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Discarica di Albano, presentato un esposto in Procura: "Non doveva essere riaperta"

Si torna a chiedere la chiusura della discarica riaperta da Raggi. Cacciatore (Verdi): “I rilievi di Arpa descrivono situazione allarmante”

Sul tavolo della Procura di Roma è stato recapitato un esposto. Lo ha presentato il consigliere regionale Marco Cacciatore (Verdi) per chiedere di porre fine ai conferimenti di rifiuti nella discarica di Roncigliano.

La discarica riaperta da Raggi

Il sito, chiuso nel 2016 a seguito di un incendio al TMB collegato alla discarica, ha ripreso ad accogliere i camion con l’immondizia in arrivo da Roma e Frosinone. Una decisione, contestata dal primo cittadino e dai sindaci della provincia, che è stata più volte rivendicata da Virginia Raggi. In qualità di sindaca della Città Metropolitana, lo scorso agosto, ha infatti disposto la riapertura della discarica di Albano Laziale. Tra le proteste dei cittadini e dei colleghi che, con la fascia tricolore, si sono anche presentati in massa in Campidoglio.

Le analisi dell'Arpa

A gettare benzina sul fuoco, avvalorando la preoccupazione dei cittadini di Albano laziale, hanno provveduto alcune analisi effettuate dall’ARPA Lazio. L’agenzia regionale ha esaminato i rifiuti provenienti dai TMB di Roma e di Frosinone e, quelli della provincia ciociara, sono stati ritenuti “non conformi”. In particolare il parametro che misura il grado di decomposizione della sostanza organica, nel caso dell’immondizia arrivata da Frosinone, è risultato quattro volte superiore al valore considerato adeguato. E questo significa che il rifiuto precedentemente trattato dal TMB ciociaro, non essendo stato opportunamente stabilizzato, ha prodotto il temuto percolato. 

L'esposto e l'obiettivo della chiusura

“I rilievi di Arpa, portati avanti prima e dopo i conferimenti dei rifiuti nella discarica, dipingono una situazione allarmante: la discarica non doveva né poteva essere riaperta, a mio giudizio” ha commentato Marco Cacciatore, nell’annunciare l’esposto in procura. “Oggi è necessario andare verso la chiusura dell'impianto e successivamente puntare alla bonifica e riqualificazione”. Da qui l’esposto che Cacciatore auspica sia utile anche a valutare “l'eventuale configurazione di un danno ambientale che, qualora accertato, sarebbe giusto producesse non solo le responsabilità ma anche i provvedimenti a tutela di una cittadinanza violentata”. L'obiettivo, in sostanza, non è solo di chiudere ma anche di bonificare il sito di Roncigliano per impedire, in futuro, un suo ulteriore utilizzo.

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