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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Case popolari: "Con revisione degli spazi delle case esistenti possibili 15mila abitazioni in più"

La proposta da parte di Daniel Modigliani, consigliere dell'ordine degli architetti di Roma

Il tema dell'abitare a Roma attraversa il festival dell'Architettura della Capitale. Nella seconda giornata tanti gli interventi che lanciano idee e proposte per la città. Temi affrontati più volte, anche su questo giornale, e che alla luce delle prossime amministrative assumono il carattere dell'idea, della proposta. 

E' il caso per esempio dell'intervento del consigliere dell'ordine degli architetti, Daniel Modigliani che ha rilevato come "ci siano pezzi di città non ancora coinvolti nel paradigma ‘espansione zero’: qui potrebbero esserci aree disponibili per l’housing, se servissero… Ma a Roma – ha ricordato – almeno il 30% dei grandi alloggi Erp (Edilizia Residenziale pubblica) non sono utilizzati: con una revisione delle dimensioni si potrebbero recuperare 15mila unità". 

Case da dividere per far vivere tutti e  dare così una risposta all'emergenza abitativa. 

Spazio anche alla politica e in particolare all'assessore all'Urbanistica Luca Montuori che ha parlato degli interventi nei quartieri della Capitale: "Serve un ripensamento delle aree urbane – ha affermato Luca Montuori - lo slogan della ‘città 15 minuti’ deve tradursi nella capacità di fornire a cittadini servizi di prossimità. Nel caso di Roma significa portare servizi in quartieri – dove negli anni sono stati realizzati interventi di edilizia pubblica residenziale – in cui sono sempre mancati". 

Ma portare servizi "non è facile", ha ammesso l’assessore, citando un esempio: "A San Lorenzo abbiamo lavorato in un area degradata, decidendo di puntare sui servizi e non sul residenziale. Ma c’è stato fortissimo contrasto, soprattutto da parte di proprietari che attendono dagli anni ’40 di ottenere una rendita fondiaria su quelle aree». In città, ha aggiunto, "c'è conflitto continuo, che esula dal merito. Di progetti come Reinventing Cities, che insistono su aree cruciali come la stazione Tuscolana, neanche si parla. Invece nascono comitati contro abbattimento della Tangenziale Est. Serve un cambio di visione e gli architetti devono fare loro parte".
 

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