega stipendi a super manager e amministratori delegati dei cda delle aziende controllate dal Comune. Nei primi cento giorni propongo una razionalizzazione di questo tipo. 

Due problemi che a Roma sembrano irrisolvibili sono il traffico cittadino e l'emergenza casa. Che cosa propone a riguardo?

Per il primo punto serve una cura del ferro puntando sulle metro veloci di superficie. A Roma ci sono oltre 400 chilometri di binari ferroviari abbandonati. Perchè non vengono ripristinati? Poi bisogna incentivare il bike sharing, creando un sistema di piste ciclabili, e il car sharing. A Roma su 100 persone, 72 usano mezzi privati. Dobbiamo disincentivare questo costume.

E per quanto riguarda la casa?

Penso a un programma di housing sociale per gli edifici pubblici dimessi come le caserme senza prevedere alcuna nuova cubatura. Questi edifici possono essere utilizzati anche per creare dei centri di accoglienza per l'emergenza abitativa.

Qual è stato l'errore più grande del sindaco Alemanno?

Non avere un'idea di città da seguire. Non ha proposto nulla di nuovo rispetto al passato. Inoltre non è stato capace nemmeno a scegliersi una squadra di governo, come testimoniato dal fatto che ha cambiato numerosi assessori e dirigenti nel corso di questi cinque anni. Inoltre, il centrodestra non aveva mai governato a Roma e Alemanno aveva la possibilità di dimostrare che un centrodestra riformista può agire bene in una città come Roma. Ha sprecato questa possibilità.

Per un candidato del centrosinistra fa più paura il sindaco in carica o il Movimento 5 Stelle?

Nessun avversario è da sottovalutare. Nemmeno Alemanno che nella posizione di sindaco uscente è sicuramente avvantaggiato. Sono mesi che sostengo che se il Pd mette in campo idee e proposte innovative dimostrando di saper stare in mezzo alla gente può sfidare senza problemi il Movimento 5 Stelle. Se tutto questo non avverrà, credo che ad oggi il candidato sindaco grillino possa far paura al Pd. 

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