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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Nel Lazio regge il campo largo. Il candidato alle regionali? "Nomi dopo il voto di settembre"

Il tema slitta a dopo le elezioni politiche. A stabilirlo la direzione regionale del partito riunita al Nazareno

La partita regionali è rimandata al post elezioni politiche. A stabilirlo la direzione del partito democratico del Lazio, riunita ieri al Nazareno. "Il tema regionali sarà affrontato dopo il voto del 25 settembre riprendendo il percorso già approvato: prima la coalizione con il programma e poi il candidato presidente o le modalità di scelta dello stesso" si legge in un comunicato diffuso a fine serata dal partito. Tutto congelato quindi. Alcuni punti fermi però sembrano già essere stati messi.

Il presidente Nicola Zingaretti si candiderà al Senato - "sono a disposizione del partito" - e, come lui stesso ha dichiarato, darà le sue dimissioni dalla Pisana solo dopo l'elezione. Il che significa che da quel momento devono passare 90 giorni per tornare a votare nel Lazio. Quindi le urne, con ogni probabilità, saranno nel mese di gennaio. Altra questione che al momento sembra risolta, o quasi, è il tema dell'alleanza con il M5S, alla luce del caos in corso a livello nazionale. 

Se infatti in parlamento il "campo largo" fatto di sinistra e grillini è già un ricordo del passato, in Regione il modello promette di andare avanti. Lo hanno confermato sia il presidente Zingaretti che l'assessora pentastellata Roberta Lombardi, ieri fianco a fianco in conferenza stampa per presentare il nuovo piano energetico del Lazio. "Qui abbiamo una maggioranza larga che lavora, sulla base di un programma condiviso" ha detto ai cronisti il presidente dem, facendo intendere che il matrimonio non dovrebbe subire scossoni nemmeno alle prossime urne. 

Per quanto riguarda le candidature, al momento la questione è congelata. Anche se, più fonti interne alla Pisana confermano, in pole ci sarebbe il vice di Zingaretti Daniele Leodori, da sempre volto del dialogo con i grillini entrati in giunta più di un anno fa. A dividere il partito e le sue correnti interne, nei mesi scorsi, la possibilità di passare dalle primarie, opzione al momento difficile da attuare soprattutto per una questione di tempistiche. Il candidato potrebbe essere scelto dall'alto, il che escluderebbe la discesa in campo dell'assessore alla Sanità Alessio D'Amato, sostenuto lo ricordiamo anche da Carlo Calenda. 

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