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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

"Evitiamo una Terra dei Fuochi nel Lazio", Fattori chiede l'analisi delle discariche di Cerroni

La senatrice del Movimento cinque stelle ha presentato un'interpellanza al Presidente del consiglio. "Gli apparati regionali preposti si sono dimostrati inadeguati, intervenga lo Stato"

Analizzare “zolla per zolla tutti i siti coinvolti nel giro d'affari di Cerroni” per evitare una 'Terra dei Fuochi' nel Lazio. A sviare l'attenzione dalle carte giudiziarie al territorio romano è la senatrice del Movimento cinque stelle Elena Fattori che ha presentato un'interpellanza, pubblicata il 14 gennaio, rivolta al Presidente del Consiglio Enrico Letta, al Ministro dell'ambiente Andrea Orlando , al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato. “L'arresto di Cerroni è solo l'inizio e non deve assolutamente essere il fumo negli occhi per rimanere inermi di fronte al problema della gestione del ciclo dei rifiuti”.

Le conseguenze disastrose di anni e anni di versamenti illegali di rifiuti tossici nel sottosuolo di un triangolo di territorio tra Napoli e Caserta sono sotto gli occhi di tutti. E il territorio del Lazio da tale rischio non è del tutto esente. Tra gli esempi portati dalla senatrice c'è la discarica di Borgo Montello, a metà strada tra Aprilia e Latina. “Le dichiarazioni recenti del pentito di Camorra, Carmine Schiavone, hanno portato alla luce come le organizzazioni criminose pochi scrupoli si facevano nel sotterrare rifiuti tossici, mortali nel lungo periodo per le persone, nominando altresì anche la discarica di Borgo Montello, gestita dal braccio destro di Cerroni ed ex Presidente della Regione Lazio, Bruno Landi” scrive la senatrice, che vive nei pressi di una delle discariche di Cerroni.

Fattori chiede che intervenga lo Stato dal momento che “tutti gli apparati Regionali preposti si sono dimostrati inadeguati e inquinati nei loro esponenti di gestione e controllo”. Il riferimento è alle carte processuali che hanno portato all'arresto di Manlio Cerroni insieme ad altre sei persone, tra cui lo stesso Bruno Landi.

A far accrescere il dubbio anche la “patina di silenzio” che “per noi si è sostanziata col diniego di visita presso la discarica di Roncigliano e la mancata discussione della mozione che richiedeva le dimissioni del commissario straordinario ai rifiuti di Roma e Provincia,Goffredo Sottile, pur avendo tutte le credenziali per la procedura di urgenza” continua il comunicato. E proprio sulla discarica attiva sui Castelli Romani, anch'essa finita nelle carte processuali, si sono registrati ritardi “nella pubblicazione dei dati ARPA su Roncigliano che sembrano nemmeno esistere per quanto riguarda il 2012 (eseguita richiesta di accesso agli atti con risposta da parte del commissario straordinario, avvocato Carrubba, che promise quelli del 2013 ancora però non pervenuti) e mai è stata effettuata la caratterizzazione idrogeologica del sito”. La paura è che lo stesso scenario si possa ripetere per gli altri siti della regione. “Il governo prenda in mano la situazione”.

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