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Elezioni Comunali 2013

Comunali, ecco le proposte dei candidati per affrontare l'emergenza abitativa

Sfratti, occupazioni, senza casa. Il disagio abitativo colpisce oltre trenta mila persone. Leggi le ricette degli sfidanti in corsa verso il Campidoglio

Negli ultimi mesi a Roma, le 'ondate' di occupazioni a scopo abitativo di diversi palazzi dislocati in ogni parte della città, hanno riportato sotto i riflettori un problema che nella Capitale non è nuovo ma che con la crisi si è ulteriormente aggravato: l'emergenza abitativa. Tra la mancanza cronica di abitazioni di edilizia popolare, gli affitti a libero mercato sempre più alti e gli sfratti, che nel 2011 a Roma sono stati oltre cinque mila, si stima che le famiglie in emergenza abitativa siano oltre le 30 mila. Abbiamo chiesto ai diversi candidati di esporci le loro ricette per affrontare questa situazione.

Sandro Medici – Candidato sindaco per la lista Repubblica Romana

Il problema più urgente da affrontare in questa città è certamente quello abitativo e credo che il prossimo sindaco dovrà averlo come assoluta priorità. Per me ci sono due modi per affrontarlo. Il primo è mettere in campo dei finanziamenti mirati comunali, ma anche regionali e ministeriali, per acquistare parte del patrimonio immobiliare sfitto da assegnare alle famiglie in lista di attesa per una casa popolare. Il mondo immobiliare è in crisi e credo che ci siano le condizioni per portare avanti una trattativa dignitosa. Rimane sempre una possibilità più sbrigativa: emettere le ordinanze di requisizione. Non è una strada spericolata ma una possibilità prevista dal nostro ordinamento giuridico. Credo che il prossimo sindaco di Roma debba fare ricorso anche a questo strumento. LEGGI TUTTA L'INTERVISTA

Alessandro Bianchi – Candidato sindaco per la Lista Progetto Roma

Va immediatamente avviato un piano di nuova costruzione o riconversione di alloggi destinati a particolari categorie sociali: giovani coppie, studenti, anziani, immigrati, persone con limitate disponibilità economiche in genere. Un intervento immediato deve riguardare le famiglie “senza tetto” attualmente collocate in alloggi precari e spesso soggette a inusitati sgomberi. LEGGI TUTTA L'INTERVISTA

Gianni Alemanno – Attuale sindaco e candidato per la coalizione di centrodestra

Con l’attuazione del Piano Casa prevediamo di realizzare 25.700 alloggi, di cui 7 mila destinati all’edilizia residenziale pubblica. La nostra ambizione è costruire un modello per l’Italia: il mutuo sociale per l’acquisto a riscatto della prima casa. Nel nostro programma prevediamo, inoltre, l’Housing sociale, cioè alloggi in vendita a prezzi agevolati o in affitto a canone calmierato, e la riqualificazione e lo sviluppo delle periferie. LEGGI TUTTA L'INTERVISTA

Ignazio Marino – Candidato sindaco per la coalizione di centrosinistra

A Roma si calcola che sono circa 40mila le famiglie in emergenza abitativa. La giunta Alemanno ha usato strumentalmente il crescente disagio abitativo dei romani per far lievitare il cemento nell’Agro Romano senza risolvere il problema casa. Imposteremo una politica per l’abitare su quattro assi: casa pubblica, alloggio sociale, casa di proprietà, aiuti e incentivi fiscali per i giovani. Per quanto riguarda gli alloggi sociale Pil nostro obiettivo è realizzare circa 15mila alloggi sociali, destinati ai più svantaggiati. LEGGI TUTTA L'INTERVISTA

Alfio Marchini – Candidato per la Lista civica Alfio Marchini sindaco

Ho detto che in sei mesi risolviamo il problema. Oggi ci sono le condizioni perfette: le banche sono divenute proprietarie di una gran quantità di immobili, frutto di crediti incagliati e, più in generale, di sofferenze debitorie. Famiglie e aziende non riescono a ottenere mutui né prestiti; i costruttori hanno il "magazzino" pieno e non hanno i finanziamenti necessari per finire le opere. I romani - di contro - non hanno i mezzi per comprare né per affittare. Per fortuna però oggi nel mondo c'è un eccesso di liquidità che rende zero e non aspetta altro che essere investita sul mattone a medio-lungo periodo. Le banche, dal canto loro, non vedono l'ora di deconsolidare i crediti e le imprese di tornare a lavorare. Solo in Italia, per fare un esempio, c'è un fondo della Cassa depositi e prestiti che ha due miliardi di euro per social housing e non riesce ad utilizzarli. Basta mettere domanda e offerta in contatto, in uno schema nel quale il Comune, agendo sulla leva fiscale, definisce criteri e regole del meccanismo. Si riuscirà così a riattivare un circolo virtuoso, garantendo alloggi adeguati alle fasce più deboli. Perché la casa è un diritto. LEGGI TUTTA L'INTERVISTA

Marcello De Vito – Candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle

Puntiamo a valorizzare l'enorme patrimonio immobiliare del Comune di Roma, anche per risolvere l'emergenza abitativa di migliaia di romani che non hanno una casa. A riguardo valuteremo l'approvazione di circa 150 progetti di edilizia popolare. LEGGI TUTTA L'INTERVISTA

TUTTI GLI ALTRI CANDIDATI

Il tema è presente sì nei programmi dei candidati, ma forse non così tanto come ci si attenderebbe. Da rilevare, in quanto tra le più articolate, la proposta di Simone Di Stefano, candidato di Casapound. La ricetta per affrontare la crisi abitativa starebbe in nuove abitazioni da mettere sul mercato tramite la formula del Mutuo Sociale (case vendute a prezzo di costo e direttamente dal comune, senza passare attraverso le banche, con una rata che non può superare 1/5 delle entrate familiari).

Altra idea è lanciata da Armando Mantuano, candidato della lista Militia Christi, e ruota intorno al progetto denominato “Acquisto prima casa a riscatto”. L'intento è quello di favorire coppie neo sposate o nubende, nonché casi particolari di intervenuto disagio, mediante un apposito Fondo Comunale, da rimborsare a canone fisso mensile di 520 euro per 35 anni. Intende inoltre applicare il microcredito – denominato “Mutuo Soccorso” – correlato al progetto “Prima Casa” per piccole imprese e casi di famiglie in disagio occupazionale.

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