Discarica di Albano, il TAR dà ragione a Raggi e boccia la richiesta del comune dei Castelli
Il giudice non ha accolto la richiesta del sindaco Borelli: aveva chiesto di sospendere l’ordinanza di Raggi
La discarica di Roncigliano non deve chiudere. L’ordinanza con cui Virginia Raggi, in qualità di presidente della Città Metropolitana l’ha rimessa in funzione, resta valida. Lo ha deciso il TAR a cui, il comune di Albano Laziale, si era rivolto.
L'ordinanza di Raggi resta in vigore
Niente sospensiva quindi. La richiesta avanzata dal sindaco Massimiliano Borrelli non è stata accolta. Il primo cittadino del comune castellano, contrario come molti suo colleghi dell'ex Provincia all’utilizzo dell’impianto, si era rivolto al tribunale amministrativo. I giudici del TAR però, contravvenendo alle aspettative dei residenti in presidio permanente davanti la discarica, hanno deciso che il provvedimento di Raggi del 15 luglio resta in vigore. E l’impianto quindi può continuare a raccogliere i camion con i rifiuti stabilizzati in arrivo da Roma e Frosinone.
Perchè è stata respinta la richiesta di sospensiva
“Nella comparazione degli interessi la domanda cautelare non è assistita da periculum in mora”, hanno scritto i giudici, secondo i quali “da un lato è comprovata la gravità dell'emergenza connessa alla gestione dei rifiuti da parte della Città metropolitana” e “dall'altro, non vi è dimostrazione che l'attività autorizzata dall'atto impugnato apporti in sé un aggravamento della contaminazione del sito, tale da arrecare un pregiudizio irreparabile alla salute e all'ambiente”.
A proposito di contaminazioni e di rifiuti conferiti in discarica, Arpa Lazio ha recentemente reso noto i risultati delle analisi effettuate durante due campionamenti. Il primo, condotto sul materiale trasportato da un TMB di Frosinone, ha destato maggiore preoccupazione, soprattutto perché il rifiuto trattato, non completamente stabilizzato, era soggetto a produrre il temuto percolato.
Il costante controllo
Proprio in relazione alla presunta contaminazione del sito, i giudici ha fatto una precisazione. “Va anche tenuto conto che è stato demandato all'Arpa un monitoraggio mensile, all'esito del quale – hanno sottolineato i togati - sarà doveroso intervenire con tempestività, al fine di scongiurare eventuali danni, se accertati in riferimento alla riapertura del sito”.
Il commento di Raggi
“Il Tar si è espresso in modo inequivocabile: la scelta di Albano è stata motivata dal rischio di un’oggettiva crisi e l'aspetto ambientale è sotto controllo - ha commentato Raggi. La sindaca ha però sottolineato anche che “Non c’è da esultare, perché una comunità e un territorio sono giustamente preoccupati per la riapertura dell’impianto. Ma a loro - ha aggiunto Raggi - ribadisco che questa scelta è temporanea e che si è resa necessaria per l’inerzia da parte della Regione Lazio, che non ha pianificato un adeguato sistema di impianti di smaltimento”.
La reazione del sindaco di Albano
Di segno opposto lo stato d'animo di Massimiliano Borrelli, il sindaco di Albano. “Dire che sono molto amareggiato è riduttivo” ha commentato il primo cittadino che ha puntato l'indice anche sul “continuo e martellante grido di disperazione proveniente dal Campidoglio”. “Le motivazioni che hanno scritto i giudici del Tar le rispetto ma non le condivido affatto - ha spiegato Borelli - L'evidenza dei fatti dimostra che non c'è stata alcuna istruttoria preventiva, perchè in questi ultimi 4 anni (la discarica era stata chiusa dal 2016 a seguito d’un incendio ndr) nessuno ha bonificato il sito, e vi era una sola relazione Arpa aggiornata”.
L'importanza dei dati aggiornati
Il sindaco castellano ha poi sottolineato che i rifiuti, in base alle analisi fin qui fatte dall’Arpa, “non erano conformi” ed inoltre che “sulle falde (le analisi ndr) non sono ancora arrivate”. Dunque occorre continuare a puntare sui costanti monitoraggi di Arpa e Asl. “Dovremo alzare ancora di più il livello di attenzione, ed incalzare le istituzioni preposte a fornire dati aggiornati e puntuali, per poter intervenire, come recita il dispositivo della sentenza” ha concluso Borrelli. Che poi è quello che anche i residenti stanno chiedendo di fare. La discarica, dal 2 agosto tornata in funzione per volere della sindaca Raggi, resta quindi operativa.