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Elezioni Comunali 2012: Provincia di Roma Lanuvio

Giovanni Fiandra: "Lanuvio ha bisogno di dialogo tra le forze politiche"

Giovanni Fiandra è candidato sindaco di Launvio per la lista "Sinistra e progressisti per Lanuvio",per lui le divisioni del centro-sinistra sono determinate dall'assenza di dialogo, che deve essere la base della politica

Giovanni Fiandra è candidato sindaco di Lanuvio per la lista "Sinistra e progressisti per Lanuvio", la sua lista è sostenuta dai partiti di Rifondazione comunista e Comunisti Italiani. Nei suoi intenti c'è l'idea di basare tutta la sua azione politica sul dialogo tra le forze politiche.

A Lanuvio si presentano 5 candidati sindaco, di cui quattro espressione del centro-sinistra. Come valuta questa diaspora della sinistra lanuvina?

Indubbiamente il risultato che si è determinato a termine del mandato della giunta Leoni è il frutto di un dialogo che non c'è stato tra le diverse componenti. Cinque anni fa i due consiglieri comunali di Rifondazione comunista e dei Comunisti italiani sono stati tenuti fuori dalla compagine amministrativa sebbene avessero contribuito alla vittoria della lista di centro-sinistra all'epoca tutta unita. Leoni già nei cinque anni trascorsi e nell'ultimo periodo non ha saputo tenere le redini, organicamente, di tutto il centro sinistra e si è determinata questa diaspora, alla cui base c'è una mancanza di dialogo.

Se dovesse descrivere la lista che la sostiene e tre punti fondanti del suo programma elettorale, cosa metterebbe in evidenza?

La lista che mi sostiene oltre alla Federazione della sinistra, quindi Rifondazione e Comunisti Italiani, è composta da membri che fanno riferimento all'area ideologica del centro-sinistra, non in maniera così ortodossa rispetto a quelle che sono state le determinazioni del Partito Democratico. Noi abbiamo un progetto in mente di rinnovare il modo di far politica a Lanuvio intessendo il dialogo tra tutte le forze di maggioranza e minoranza, questo dovrà essere un nuovo motto per le nuove generazione a cui affidare il governo della città. Tra le priorità per Lanuvio possiamo indicare la necessità di approvare i piani particolareggiati non con delle varianti al piano regolatore, poi l'arredo urbano soprattutto per il centro storico e per Campoleone e poi per il forte flusso migratorio annuo c'è la necessità di una maggiore integrazione sociale. Sicuramente anziani e disabili saranno al centro dei nostri progetti.

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Proprio perché Lanuvio è inserito in un ambito più ampio che è quello dei Castelli Romani, non si può più pensare al singolo paese dalla parte nord a quella sud, da Frascati a Velletri. Si deve ragionare in tema di area vasta anche per la promozione turistica ed evitare lo spreco di risorse. Faccio un esempio tra settembre e ottobre in tutti i Castelli Romani ci saranno decine di feste dell'uva e del vino, ciascuna con le sue caratteristiche, perché non fare una rete da Frascati a Velletri e promuovere tutta la nostra zona che è famosa fin dall'epoca antica e romana. Roma è grande e fagocita da un punto di vista turistico ogni risorsa e attira più turisti, se si vuole competere con la Capitale bisogna coalizzarsi, tutti i sindaci al di là del colore politico devono trovare questo comune denominatore.

Se sarà eletto sindaco quali le priorità nei primi 100 giorni di amministrazione?

Sicuramente visto che erano già pronti i piani particolareggiati di cui accennavo prima, linfa vitale per la ripresa economica di Lanuvio e di ripresa di fiducia da parte dei cittadini nella pubblica amministrazione e in quella comunale, altrimenti non ci sono punti di riferimento. Servono economie di scala anche per i nostri piccoli imprenditori. Altro obiettivo è la riorganizzazione dell'apparato comunale, in modo non traumatico. Poi ripeto che in consiglio comunale bisognerà trovare il dialogo con tutti perché ci sono temi determinanti per cui occorre la partecipazione di tutte le forze che siedono in consiglio. Ci deve essere una nuova ritrovata ed essenziale forma di dialogo, di troppo dialogo come dico nei miei comizi non è mai morto nessuno.

 

 

 

 

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