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Elezioni Comunali 2013

Alfio Marchini, ecco chi è lo 'sconosciuto' che vuole fare il sindaco di Roma

L'imprenditore è ufficialmente in campo. Tra ironia e forti critiche ecco un ritratto del 47enne che promette di sparigliare la corsa al Campidoglio

All'improvviso uno sconosciuto. Alfio Marchini, 47 anni, ha scelto il giorno del ballottaggio tra Renzi e Bersani per annunciare la sua discesa in campo. Lo ha fatto su RaiTre, intervistato da una conduttrice di sinistra, Lucia Annunziata, esaltando il valore delle primarie e raccontandosi come vicino agli ambienti di sinistra. Il Pd però, per sua stessa ammissione, gli ha chiuso le porte in faccia. Ed ecco quindi che lui ha scelto di fare da solo, con quello che definisce “un movimento metropolitano”.

Una candidatura annunciata, dietro la quale ci sarebbero nomi illustri, come quello di Goffredo Bettini, demiurgo del veltronismo. Una candidatura pesante, talmente pesante da spingere Zingaretti a traslocare a la Pisana. E che non sia una candidatura qualsiasi poi basta dare un'occhiata alle prime pagine dei giornali locali e ancora prima i tg nazionali di ieri sera. Tutti, chi più chi meno, hanno dedicato uno spazio ad un signor nessuno che poi tanto signor nessuno non è.

Gad Lerner, uno che di solito si prende giorni per dire la sua, ci ha messo poche ore per definirlo “Er Montezemolo de noantri”, dandogli anche del “formidabile paraculo”.

--- >>> IL VIDEO <<< ---

LA FAMIGLIA - Ma chi è Alfio Marchini? Imprenditore di 47 anni, separato con cinque figli (tre maschi e due femmine), ha ereditato tutto l'impero dalla sua famiglia. Suo nonno fu partigiano e guidò la Resistenza romana. Di lui si ricorda in particolare la partecipazione alla liberazione di Sandro Pertini da Regina Coeli.  Più famoso di nonno Alfio è Alvaro Marchini che è padre dell'attrice Simona Marchini e negli anni '70 fu presidente della Roma calcio. Alvaro e Alfio insieme guidarono l'impresa di costruzioni fondata dal capostipite, cavalcando, con quelli che loro stessi definirono “progetti di qualità”, la fase calda della ricostruzione post bellica.

Qualche anno fa il settimanale Il Mondo scriveva che, assieme ai Caltagirone, i Marchini da quarant’anni si spartiscono i grandi affari immobiliari della capitale. L’edilizia è la colonna portante dell’impero di famiglia, che viene controllato dalla Astrim, una holding, cioè una società creata per controllare altre società.

IMPRENDITORE A 23 ANNI – All'indomani della morte del nonno, nel 1988, Alfio Marchini, all'età di 23 anni, si mette alla guida dell'impero di famiglia. La prima iniziativa è quella di diversificare il business. Esce così dal settore degli appalti pubblici e si specializza nel project financing e in business emergenti.

Alfio Marchini


CONSIGLIERE RAI - Nel giugno del 1994, a 29 anni,  diventa membro del Consiglio di Amministrazione della RAI in quota centrosinistra. La sua carriera, un mese dopo, ha un'ulteriore impennata con l'approdo alla presidenza della Sipra, la cassaforte della Rai. Da qui però a marzo del '95 si dimette per divergenze sulla linea aziendale.

Dal 1995 al 1998 è amministratore Delegato di Roma Duemila S.p.A., società di proprietà del Gruppo Ferrovie dello Stato, che aveva il compito di coordinare gli interventi di riqualificazione urbana e infrastrutturale della città anche in previsione del Giubileo del 2000.

Alla fine degli anni '90 diviene membro del Consiglio di Amministrazione di Banca di Roma e successivamente di Capitalia.  Nel 2007, a seguito della fusione di Capitalia in Unicredit, entra a far parte del Consiglio di Amministrazione fino a ottobre 2008.

LE CARICHE DI OGGI – Arriviamo ai giorni d'oggi. Marchini è consigliere di amministrazione di Cementir e tra i soci fondatori, nonché membro del Board Internazionale e Presidente del Board Italiano, dello Shimon Peres Center For Peace.  E' socio fondatore dell'"Associazione Italia Decide" per la Qualità delle Politiche Pubbliche, presieduta da Luciano Violante e il cui presidente onorario è Carlo Azeglio Ciampi. E' socio fondatore della Fondazione "Italiani Europei", inizialmente presieduta da Giuliano Amato e attualmente da Massimo D'Alema, che è tra i principali centri di analisi e studio delle politiche europee.

LA POLITICA - Politicamente Marchini è uomo di sinistra. Senza scomodare il passato partigiano del nonno, non è oggi sbagliato dire che Marchini è un buon amico di Massimo  D'Alema. Oltre ai legami con la fondazione Italianieuropei di cui sopra, nel 1997, quando D’Alema era segretario del PDS, Marchini investì per breve tempo anche nel quotidiano del partito, l’Unità.

Politicamente però il suo 'sponsor' maggiore è (o meglio sarebbe) di quelli economici, uno che, a Roma soprattutto, sposta i voti. Parliamo di Francesco Gaetano Caltagirone, esponente dell’altra dinastia di palazzinari romani. E proprio quest'amicizia fa dire a molti che Marchini potrebbe trasformarsi nell'ago della bilancia delle prossime elezioni. L'annuncio fatto ieri sa infatti di ultimatum alla sinistra. Se dovesse infatti saltare l'asse Pd-UDC infatti Marchini, ben voluto da molti ambienti di Comunione e liberazione, potrebbe tornare buono anche a destra, dove Alemanno si farebbe da parte se l'UDC scegliesse l'accordo con il PDL o quel che ne resta.
 

 

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