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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Disabili gravi, Regione e Comune litigano sull'erogazione dei fondi. E i servizi adesso sono a rischio

Oltre 90 utenti sono stati coperti dalla Pisana fino al 31 maggio, ma adesso l'assessore Maselli non concede più proroghe. Converti e Biolghini: "Si faccia budget di salute"

Ci sono una decina di associazioni, onlus e cooperative tra Roma e il resto del Lazio che rischiano di non vedersi riconosciuto il rimborso per i servizi di assistenza agli utenti con disabilità grave che frequentano le loro attività diurne. Fino al 31 maggio, la copertura è stata garantita dalla Regione Lazio, con una deliberazione di Asl Roma 2 che ha prorogato il sostegno. Ma da giovedì 1 giugno la Pisana si è tirata indietro, dando seguito a una decisione che arriva da lontano, ai tempi della giunta Zingaretti, che passa la palla al Comune. Il caso, dunque, adesso esplode in faccia al Campidoglio, ma le responsabilità non sono così nette e sembra che nessuno voglia prendersele in prima persona. 

I disabili gravi presi in carico dalla Regione Lazio

Per capire cosa succede, bisogna prima spiegare il contesto. Ci sono persone con una disabilità talmente grave da non essere ammesse a frequentare i centri diurni e le case famiglia, altrimenti destinati alla loro accoglienza. Soprattutto, parliamo di persone nello spettro autistico con livelli di gravità importanti. Per anni, la Regione Lazio si è occupata di loro con stanziamenti di fondi "ad personam", deliberati caso per caso (circa 130 totali) dalle varie Asl di competenza, con un impegno complessivo di 5 milioni di euro.

Il fallimento della trattativa Comune-Regione per costruire il "budget di salute"

Così, mentre in Regione governava Nicola Zingaretti e in Comune Virginia Raggi, i primi hanno iniziato un'interlocuzione con i secondi, non potendo continuare con metodi amministrativi poco consoni, per realizzare in maniera sistemica e diffusa quello che è conosciuto come "budget di salute". Che in parole povere è uno stanziamento di fondi, partecipati da entrambi gli enti ognuno per le sue competenze, per creare progetti socio-sanitari che tengano conto delle esigenze dei singoli utenti con disabilità più o meno grave. Non è però andata bene, il tavolo di confronto non è mai veramente partito e così la Regione, a settembre 2019, ha preso in mano la situazione. 

La memoria di giunta di settembre 2019 e la proroga fino a fine maggio 2023

Con una memoria di giunta, l'allora assessore alla sanità Alessio D'Amato e l'allora assessora alle politiche sociali Alessandra Troncarelli, decisero di coprire finanziariamente poco più di 90 utenti disabili gravi, presenti su tutto il territorio regionale. Memoria di giunta divenuta una delibera, che di anno in anno è stata prorogata fino ad arrivare al 31 maggio 2023, con l'ultimo prolungamento deciso nel momento in cui si verificava la transizione tra l'amministrazione di centrosinistra e quella di centrodestra, quest'ultima tornata alla Pisana dopo dieci anni di assenza.

Il caso "Casa Ciampa" e l'allarme per 6 utenti autistici

L'arrivo della scadenza è stato comunicato ai consiglieri capitolini e all'assessora alle politiche sociali di Roma Capitale il 1° giugno, durante una commissione dal vivo, dai gestori dell'associazione sportiva dilettantistica "Ciampacavallo", che da anni gestisce anche il centro diurno per disabili "Casa Ciampa" nel parco dell'Appia Antica. "Sono oltre 10 anni che facciamo questa attività con una determina extra budget - spiega a RomaToday la vicepresidente, Cristiana Paone - e accogliamo, proponendo loro delle attività specifiche, utenti gravi che non hanno trovato posto in altri centri o che da questi centri sono stati mandati via. Grazie alla decisione della Regione e nello specifico della direzione per l'integrazione sociale, dal 2019 questo servizio ci viene rimborsato, ma adesso siamo scoperti. L'assessorato regionale Maselli ci ha comunicato, prima verbalmente e poi nero su bianco su mia richiesta, che la copertura dei servizi non sarebbe stata più una loro competenza. Ho scritto all'Asl Roma 2 chiedendo il nulla osta per proseguire l'assistenza, ma mi hanno risposto che non sanno chi erogherà i fondi, quindi il nulla osta non possono darlo, ma che come ente gestore siamo responsabili della prosecuzione dell'attività". In effetti il 26 maggio la direttrice dell'UOC Disabile Adulto, Annamaria Nazzaro, è stata chiara: "Questa Asl è in attesa di ricevere informazioni - si legge - riguardo lo stanziamento dei fondi necessari alla prosecuzione dei progetti terapeutici da parte delle istituzioni competenti. Si rammenta che ciascun Ente Gestore è tenuto a garantire la continuità terapeutica alle persone disabili, che ha preso in carico".

"Alle famiglie abbiamo detto che garantiamo fino a fine giugno"

Ad oggi sono 6 gli utenti che rischiano di vedere interrotta la loro frequentazione del centro diurno di "Casa Ciampa" e che, sempre allo stato attuale delle cose, potrebbero non partecipare al centro estivo organizzato dalla onlus ogni anno con i fondi erogati dalla Regione tramite Asl Roma 2. C'è di più, aggiunge Paone: "Anche il contributo per il 'dopo di noi' - conclude - è fermo. Le famiglie avrebbero potuto integrare con questi fondi, ma non è possibile. Per questo abbiamo detto loro che fino al 30 giugno teniamo i loro figli, ma poi si finisce altrimenti falliamo". 

L'interlocuzione tra Regione e Comune sul "budget di salute" è ripresa nel 2022

Prima di continuare nel racconto, sentendo cosa hanno da dire a riguardo alcuni dei protagonisti politici della vicenda, bisogna fare un passo indietro. Spiegando, per esempio, che della scadenza al 31 maggio sancita dall'ultima proroga concessa dalla Regione Lazio, il Comune era a conoscenza da mesi. Che non si potesse proseguire con delibere "ad personam" il Campidoglio lo sapeva, tanto che poco dopo l'insediamento della giunta Gualtieri, l'assessorato alle politiche sociali rappresentato da Barbara Funari e il dipartimento di riferimento avevano iniziato un'interlocuzione con la precedente giunta regionale, quella che vedeva Nicola Zingaretti sul finire del secondo mandato, con le deleghe a sanità e sociale a D'Amato (ora consigliere regionale) e Troncarelli (ora consigliera comunale a Viterbo). La sconfitta del Pd alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio 2023, però, hanno fermato tutto: alla Pisana è arrivata la destra con Francesco Rocca e il dialogo sul "budget di salute" è stato messo inevitabilmente in stand-by. 

Converti (Pd): "Ridicolo che ad oggi non si sia ancora fatto nulla"

“Noi non appena abbiamo capito che doveva essere instaurato un dialogo serio tra Regione e Comune - fa sapere la presidente della commissione politiche sociali di Roma, Nella Converti - abbiamo preso in mano la pratica, perché nessun conflitto politico può avere i suoi terribili effetti su persone che già scontano una fragilità enorme. Il budget di salute non è stato mai costruito in questi anni, era iniziato un lavoro nel 2022 e penso che la Regione, interrompendo questo lavoro, causerà delle conseguenze serie. Se entro questo mese di giugno non si risolve il problema, in estate questi 6 ragazzi e tutti gli altri tra Roma e il Lazio, non coperti dal finanziamento, staranno a casa a non fare nulla. Si devono sedere al tavolo tutti, Regione Asl e Comune e costruire il budget di salute. È ridicolo e imbarazzante che nel 2023 non sia stato ancora fatto”.

Biolghini (RF): "Si riapra tavolo interistituzionale, non si stacca così la spina"

Non la pensa così Tiziana Biolghini, consigliera comunale di Roma Futura ed ex dirigente regionale, proprio negli uffici sociali: "Quello che va fatto adesso - spiega - e che non siamo riusciti a fare nel 2019 perché il Comune non ne volle sapere, è aprire un tavolo tecnico finalizzato a stabilire le quote di competenza dei due enti, per costruire il budget di salute. Non si può giocare al rimpiattino dando tutto a noi, non si staccano le spine all'improvviso e non si può dire che al tempo facemmo male, perché fu un atto di responsabilità morale ancor prima ce politica. Ora vanno legittimamente condivisi i modelli di presa in carico dell'utenza grave, tenendo conto dei progetti individuali". 

Barbato (FdI): "Comune taglia i fondi, speriamo nel bilancio di assestamento"

Francesca Barbato, consigliera comunale di Fratelli d'Italia e membro della commissione politiche sociali, apre al dialogo: "Il budget di salute è un impegno trasversale - commenta al nostro giornale - innanzitutto perché è una previsione di legge. Stiamo andando in questa direzione tutti insieme. Sul caso specifico di 'Casa Ciampa', emerso durante l'ultima commissione, tengo però a ricordare che Zingaretti da quel che so io aveva avvisato l'assessorato comunale della fine dell'erogazione. Quello che ha deciso l'assessore Maselli è banalmente un ribadire ciò che già era stato annunciato in precedenza e in ogni caso Funari si sarebbe dovuta organizzare, perché l'assistenza sociale è esclusiva competenza comunale". Per Barbato, poi, il problema è anche di bilancio: "In quello approvato a fine febbraio - conclude - si è verificato un taglio del 30% ai servizi sociali. Non ho sentito alzate di scudi da parte della maggioranza. Mi aspetto, purtroppo, che ci siano difficoltà importanti a garantire continuità nei servizi, visto che sia sul 'dopo di noi', sia sul SAISH, sappiamo che il finanziamento arriverà fino a giugno e poi si interromperà. Ora speriamo nell'assestamento, ma il gap da colmare è enorme". 

L'assessore Maselli: "Funari informata, ora la palla passa a loro"

Chi al budget di salute, però, non fa riferimento è Massimiliano Maselli, diventato assessore alle politiche sociali della giunta Rocca dopo un giro da consigliere regionale: "Questa criticità è iniziata prima di noi - spiega al telefono - ed è relativa ad un numero di utenti gravi che prima era di circa 150, oggi sono poco più di 90 e hanno tutti necessità di assistenza sociale, non sanitaria. Quindi vanno in carico ai servizi sociali del Comune di appartenenza. La giunta Zingaretti lo spiegò a quella di Gualtieri, che però non era pronta a sopperire allo sfilamento della Regione, così venne firmata la proroga fino a fine maggio 2023. Io due settimane prima della scadenza chiamai l'assessora Funari, venne qui nel mio ufficio e le ricordai del problema, specificandole inoltre che le risorse necessarie ammontavano a circa 4 milioni di euro annui. La Regione ha fatto oltre il dovuto, si è presa carico impropriamente di questi utenti e adesso la situazione è più chiara". 

L'assessora Barbara Funari è stata contattata da RomaToday, ma al momento in cui si scrive non sono arrivate repliche sull'argomento.

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