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Il dopo Zingaretti: Conte dice "no" al campo largo, il Pd si compatta su D'Amato

Le dichiarazioni dell'ex premier alla presentazione del libro di Goffredo Bettini

"Non possiamo metterci con Renzi che fa il referendum sul reddito di cittadinanza o con Calenda che invoca la militarizzazione dei rigassificatori. Non è la nostra tradizione". Con queste parole, Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle ha chiarito la posizione del suo partito sul prossimo appuntamento elettorale: le regionali del Lazio.

L’ex presidente del consiglio è intervenuto nella serata di venerdì all’evento-presentazione del libro di Goffredo Bettini ‘A Sinistra. Da capo’, che si è svolta presso l’Auditorium di Roma. All’appuntamento organizzato dall’eterno deus ex machina della politica capitolina, anche Andrea Orlando, Agnese Pini, Norma Rangeri e Andrea Riccardi. 

Le parole di Conte sono giunte a seguito della scelta del Partito democratico che ha individuato in Alessio D’Amato – oggi assessore alla Sanità – candidato unico nell’ambito di un accordo con il Terzo Polo. “Il metro del rancore e dell'azione fallosa non sono quelli del nostro agire politico- ha aggiunto- Avevo precisato non ne facevo una questione di indicazione del candidato, avevo detto che quello lo avremmo deciso insieme sulla base della valutazione comune di colui che risulterà il migliore interprete del programma”.

Ha concluso: “La risposta è stata che invece si è preferito scegliere l'interprete già designato da Calenda. Benissimo. Però il M5S ha faticato troppo per risalire nel consenso e definire una sua identità e un programma politico chiaro, non possiamo perdere l'anima”. 

Intanto, nei giorni scorsi, Alessio D’Amato – assessore regionale alla Sanità del Lazio – ha annunciato la sua candidatura per succedere al dimissionario Nicola Zingaretti, eletto a ottobre Deputato con il Partito democratico. La conferma di Mr Sanità è arrivata durante l’evento "Si può fare!" che si è svolto al teatro Brancaccio. In quella occasione, erano presenti i vertici nazionali del Partito democratico, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, Calenda e i renziani.

“Ringrazio Nicola Zingaretti per la fiducia che mi ha dato in questi anni e io la metto a disposizione del centrosinistra e del Terzo polo. Io però vi dico 'facciamo in fretta', e mi rivolgo innanzitutto al mio partito: dobbiamo dare il 'la' alla nostra gente e al nostro popolo. Non regaliamo questa Regione alla destra, torniamo a vincere: si può fare” aveva detto D’Amato dal palco del teatro romano. Il suo nome era già annunciato nel pomeriggio da Bruno Astorre, segretario del Partito: "Alessio D'Amato è il nostro candidato alle regionali".

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