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Elezioni suppletive a Primavalle, Conte spiega l’assenza del M5s. Letta e Gualtieri lanciano Casu alla Camera

Chiarita dall'ex Premier la scelta di non presentare candidati 5 stelle nel seggio di Primavalle dove il PD schiera Casu

Elezioni suppletive nel seggio di Primavalle senza un candidato del M5s. Una scelta singolare, considerando la concomitante scadenza delle elezioni amministrative a Roma. Una decisione che, dopo le polemiche divampate nei giorni scorsi, nel giorno in cui è stata lanciata la candidatura di Andrea Casu, l'ex premier Conte ha deciso di chiarire. 

La spiegazione di Conte

L’ex presidente del consiglio, intervenendo alla festa del Fatto Quotidiano, ha premesso che si tratta di “una quesitone delicata”. Nel farlo ha ricordato la candidatura dell’ex presidente del CSM Luca Palamara “e l’area di centrodestra potrebbe correre” proprio per lui, ha sottolineato Conte. Da qui la decisione del leader pentastellato. “Se ci fossimo divisi con il PD avremmo finito per avvantaggiare quella soluzione”. Anche se poi, il centrodestra in quel territorio ha già Antonio Cocco, il tesoriere dei liberali sostenuto da Vittorio Sgarbi, e Pasquale Calzetta, l'ex presidente del Municipio IX che torna in campo con Forza Italia.

Il M5s ed il PD a Roma

Insomma, la scelta di non candidare pentastellati a Primavalle, dove peraltro nel 2018 i grillini vinsero,  sembra il tentativo di riannodare quei fili, tra PD e M5s, che a Roma la candidatura di Viriginia Raggi ha spezzato. E non è un caso, forse, che proprio dal Campidoglio non sia stata presa bene la scelta di non puntare su nessun grillino per un collegio elettorale enorme, che abbraccia quattro municipi e che è grande come la città di Parma. Un candidato pentastellato nel territorio, non necessariamente quell’ Alessandro Di Battista che molti grillini agognavano, ma comunque un nome forte, avrebbe aiutato la Sindaca nella corsa alla conferma in Comune. 

Ha prevalso la decisione di non avvantaggiare l’ex presidente del Consiglio superiore della magistratura. O forse, ha prevalso l’idea di riallacciare i rapporti con il PD che “ha candidato un suo uomo di partito – ha ricordato Conte – e così abbiamo ritenuto più saggio non intervenire” per evitare di agevolare “una soluzione che non vogliamo”. L’uomo di partito è Andre Casu.

Un collegio difficile

La decisione di puntare sul segretario romano del PD è stata spiegata proprio dal leader del partito, intervenuto in via Malfanti insieme a Roberto Gualtieri, Michela Di Biase e Beatrice Lorenzin per il lancio della sua candidatura. “Per il collegio di Primavalle - ha spiegato Enrico Letta - abbiamo fatto la scelta massima: il segretario, il leader del partito romano. Perché questo è un collegio difficile, perdemmo nel 2018, sappiamo che c'è bisogno di una assunzione di responsabilità, di guida e leadership e questo capita sulle nostre spalle".

Casu, il candidato che esprime rinnovamento

A supporto di Andrea Casu anche il candidato sindaco di centrosinistra che aveva subito fatto un tour nel territorio con il segretario romano. “Nel collegio di Roma-Primavalle noi non abbiamo fatto accordi con il M5s, abbiamo candidato Andrea Casu che esprime bene il rinnovamento del Pd e la capacità unitaria di tessere una coalizione” ha spiegato Gualtieri”. Vero è che, anche se non ci sono accordi, la scelta di non candidare nessuno, da parte dei cinque stelle, somiglia a qualcosa di più importante di un semplice patto di desistenza.
 

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