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Elezioni comunali 2014: come funziona la doppia preferenza di genere

L'elettore può dare due preferenze purchè a candidati di sesso diverso. Pena l'annullamento della seconda scelta

La legge 23 novembre 2012, n. 215 ha promosso il riequilibrio delle rappresentanze di genere nelle amministrazioni locali. Quindi ha cercato di rafforzare la presenza delle donne nelle amministrazioni, garantendo la parità di genere. In particolare, nei comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti, la legge introduce una duplice misura.

QUOTA DI LISTA -  La prima è quella della 'quota di lista'. Vuol dire che nelle liste dei candidati nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore a due terzi. In più, nei comuni con più di 15mila abitanti il mancato rispetto della quota può determinare la decadenza della lista.

DOPPIA PREFERENZA DI GENERE - La seconda misura riguarda invece la doppia preferenza di genere. L'elettore può esprimere una sola preferenza. Oppure appunto due. In questo caso però i candidati scelti devono essere necessariamente di sesso diverso, quindi un uomo e una donna. Pena l’annullamento della seconda preferenza.

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