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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

L'Europa frena sulla discarica di Magliano Romano. Si rischia una procedura di infrazione

Accolta la petizione dell'associazione ecologica monti Sabatini presentata lo scorso gennaio a Bruxelles. Il caso passerà alla commissione europea Ambiente

La discarica di Magliano Romano finisce all'attenzione del parlamento europeo. L'invaso per smaltire rifiuti, autorizzato dalla Regione Lazio lo scorso febbraio con la Via (valutazione d'impatto ambientale) per accogliere non più solo inerti ma anche scarti urbani, potrebbe costare l'avvio di una procedura di infrazione all'Italia. La ragione? 

I permessi concessi non avrebbero tenuto conto di una serie di divieti posti dallo stesso piano rifiuti regionale. Primo fra tutti: l'impianto si troverebbe in un'area soggetta a fattori escludenti di tutela integrale. In altre parole troppo vicino, a circa 800 metri da siti sensibili, in particolare una scuola, secondo le distanze messe nero su bianco dal Piano rifiuti regionale del 2020. 

La petizione in commissione europea

La denuncia è contenuta in una petizione raccolta dall'associazione ecologista Monti Sabatini, da sempre contraria alla riclassificazione della cava, inviata all'Europa lo scorso gennaio. La commissione dopo averla analizzata ha dato il via libera all'iter per accertare il caso chiedendo nuove informazioni a riguardo all'Italia. A stretto giro passerà alla commissione Ambiente. Una strada che potrebbe portare all'apertura di una procedura di infrazione. 

Presente alla riunione di ieri in commissione petizioni anche l'europarlamentare e co-portavoce nazionale di Europa Verde, Eleonora Evi, che ha sottolineato come "non sono bastati sette ricorsi vinti al Tar del Lazio per far cambiare passo alla politica locale, nonostante la giustizia amministrativa regionale abbia confermato le criticità" esposte. "Queste decisioni a livello locale sconfessano ogni impegno per mettere in campo un vero cambiamento verso l'economia circolare", ha aggiunto Evi.

"Il risultato di oggi è frutto di sforzi condivisi con i cittadini del territorio e l'impegno costante dell'Associazione Ecologica Monti Sabatini, che da anni si batte contro l’eventualità che il sito per inerti venga trasformato in discarica per rifiuti speciali non pericolosi. Un'interpretazione distorta del Piano Regionale rifiuti, che indirizza verso l'autosufficienza di Roma, consentita da scellerati emendamenti proposto e pretesi soprattutto dal centro destra regionale" dichiara Marco Cacciatore, consigliere regionale di Europa Verde Lazio.  

Ricordiamo che la discarica di Magliano Romano, alle porte di Roma, un invaso di 890mila metri cubi di proprietà della società Idea 4, partecipata anche da Acea, è stata oggetto di una Conferenza dei Servizi in piedi dal 2014, rimasta dormiente per anni e riaperta negli scorsi mesi. I cittadini sono da sempre sulle barricate. Anni di ricorsi sempre vinti al Tar, di proteste, di assemblee pubbliche per dire no all'ennesima possibile nuova Malagrotta che ora invece rischia di diventare realtà. 

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