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Doppi stipendi, è bufera sulla giunta Marino: il Pd chiede chiarezza

A sollevare il "problema di inopportunità" il quotidiano La Repubblica. Nel mirino l'assessore al Bilancio Morgante e capo gabinetto Luigi Fucito. Nieri e Pancalli smentiscono

I doppi stipendi scuotono il Campidoglio. A sollevare le polemiche un articolo pubblicato dal quotidiano La Repubblica in cui si riporta come alcuni esponenti della giunta Marino pur essendo pagati per il loro lavoro a Palazzo Senatorio continuino a percepire gli stipendi di altri incarichi. In cima alla lista il capo di gabinetto Luigi Fucito che, secondo quanto denunciato dal quotidiano, percepisce 73 mila euro dal Comune di Roma da sommare ai 190 mila euro che percepisce come funzionario del Senato. Totale 263 mila euro all'anno. Anche la titolare dell'assessorato al Bilancio, Daniela Morgante, alle prese con tagli e austerità sui bilanci pubblici, gode per il proprio bilancio personale di ben due stipendi: 90 mila euro in qualità di magistrato della Corte dei Conti e 37.500 come assessore. E infine, nell'elenco di La Repubblica, c'è anche l'assessore alle Politiche dello Sport Luca Pancalli che “continua a percepire i 45 mila euro di compensi dovuti al presidente del Comitato italiano paraolimpico”. 

Nell'elenco c'era anche il vicesindaco Luigi Nieri che però ha smentito categoricamente. “Non ho mai ricevuto alcuna retribuzione da parte di Roma Capitale per svolgere la funzione di Vice Sindaco e di Assessore. All’inizio del mio mandato, infatti, ho ufficialmente rinunciato a percepire lo stipendio previsto e ogni benefit connesso” spiega Nieri in una nota. “Con nota n. RA/47737 del 15/7/13, infatti, ho comunicato al Segretario Generale e al Ragioniere Generale dell’Ente la formale rinuncia all’indennità di funzione prevista per i componenti degli organi esecutivi dei comuni, chiedendo alle strutture interessate di procedere con gli adempimenti connessi alla procedura di rinuncia”. Il vicesindaco infatti percepisce il vitalizio per essere stato eletto alla Regione Lazio.

Smentisce anche Luca Pancalli: “Preciso che dal 19 febbraio 2013 non rivesto piu', come ampiamente noto, la carica di vicepresidente nazionale del Coni. Quindi, ovviamente, da allora non percepisco alcun compenso connesso alla carica” ha dichiarato in una nota l'assessore alla Qualità della vita, Benessere e Sport. “Quanto alla giunta nazionale del Coni è prevista un'indennità di carica pari a 6.963 euro lordi annui. Per l'incarico al Comitato italiano paralimpico invece, l'indennità di carica prevista dalle istituzioni vigilanti è pari a 45.000 euro lordi annui alla quale, come già comunicato il 28 giugno 2013 alla segreteria generale con protocollo numero 257/2013, ho inteso rinunciare all'atto dell'assunzione dell'incarico di assessore di Roma Capitale, pur in assenza di norme di legge che considerassero la stessa incompatibile”.

La notizia, c'era da aspettarselo, ha sollevato un coro di voci contrarie. Non si è astenuto nemmeno il Pd che ha chiesto chiarezza. “Mi auguro che le indiscrezioni uscite questa mattina sulla stampa in merito alla vicenda dei presunti doppi stipendi vengano smentite al più presto” il commento di Marco Palumbo, Consigliere comunale di Roma Capitale chiedendo chiarezza. Il capogruppo in Campidoglio Francesco D'Ausilio si è invece definito “profondamente turbato” ha affermato in una nota. “Se fossero confermate, e dunque non smentite dagli interessati, ci troveremmo di fronte a un serio problema di inopportunità”.

Il consigliere Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d'Italia in Campidoglio attacca il sindaco:  “Mentre Marino e la sua Giunta zelante mettono le mani nelle tasche dei dipendenti capitolini, da 9 mesi a Palazzo Senatorio si fanno infornate a go-go” il commento. “Fratelli d'Italia da tempo denuncia costantemente sia con esposti alla Procura che attraverso gli organi d'informazione e conferenze stampa, in alcuni casi anche in solitudine, questa pratica 'doppiopesista' inaugurata con l'era Marino per cui è legittimo levare ai cittadini per dare agli 'amici'”.

Pronti ad attaccare anche i sindacati. “Se quelle informazioni fossero vere sarebbe davvero inaccettabile” il commento di Francesco Croce della Fpl Uil. A far rabbia la “sperequazione” tra la richiesta di sacrifici ai dipendenti capitolini e i “privilegi mantenuti”. Non si escludono proteste.

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