Disabili gravi, da Consiglio regionale una nuova legge per percorsi ad hoc: ecco le novità
La proposta di legge, d'iniziativa dei consiglieri di Fratelli d'Italia è passata con 39 voti a favore. Ecco cosa prevede per i cittadini affetti da disabilità grave
Superare le problematiche connesse alla prevenzione e alla cura di "pazienti ad alta complessità, ossia persone con necessità di sostegni intensivi", promuovendo, attraverso le Asl territoriali, specifici percorsi diagnostico-terapeutici in ambito specialistico all'interno dei principali ospedali del Lazio. È questo l'obiettivo della nuova legge regionale rivolta alle disabilità gravi. Ieri l'approvazione con 39 voti a favore. La proposta da titolo "Disposizioni per l'istituzione e la promozione di un percorso ad elevata integrazione socio-sanitaria, in favore di persone con disabilità 'non collaboranti'", è d'iniziativa dei consiglieri del gruppo Fratelli d'Italia, prima firmataria Chiara Colosimo.
La nuova normativa, approvata con alcuni emendamenti sia degli stessi proponenti sia di maggioranza sia dell'assessore alla Sanità Alessio D'Amato, si compone di quattro articoli. Il primo, relativo alle finalità della legge, richiama i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, individuando i destinatari del provvedimento: pazienti disabili affetti da gravi deficit cognitivo sensoriali.
Quali nuovi interventi per i disabili gravi
Gli interventi previsti sono all'articolo due che impegna la Regione Lazio a promuovere percorsi all'interno dei maggiori ospedali che consentano ai pazienti che non possono accedere autonomamente alle prestazioni sanitarie, ma devono essere accompagnati dal proprio assistente familiare, di accedere agli esami diagnostici necessari a prevenire e curare patologie non direttamente legate alla malattia principale da cui sono affetti.
Un nuovo archivio informatizzato
Si prevedono, inoltre: la promozione di un aggiornato archivio informatizzato, in grado di assicurare in tempo reale la raccolta e la trasmissione di dati anagrafici, anamnestici e i referti delle prestazioni sanitarie di cui tali pazienti hanno usufruito; percorsi formativi e di aggiornamento per il personale; azioni di supporto e monitoraggio periodico dello stato di salute delle persone inserite nei percorsi diagnostico-terapeutici.
Storia clinica del paziente
Con due specifici emendamenti del consigliere Paolo Ciani (Cs Demos), la legge prevede la predisposizione di un apposito documento volto a riepilogare la storia clinica dei pazienti, facilitando così la presa in carico degli stessi, e la promozione di apposite campagne informative circa le azioni e i servizi previsti dalla legge, coinvolgendo le principali associazioni dei pazienti e dei loro familiari, gli ospedali, gli operatori socio sanitari, gli enti locali, la consulta regionale, le consulte territoriali per le politiche in favore delle persone con disabilità, nonchè gli enti del terzo settore maggiormente rappresentativi operanti in materia.
"L'approvazione della legge sui percorsi ad hoc nelle strutture sanitarie in favore di persone con disabilità è una bella pagina scritta oggi dal Consiglio regionale del Lazio" ha commentato l'assessore regionale D'Amato. "È una legge che rende sistematiche le buone pratiche e l'integrazione socio-sanitaria. Sarà compito della Giunta regionale verificare la piena applicazione sul territorio regionale".
(Fonte Agenzia Dire)