rotate-mobile
Politica

Il Coordinamento 2050 si appella a Pd e M5S: "Non consegniamo Regione alle destre"

Lo scatto su D'Amato preoccupa il neonato Coordinamento 2050, piattaforma che guarda a Giuseppe Conte

La sinistra ecologista più vicina a Giuseppe Conte non si arrende. Dopo l'evento al teatro Brancaccio di Alessio D'Amato e lo strappo del leader dei Cinquestelle, il neonato Coordinamento 2050 cerca di "risvegliare le coscienze" dei due attori in causa per evitare "un'altra sconfitta annunciata". 

I fassiniani: "Scatto del Pd mette pietra tombale su alleanza"

Il gruppo politico, costituito da ex dirigenti di Sinistra Italiana e Verdi, il 22 ottobre ha lanciato una nuova piattaforma programmatica alla presenza di Giuseppe Conte. Un successo, secondo i promotori. In sostanza da Fassina e dintorni una mano tesa verso i pentastellati per fare squadra indipendentemente dal Pd. Certo è che con lo scatto in avanti della direzione dem su D'Amato, appoggiato da Renzi e Calenda, la possibilità di una coalizione larga viene messo in cantina. "L'accelerazione mette una pietra tombale - scrivono Stefano Fassina, Loredana De Petris, Alfonso Pecoraro Scanio, Eugenio Mazzarella, Paolo Cento, Claudio Grassi e Giuseppe Libutti. 

"Non ci rassegniamo, apriamo confronto programmatico"

Non è tutto perduto, però, almeno secondo loro: "Non possiamo, non vogliamo rassegnarci - fanno sapere -. Soprattutto, non si rassegnano le elettrici e gli elettori della variegata area progressista. Pd e M5S devono aprire un puntuale confronto programmatico, partecipato dalle migliori competenze della società civile, al fine di valutare le alternative tecnologiche in campo per chiudere il ciclo dei rifiuti a Roma". D'altronde la chiave è questa: il sindaco Gualtieri ha annunciato il termovalorizzatore con il beneplacito del governo Draghi, che ha infilato l'impianto da 600.000 tonnellate l'anno nel decreto Aiuti della scorsa primavera, scatenando la furia del M5S che si è sentito tradito sul tema della transizione ecologica. Così ha fatto venire meno la fiducia all'esecutivo, pregiudicando anche l'alleanza regionale costruita un anno e mezzo fa da Zingaretti e Leodori con Corrado e Lombardi, inserite nella giunta. 

La proposta: un referendum sull'inceneritore 

Per il Coordinamento 2050 quella sull'inceneritore è "un'impuntatura strumentale e incomprensibile". Il gruppo di lavoro politico ammette la necessità di impianti "ma esistono e incominciano ad essere utilizzate tecnologie che recuperano preziose materie prime anche dalla porzione non differenziata della raccolta, come appena deciso dalla Regione Toscana" aggiungono. Fassina&Co. poi propongono un referendum: "Consultiamo i cittadini del Lazio sul ciclo dei rifiuti - concludono - e nel frattempo Gualtieri dovrebbe sospendere le procedure avviate fino al risultato, non blindandosi illusoriamente dietro poteri commissariali. Anche la sua amministrazione verrà segnata dal ritorno della destra al vertice del Lazio. Ricordiamo a tutti i protagonisti che l'unica competizione politica rilevante è con la destra alla quale, oltre ad aver consegnato Palazzo Chigi, stiamo consegnando anche la Pisana. È necessaria maturità politica da parte di tutta la classe dirigente nazionale e regionale". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Coordinamento 2050 si appella a Pd e M5S: "Non consegniamo Regione alle destre"

RomaToday è in caricamento