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Discarica a Monti dell'Ortaccio, Romanzi: "Si chiude la farsa"

"Di emergenza in emergenza, tutto deve essere in movimento, l'importante é che non cambi nulla"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

"Monti dell'Ortaccio: un copione gia' scritto. Di emergenza in emergenza, tutto deve essere in movimento, l'importante e' che non cambi nulla. Non voler ascoltare chi sostiene, da tanto tempo, che il problema non sono le discariche in quanto tali e' stato un errore. Il dramma vero e' l'assenza di un efficiente piano rifiuti capace di gestire in maniera intelligente la tutela dell'ambiente e la convenienza economica, che porta all'emergenza quindi alla discarica".

Cosi' in una nota il capogruppo del Psi alla Regione Lazio, Luciano Romanzi.

"Poi l'avvocato Cerroni, da imprenditore, ci mette del suo. Ancora una volta Roma e il Lazio perdono l'occasione di percorrere strade che gia' molte capitali, europee e anche nazionali, hanno preferito dove i rifiuti sono considerati una risorsa e non un problema- spiega Romanzi- Nonostante i 127 milioni euro di fondi appena sbloccati per incentivare la differenziata nei comuni del Lazio". "Ora il copione prevede che il prefetto Sottile, mettera' tutti di fronte alla minaccia di non potere evitare che le strade siano invase da rifiuti (modello Napoli). Per far fronte a questa prevedibile e preannunciata emergenza c'e' solo la proposta dell'avvocato Cerroni con la sua nuova discarica- continua Romanzi- Una vera beffa per i cittadini romani, specie della Valle Galeria, che vedranno chiudere Malagrotta, dopo trent'anni e tante battaglie, per poi avere nella stessa zona una nuova discarica". "Nessuno credera' alle assicurazioni di temporalita' e di non tossicita' del rifiuto. Poca e nulla considerazione avranno le opinioni negative sia della Provincia, del Comune di Roma e della Regione che saranno ridotte ad asettici inerti pareri d'ufficio. Purtroppo anche l'allarme del ministro Clini, che al disastro ambientale aggiunge il pericolo d'infiltrazioni mafiose cadra' nel vuoto- conclude Romanzi- Ribadisco che la strada da intraprendere, da subito ed in emergenza, rimane la differenziata".

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