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I disabili pirata assaltano Roma e scoprono la Capitale delle barriere architettoniche

Mezzi pubblici, strade, marciapiedi, negozi: i disabili pirata all'assalto della città eterna ripresi da RomaToday. Ecco come è andata

"Il bilancio generale è negativo: Roma non è una città per disabili. Possiamo dire che Roma è candidabile a diventare Capitale delle barriere architettoniche". E' impietoso il giudizio di Disabili Pirata, un gruppo di utenti in carrozzina che a dicembre, ripreso dalle telecamere di RomaToday ha "assaltato" la Capitale per testare mezzi pubblici, treni e strade della città eterna. Un progetto che, nel tempo, ha toccato diverse città e che il gruppo editoriale Citynews ha iniziato a riprendere a Milano.

Ecco come è andata a Milano

Come è andata a Roma? Decisamente male. In due giorni di permanenza Andrey Chaykin ha monitorato mezzi pubblici, strade, marciapiedi e negozi. In due puntate abbiamo mostrato la presenza di barriere architettoniche che di fatto rendono impossibile una vita normale a chi è diversamente abile. 

Le riprese ai primi di dicembre, quando a Roma era in programma un convegno sulla disabilità all'Eur. Per raggiungere la sede dell'incontro la prima sorpresa è positiva: il bus è largo a sufficienza per ospitare due persone: "Così due amici in carrozzina possono andare in giro insieme, siamo più liberi". Una cosa affatto scontata visto che a Milano, nel loro assalto, i bus avevano spazio solo per una carrozzina. Fortunati i due disabili per la presenza sul bus della pedana per salire a bordo. Scesi dal bus i primi problemi: mancano le rampe per accedere ai marciapiedi. Una problematica incontrata anche il giorno dopo in pieno centro, quando Andrey è stato costretto a percorrere il trafficato Lungotevere in carrozzina, mettendo a repentaglio la propria vita. 

"Roma presenta tanti, tantissimi marciapiedi devastati e laddove ci sono rampe per salire e scendere spesso sono occupati da automobilisti", racconta nel video Andrey, divenuto nel tempo un vero e proprio punto di riferimento per chi ha fatto della lotta alle barriere architettoniche una ragione di vita. "Per questi motivi una persona è costretta ad andare in mezzo alla strada fino all'attraversamento pedonale". Nei video il "Pirata" si "esibisce" in spericolati lanci dal marciapiede senza rampa. 

Finito il convegno il primo impatto con l'accessibilità della metropolitana. L'amara sorpresa ancora prima di entrare ad Eur Palasport: il cancello elettronico si serra alle 21 e quindi per un disabile diventa impossibile accedere alla metropolitana. "Siamo ai domiciliari? Perché una persona non può usare la metro dopo le 21?". Scesi in banchina il tornello per disabili non funziona e nel gabbiotto in stazione non è presente alcun operatore per fornire assistenza. La soluzione? Aprire il tornello di emergenza e fare quindi una cosa illegale. 

Spostandosi sulla linea A, a piazza di Spagna, in pieno centro, la situazione è ancora peggiore. Per scendere in banchina non c'è neanche un ascensore funzionante e il  "pirata" è costretto a prendere la rampa della scala mobile "come fanno tanti disabili di Roma che ci hanno raccontato le loro esperienze". I problemi di accessibilità sono numerosi sulla linea A.

La situazione assurda si presenta quando dal centro di Roma i Pirati decidono di muoversi verso il Pigneto. Il tragitto in metro è veloce e lineare: metro A fino a san Giovanni, metro C e si è al Pigneto. Peccato però che "San Giovanni metro A non ha ascensori", spiega un'addetta Atac. "Ha solo la scala mobile per uscire, mentre metro C ha tutto. Per uscire c'è solo la scala mobile. Ho visto che alcuni disabili provano ad uscire con la scala mobile. Diciamo che non si potrebbe, però altrimenti uno come fa?", ammette l'addetta Atac comprensiva nei confronti di Andrey al quale offre anche un'alternativa: prendere il tram. 

E il Pirata non se lo fa ripetere due volte. Da Termini, nonostante la pioggia decide di prendere un tram per il Pigneto. Il mezzo però è sprovvisto di una rampa per la carrozzina. Con un salto e sfidando la folla presente all'interno  Andrey riesce ad entrare e a raggiungere l'agognato Pigneto. 

Il giorno dopo l'assalto si concentra su strade e negozi. E il problema delle barriere architettoniche sui marciapiedi torna in tutta la sua drammaticità. "Si tratta di barriere stupide", spiega Andrey. "Basterebbe fare una rampa". E invece i disabili sono costretti ad andare in mezzo alla strada e a litigare con gli automobilisti (e con i vigili) che bloccano, in mezzo al traffico, gli attraversamenti pedonali. Nel video anche alcune assurdità, come marciapiedi che hanno rampe per salire e non per scendere. 

Non va meglio nei negozi. Per un disabile infatti difficile anche fare acquisti e non in periferia, ma nel pieno centro della Capitale. Mancano infatti le rampe per accedere. I commessi si offrono di prendere in braccio Andrey, ma lui rifiuta chiedendo giustamente la rampa per poter accedere. In una farmacia si arriva addirittura ad avere due gradini per poter accedere all'interno. In un bar, dopo essere riusciti a fatica ad entrare, si trova un bagno non accessibile. E i nuovi bagni pubblici? Ascensore non funzionante e impossibile accedere a quello di piazza di Spagna. Complicato anche chiedere aiuto a qualcuno che si trova giù. 

"Il bilancio generale è negativo", chiude Andrey. "Roma si può candidare ad essere Capitale delle barriere architettoniche. Lanciamo un appello alla sindaca Raggi: non bastano i post su facebook in cui dici di essere vicini ai disabili. Servono i fatti e gli impegni. Dai più poteri ai disabili".  

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