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Elezioni europee, la Lega si prende il centrodestra: si eclissa Forza Italia, non cresce FdI

I numeri di questa tornata elettorale sparigliano le carte nel centrodestra romano

Alla discesa tanto brusca quanto attesa di Silvio Berlusconi, e al lieve calo quasi in tutti i territori di Giorgia Meloni, fa da contrappeso lo tsunami targato Lega. Nel centrodestra romano, con il voto alle europee che nella Città Eterna segna il trionfo di Pd e Lega e in parallelo il tracollo del M5s, cambia un po' tutto. Laddove Salvini, numeri alla mano, non ha mai toccato palla, oggi il Carroccio si afferma forte come primo partito a destra. Al 26% sul territorio comunale, stacca Fratelli d'Italia, all'8,7%, di 17 punti. Per non parlare dei berlusconiani ormai in caduta libera, al 5,5. Dati che parlano del nuovo peso dei leghisti nella coalizione, anche sui singoli territori. 

Qui risultati del voto

Alle politiche del 2018 gli azzurri ancora potevano vantare una posizione di forza, con percentuali sui collegi di Camera e Senato quasi sempre a doppia cifra. Oggi quelle percentuali si sono dimezzate. Si va dal 9,1%, il risultato migliore, nel XV municipio (Cassia, Giustianiana, La Storta) al peggiore: il 3,9% al V (Centocelle-Pigneto). Nel mezzo: 5,3 al III (Montesacro, Fidene), 4,3% in IV (Tiburtino), 4,9% alle Torri, dove la Lega ha incredibilmente sfiorato il 37%. Uno sfacelo. 

Va meglio, come da tradizione nella Capitale, il partito di Giorgia Meloni. Che nel Lazio ha sempre avuto il suo avamposto favorito, ma che oggi fa i conti con una Lega che ha raggiunto numeri record. E con cifre elettorali modeste rispetto alle aspettative più volte esternate, a livello nazionale, dalla leader degli ex An.

A Roma la crescita auspicata non c'è stata, anzi. Si va dal 10,5, punta massima della forchetta, nel XV municipio Cassia, al 7,5 a Monterverde. Nel mezzo numeri che consentono di festeggiare fino a un certo punto: 8,6% in III, 8,1 in V, 7,7 in X municipio e 7,5 in XII, il dato più basso, non a caso. Qui, tra Villa Pamphilj e Massimina, il gruppo Meloni ha perso tre consiglieri passati alla Lega, con il loro pacchetto (rilevante) di consensi e preferenze evaporato. Idem in X, dove Monica Picca, candidata alle municipali nel 2017 in quota FdI, ha poi scelto di cambiare bandiera, insieme ad altri due consiglieri. 

La flessione, seppur lieve, di Fratelli d'Italia è certificata dal raffronto con i numeri del 4 marzo 2018, quando i romani hanno votato per il Parlamento, e nei collegi uninominali alla Camera, la pasionaria di destra non è mai scesa sotto il 9. Già allora la Lega la stava sorpassando in diversi territori, specie periferici. Da lì il malcontento, forte, di una parte di militanti meloniani, passati poche settimane dopo sul carro del vincitore. E oggi pronti a festeggiare il risultato romano. 
 

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