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Elezioni Comunali 2013

Comunali, in otto per sfidare Alemanno e il grillino: parte la corsa delle primarie

Cinque candidati del Pd, due di Sel e uno del Psi. Obiettivo: arrivare alle elezioni amministrative del 26 e del 27 maggio

Otto sfidanti per una candidatura, quella a sindaco di Roma. Sono scaduti ieri pomeriggio i termini per la consegna delle firme per scendere in corsa ufficialmente alle primarie del centrosinistra del 7 aprile prossimo. Obiettivo, diventare candidato sindaco di Roma alle elezioni comunali del 26 e del 27 maggio. Su otto profili, cinque sono inteni al Pd, due vengono da Sel e uno dal Psi.

I NOMI - L'ultimo ad aver sciolto ogni riserva, ma 'invocato' da diverse settimane da più parti, è il senatore Ignazio Marino che fino alla consegna delle firme avvenuta ieri non aveva palesato la sua scelta. Segue l'europarlamentare David Sassoli, il capogruppo Pd in Campidoglio e neodeputato Umberto Marroni, l'ex assessore provinciale Patrizia Prestipino, il deputato Paolo Gentiloni. Due invece i candidati di Sel che aspirano a guidare la coalizione del centrosinistra alle comunali: il consigliere capitolino Maria Gemma Azuni e l'ex assessore regionale Luigi Nieri. Infine, altro sfidante esterno al Pd è il 28enne Mattia di Tommaso del Psi.

Candidati primarie centrosinistra


 
MARRONI - Otto sfidanti che potrebbero diventare sette in caso di convergenza su un nome forte per conquistare il Campidoglio. Umberto Marroni nei giorni scorsi in un'intervista a La Repubblica aveva accennato alla possibilità di un suo passo indietro qualora si creassero le condizioni per un'ampia alleanza della coalizione su Sassoli.

MARCHINI - Ha consegnato le firme ma non parteciperà alle primarie Alfio Marchini. Da tempo in corsa verso il Campidoglio, l'imprenditore aveva annunciato di essere disposto a partecipare alle primarie in caso di una loro "apertura" anche alla società civile. Alla prova del nove ha ringraziato il Pd per aver reso tecnicamente possibile la sua partecipazione alla competizione del centrosinistra ma ha declinato tale possibilità. "Ho sperato che maturassero le condizioni politiche per una competizione che andasse oltre il legittimo confronto tra diverse correnti interne" ha spiegato in una nota. "Appare evidente che quelle condizioni non si sono verificate".

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