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Elezioni Roma, dopo il programma Michetti si concede per un confronto con gli altri tre candidati

Rifiuti, strade e priorità nell'amministrare la città: i quattro competitor al Campidoglio nel confronto organizzato da Il Messaggero

Ha messo online il programma elettorale. Ed ha partecipato, dall’inizio alla fine, ad un confronto pubblico. Enrico Michetti  ha definitivamente superato i tabù che avevano caratterizzato la sua campagna elettorale. E ad una decina di giorni dal voto, ha deciso di prendere parte ad un appuntamento organizzato da Il Messaggero con Calenda, Gualtieri e Raggi.

In novanta minuti i quattro principali candidati nella corsa al Campidoglio si sono confrontati sul tema dei  rifiuti e sulla manutenzione stradale; sull’attenzione che la capitale riserva alle donne e sulle sfide per migliorare il benessere in città. Qualche domanda è stata tentata, senza successo, per scoprire i nomi che i vari candidati vorrebbero portare nella relativa giunta. Niente da fare anche sul fronte della alleanze dal momento che, ciascuno dei presenti, si è mostrato sicuro di accedere al ballottaggio. 

Le priorità dei quattro candidati

L’appuntamento ha preso avvio con la richiesta di elencare gli interventi più urgenti da mettere in campo. Calenda e Gualtieri, tra le prime cose, hanno concordato sulla necessità di effettuare un piano di pulizia straordinaria. Il candidato di centrosinistra ha ricordato che ci sono anche 400 case Ater da assegnare, il leader di Azione ha invece puntato soprattutto sulla necessità di tenere la città pulita e con servizi funzionanti. La proposta più innovativa, rispetto a quanto finora ascoltato, l’ha fatta Michetti in relazione alla necessità di mettere in campo una task force. Non per la pulizia, ma per il condono edilizio. Raggi come prima cosa ha puntato sulla necessita di avviare un tavolo operativo in vista del Giubileo e dei fondi messi a disposizione dal PNNR. 

La sistemazione delle strade e la diatriba sui municipi del PD

Nel corso dell’incontro è stato affrontata anche la questione della manutenzione stradale. Calenda ha così evidenziato la necessità di raddoppiare gli investimenti e di fare una centrale unica di appalti, lasciando ai municipi l’onere del controllo. Anche Gualtieri ha palesato il bisogno di aumentare gli investimenti mentre Michetti ha sottolineato la necessità di operare prima una verifica puntuale dello stato dell’arte. Raggi, nel dichiarare di aver dato più fondi ai municipi per garantirne il decentramento, ha aggiunto che quelli a guida PD, il primo ed il secondo, non hanno usato i fondi disponibili per manutenere le strade, perché li hanno investiti su altri settori. Informazione contestata da Gualtieri perché, a suo dire, totalmente “inventata”.

I rifiuti ed il rischio colera

Ma è stato sul tema dei rifiuti che si sono verificati i principali battibecchi. In tema di impiantistica, Calenda ha tenuto a precisare di essere stato il primo a parlare del raddoppio del termovalorizzatore di San Vittore. Proposta che è presente anche nel programma di Gualtieri, che punta inoltre alla creazione di un’Ama municipale. Michetti,nel far notare agli altri candidati che San Vittore è “fuori dal bacino di riferimento” ha anche ricordato che “gli impianti vanno fatti” perché “oggi abbiamo cinghiali e gabbiani, ma domani rischiamo di avere il colera” se la città resta così sporca. La Sindaca invece ha rivendicato il processo di risanamento avviato in Ama, con l’approvazione dei bilanci ed il piano industriale, ed è tornata a puntare il dito verso la carenza d'impianti  nel Lazio, per riaffermare che “è competenza della Regione” realizzarli. Informazione ancora una volta contestata da Gualtieri che ha invece ricordato che la Regione ha il compito solo di autorizzarli, previa richiesta di Ama.

Un siparietto già vissuto tra la Sindaca e la Regione,  tra il M5s ed il centrosinistra. Una contrapposizione invece da cui si è sottratto Michetti. Il leader del centrodestra, nella sua prima uscita pubblica con gli altri competitor, ha infatti tenuto a ribadire che serve ”collaborazione”  tra i vari livelli istituzionali. Anche per raggiungere quello che a Roma, ha sottolineato  "il tribuno"  lanciando la propria candidatura, serve in particolare: un clima di ”pacificazione e serenità”.

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