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Elezioni europee, da Smeriglio a Regimenti ecco gli eletti romani: chi va (o non va) a Bruxelles

Chi è passato e chi invece è fuori giochi. Il punto sugli eletti da Roma

Roma Bruxelles, solo andata. La truppa di europarlamentari provenienti dalla Capitale è nutrita. A due giorni dal voto del 26 maggio per l'elezioni del parlamento Ue, ecco i nomi di chi, tra veterani e facce nuove, è riuscito a guadagnarsi la poltrona più ambita. I calcoli precisi sono ancora in corso, perché si attende di conoscere le scelte dei capilista che erano candidati in più collegi. Ma molte certezze ci sono già. 

Per la Lega entra in Europa Simona Baldassarre, ex consigliera municipale, con 35.341 preferenze raccolte nel collegio centrale. La più votata sul territorio di Roma e provincia con 11.848 elettori che hanno scelto il suo nome. Poi abbiamo Luisa Regimenti, medico legale, già candidata alle politiche del 2018. Ha ottenuto 32.475 preferenze nel collegio centrale, 11.153 provengono da Roma e hinterland. Segue, dalla Capitale, Anna Cinzia Bonfrisco, con 39.329 preferenze totali, 7.143 dalla Città Eterna. 

Restando nell'area di centrodestra, viene riconfermato a Bruxelles Antonio Tajani per Forza Italia, presidente uscente del Parlamento europeo. Sempre al capitolo dei legami con Roma, nel 2001 è stato candidato sindaco di per la coalizione della Casa delle Libertà, sconfitto al ballottaggio da Walter Veltroni. Rimane fuori, sempre tra i romani, la deputata Alessandra Mussolini. 

Per Fratelli d'Italia invece, sempre nella circoscrizione centrale, passa il sindaco di Terracina Nicola Procaccini, con 45.310 preferenze, mentre rimane fuori Fabrizio Ghera, storico esponente meloniano della Capitale, prima consigliere comunale oggi in Regione Lazio. Ha ottenuto 26.645 preferenze, 12.664 in città. Il più votato, dopo Giorgia Meloni, su Roma. 

Per il Partito democratico entra David Sassoli, già avvezzo all'Europarlamento è alla sua terza elezione a Bruxelles. Non romano d'origine ma comunque con un piede, almeno in passato, nella politica locale. Nel 2013, lo ricordiamo, si è candidato alla primarie del Pd per l'elezione del sindaco di Roma. A questo giro porta a casa 127mila 866 preferenze, 35.454 dal comune di Roma. Tra gli autoctoni anche Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della regione Lazio fino a poche settimane fa quando ha deciso di mollare per correre in Europa. Ex Sel, oggi esponente dell'ala zingarettiana del Pd, è stato assessore al Lavoro della provincia di Roma dal 2008-2012 e presidente dell'ex municipio XI, oggi VIII, Garbatella. 

Tra gli eletti del Movimento Cinque Stelle, direttamente dalla Capitale, la spunta Fabio Massimo Castaldo, capolista, eletto con 43mila 451 preferenze. Attivista grillino della prima ora è legato a doppio filo alla politica romana. Dopo aver militato nel gruppo M5s del IX municipio, nel 2013 si candida alle regionali risultando terzo dei non eletti. E ha fatto parte del mini direttorio messo "a guardia" di Virginia Raggi a inizio consiliatura, insieme a Paola Taverna, Roberta Lombardi, Gianluca Perilli.

Rimane fuori invece Dario Tamburrano, europarlamentare uscente eletto nel 2014, tra i membri dei meetup grillini su ambiente e sostenibilità. Ma indiscrezioni lo danno già con un'alternativa in tasca. Virginia Raggi starebbe valutando il suo nome per occupare la poltrona di assessore all'Ambiente, vuota da tre mesi. 

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