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Valle Galeria, il Tar respinge i ricorsi dei cittadini: via libera ai lavori per la discarica di Monte Carnevale

Il sito è lo stesso scelto dalla sindaca Virginia Raggi per smaltire i rifiuti urbani di Roma. Le sentenze però riguardano l'autorizzazione precedentemente rilasciata al proprietario dalla Regione per una cava di inerti e fanghi sul terreno

Il Tar del Lazio ha respinto tutti i ricorsi riguardanti la discarica di inerti e fanghi di Monte Carnevale, nella Valle Galeria, quelli presentati dai comitati di cittadini che da anni si battono per fermare i lavori nella cava. Ora il cantiere, con il via libera dei giudici amministrativi, può ripartire. Stiamo parlando dello stesso sito scelto dal Campidoglio il 31 dicembre 2019, con un atto in giunta, dove realizzare la discarica che accoglierà i rifiuti urbani di Roma, al momento oggetto di una Conferenza dei Servizi in Regione. Una scelta che sollevò una bufera di polemiche e proteste, partite in realtà ben prima. 

I ricorsi contro l'Aia per i rifiuti inerti 

Su questo stesso terreno infatti, la società proprietaria, la New Green Roma Srl, stava già operando per realizzare un impianto di smaltimento di rifiuti inerti e fanghi, grazie all'Autorizzazione integrale ambientale (Aia) concessa sempre a dicembre 2019 dalla Regione Lazio. Cittadini e associazioni ecologiste del territorio (dove lo ricordiamo è stata in attività la maxi discarica di Malagrotta) sono saliti sulle barricate depositando una serie di ricorsi, uno dei quali, lo scorso marzo, aveva già portato a una sospensiva del Tar (poi revocata). E a uno stop del Consiglio di Stato lo scorso giugno. Ora il pronunciamento: i lavori possono proseguire. 

La rabbia dei cittadini

"Il Tar del Lazio avalla gli scellerati progetti perpetrati dalla Regione Lazio nella Valle Galeria calpestando i diritti di 30mila persone" tuona il Comitato Valle Galeria Libera. "Il sito, indicato successivamente (il 31 dicembre 2019) quale discarica di servizio di rifiuti solido urbani di Roma dalla sindaca Virginia Raggi, era stato autorizzato a discarica di inerti il 27 dicembre del 2019 con procedure palesemente viziate che il tribunale amministrativo non ha 'voluto' prendere in considerazione - spiega ancora il Comitato - a nulla sono valse la relazione di Ispra come quelle di tutti i ricorrenti che hanno dimostrato con la prova dei fatti che il sito non è idrogeologicamente idoneo a ospitare una discarica". 

Le decisioni del Tar "lasciano interdetti, soprattutto per le motivazioni che manifestano un'eccessiva giustificazione dell'operato della Regione Lazio e del proponente - concludono i comitati - proseguiremo la nostra battaglia continuando a coinvolgere l'Unione Europea che verrà aggiornata su quanto sta avvenendo nella Valle Galeria nel silenzio 'assordante' di tutti i mezzi di informazione, per questo nei prossimi giorni saranno organizzate delle iniziative di protesta alle quali invitiamo tutti a partecipare". 

La Conferenza dei Servizi per la discarica di Roma

Nel frattempo prosegue la Conferenza dei servizi (partita lo scorso settembre) dove si sta valutando il primo stralcio del progetto della discarica di rifiuti urbani che sempre la New Green Roma srl ha presentato in Regione, a seguito della scelta del sito da parte del Comune. La società ha chiesto di essere autorizzata ad utilizzare  un volume di 75mila metri cubi al netto dei ricoprimenti giornalieri. La "Malagrotta 2" - così è stata ribattezzata tra le proteste -  sarebbe quindi in grado di accogliere 67.500 tonnellate l'anno. 

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