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Bianchi, D’Amato e Rocca: sanità e termovalorizzatore accendono il confronto fra i candidati presidente

I tre candidati alla presidenza del Lazio nel faccia a faccia andato in onda a "Mezz'ora in più"

Sanità e rifiuti. Sono questi i temi principali su cui si è articolato il confronto che, davanti le telecamere di RaiTre, ha visto protagonisti Donatella Bianchi, Alessio D’Amato e Francesco Rocca.

Nella trasmissione “Mezz’ora in più”, Lucia Annunziata ha provato a sollecitare i tre maggiori contendenti alla presidenza della regione Lazio, sulle questioni che tengono banco in questa breve ma intensa campagna elettorale. Nella regione dove ricorrono, oggi, i tre anni dal primo contagio per il nuovo Coronavirus, il tema della sanità è stato il primo tema ad essere affrontato.

La sanità nel Lazio

Alessio D’Amato, assessore proprio alla sanità per l’uscente giunta Zingaretti, ha sottolineato il lavoro messo in campo per riportare il Lazio fuori dal commissariamento ed anche quanto fatto per contrastare il Covid, che ha consentito alla regione di avere “un tasso di letalità cinque volte inferiore rispetto a quello registrato nel resto d’Italia”. D’Amato ha poi ricordato la necessità di ripensare i contributi destinati alla sanità pubblica visto che “il sistema paese gli destina 30 miliardi in meno rispetto a quanto fanno Francia e Germania” un trend da invertire ma che invece troverebbe conferma nelle attuali scelte del governo visto che  “nella finanziaria di quest’anno, nonostante fosse previsto un miliardo da Draghi, non è stato lasciato un euro per la sanità pubblica”.

L’assessore ha però ricevuto le critiche, soprattutto dalla candidata del M5s e del Polo progressista, per le condizioni in cui versa la sanità pubblica. “Non si può basare il giudizio sulla sanità unicamente su come si è lavorato durante la pandemia – ha osservato Donatella Bianchi – perché la sanità regionale è critica, drammatica, mancano ad esempio i medici, gli psicologici” ha rimarcato l’ex presidente del WWF Italia e conduttrice di linea blu, ricordando anche le estenuanti liste d’attesa. 

Per suo conto Rocca, pur apprezzando “il lavoro collettivo di migliaia di persone, medici ed infermieri” durante la pandemia, ha evidenziato le falle di un sistema che durante il covid ha funzionato anche perché “può contare su tanti policlinici”, e perché per le vaccinazioni ha impiegato hub che non erano in gran parte ospedalieri. Al tempo stesso, Rocca, ha dichiarato che la sanità regionale va modernizzata visto che, nei pronto soccorso, si continuano ad impiegare gli obsoleti fax, circostanza smentita dall’assessore alla sanità. Modernizzazione che sarebbe utile anche per consentire di sapere quanti e dove siano i posti letto disponibili, tra pubblico e privato. 

Il termovalorizzatore

Altra questione che ha appassionato il dibattito pomeridiano è stata quella legata alla gestione dei rifiuti ed in particolare al “termovalorizzatore”. E’ stato, quest’ultimo, un tema che ha finito per dividere l’alleanza tra democratici e cinque stelle, portando al tramonto dell’ipotizzato “Campo largo”.

“Io sono arrivata un mese e mezzo dopo che si era consumata la rottura” ha premesso Donatella Bianchi, che ha ricordato la scelta del sindaco Gualtieri di ricorrere ad un “inceneritore” che non era inserito in campagna elettorale e che “entrerà in esercizio nel 2026 e dovrà restare in funzione per trent’anni per ripagare i costi” cosa che, di fatto, “è il contrario di quanto chiede l’Europa”. Bruxelles infatti, ha proseguito la candidata del M5s e del Polo progressista di sinistra ed ecologista, “con il Pnrr non finanzia questo tipo d’impianti” ed anzi finirà per “farci pagare una tassa per le emissioni”. Al posto del termovalorizzatore l'ex conduttrice di Linea Blu ha suggerito di promuovere altri impianti, “più moderni e di prossimità” e di ridurre la quantità di rifiuti.

C’è stato il tempo anche di tornare sulla querelle a distanza con il partito dei Angelo Bonelli, i Verdi, tempo che Bianchi ha sfruttato per ricordare che “all’Italia è mancato in questi anni un partito ecologista” con il peso che ha in altri paesi europei. Un gap che, evidentemente, il M5s interessato ad entrare nell’eurogruppo ecologista in Europa, sembra intenzionato a colmare.

Sulla questione dei rifiuti Francesco Rocca ha puntato l’indice contro le ultime amministrazioni regionali di centrosinistra, ed in particolare sull’assenza di un serio piano rifiuti. Cosa che, a sui dire, ha prodotto “il risultato di far commissariare il PD, dal PD di governo”. Dichiaratosi favorevole al termovalorizzatore, il candidato di centrodestra ha spiegato che bisogna però affrontare e risolvere “il problema della viabilità” perché “la sovrintendenza ha detto che non è possibile allargare l’Ardeatina, una consolare imporante su cui passerranno centinaia di camion al giorno” diretti verso il futuro impianto di San Palomba. Anche Rocca, infine, si è dichiarato un sostenitore della cultura della differenziata che, nei piccoli comuni e nella provincia, già fa registrare risultati importanti.

“Il tema dei rifiuti a Roma va risolto - ha replicato Alessio D’Amato alla conduttrice che gli chiedeva se avesse verificato il giudizio del proprio elettorato sul termovalorizzatore - Io penso che i cittadini vogliano la città pulita ed una tassa sui rifiuti più bassa”, In più, il candidato di centrosinistra, ha ricordato che quell’impianto rappresenta “un’opera decisa a livello nazionale. Il commissario è il sindaco, e serve per chiudere il ciclo di rifiuti a Roma, per ridare decoro urbano ad un città che conferisce i rifiuti nelle discariche del Lazio o li porta in giro per l'Italia” nel puntare l’indice contro una lobby che vuole insistere sulle discariche, D’Amato ha dichiarato di essere “favorevole a sostenere il sindaco Gualtieri in questa iniziativa” che prevede, appunto, la messa a terra di un piano rifiuti che include un termovalorizzatore.

Altre priorità

Nel corso della trasmissione “Mezz’ora in più” c’è stato il tempo per affrontare velocemente “l’affaire Rampelli” che Rocca ha però derubricato come una questione interna a Fratelli d’Italia che non inerisce l’impegno, anche del leader dei Gabbiani, a fianco della sua candidatura alla presidenza della regione. Non c’è stato il tempo di affrontare altri temi, che i tre candidati considerano prioritari. Quali sono? In chiusura di dibattito c’è stato appena il tempo di citarli: i trasporti e l’occupazione per Rocca, i diritti per Bianchi ed il reddito di formazione destinato ai giovani per D’Amato.
 

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