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Disabili, ex Aec in protesta: "Cooperativa non ci paga la malattia". Pronta denuncia all'Ispettorato del lavoro 

Lavoratori in protesta. Il deputato, e consigliere di Sinistra per Roma, Stefano Fassina: "Pronti a protocollare un'interrogazione urgente alla sindaca"

C'è chi su mille euro dovuti ne ha ricevuti soltanto 300. Lo stipendio del mese, meno i giorni di malattia. Che con il coronavirus in circolazione per qualcuno hanno toccato le due settimane, il tempo necessario per la quarantena a casa. Parliamo degli ex Aec, oggi Oepa (Operatori educativi per l'autonomia), assistenti degli alunni con disabilità, dipendenti della cooperativa 81 che gestisce il servizio in IV, VII, XIII municipio. 

"Non ci hanno pagati i giorni in cui siamo rimasti a casa, è inaccettabile, decine di dipendenti si ritrovano con poche centinaia di euro in un momento di crisi per tutte le categorie" commenta a RomaToday Germano Monti, del comitato romano Aec. "Io personalmente che ho passato metà mese in malattia non ho ricevuto neanche un euro". Ci mostra la mail ricevuta dai dipendenti con cui la coop spiega la ragione dei ritardi. "Stiamo procedendo - si legge - a una verifica dei numerosissimi certificati di malattia ricevuti poiché molti di questi potrebbero non essere riconosciuti dall'Inps"

Ex Aec, il M5s boccia la delibera popolare

A chi poi ha parlato a voce con l'amministrazione della cooperativa è stata fornita ancora un'altra spiegazione. "La presidenza ha deciso di non pagare la malattia e i permessi di ogni tipo e di fare una richiesta di Fis (Fondo di integrazione salariale, ndr), il cui esito verrà comunicato proprio il 30" scrivono i lavoratori in una nota stampa. Tutte formule che non chiariscono fino in fondo le ragioni dei mancati pagamenti spingendo i lavoratori a far partire una mobilitazione immediata. "La malattia (come gli altri permessi), nulla ha a che vedere con il Fondo di Integrazione Salariale, per cui in questo momento non esiste nessuna motivazione valida perché le lavoratrici e i lavoratori non percepiscano il loro stipendio" spiegano ancora.

Sul caso interviene anche il deputato, consigliere di Sinistra per Roma e promotore di Roma Ventuno, Stefano Fassina, da tempo vicino a problematiche e istanze degli ex Aec. "La cooperativa 81, di fatto loro datore di lavoro ma in convenzione con il Campidoglio, viola le regole previste dal contratto nazionale" denuncia. "È inaccettabile che un'azienda in convenzione con un'amministrazione pubblica violi impunita i diritti dei lavoratori. In questi anni di consiliatura abbiamo combattuto per far approvare la delibera di iniziativa popolare per l'internalizzazione di queste figure, ma la maggioranza M5S l'ha bocciata, nonostante gli impegni presi in campagna elettorale. Non ci rassegniamo. Segnaleremo il comportamento all'Ispettorato del Lavoro e depositeremo oggi stesso una interrogazione urgente alla sindaca per sapere quali provvedimenti intenda prendere nei confronti di Roma 81". 

La replica della cooperativa

La versione fornita dalla cooperativa

Riportiamo di seguito la versione integrale dei fatti fornita al nostro giornale dalla Cooperativa Prevenzione ed Intervento Roma 81.


"In 40 anni di attività nei servizi di sostegno ad alunni con disabilità, la Cooperativa Prevenzione ed Intervento Roma 81 ha sempre operato ed intende continuare ad operare nel rispetto dei diritti dei lavoratori e ha sempre corrisposto, in particolare, agli stessi ogni onere per malattia o quant'altro previsto dalla legge. Nonostante la nota pandemia continui ad arrecare gravissime perdite economiche - in particolare proprio alla mia assistita - oltre che per l'iniziale chiusura delle scuole in cui operano gli addetti al sostegno degli alunni disabili, anche per le difficilissime condizioni attuali del servizio a scuole (parzialmente) aperte, la Cooperativa ha continuato e sta continuando a tutelare i diritti dei propri dipendenti e collaboratori tutti. 

La sussistenza dell'emergenza sanitaria, difatti, sta comportando gravissimi disagi anche organizzativi oltre che economici: a titolo esemplificativo si pensi che, ad oggi, il 50% circa del personale della Roma 81 è in malattia comportando ulteriori oneri per le nuove assunzioni, necessarie a colmare le assenze — seppur legittime — dei dipendenti in malattia. Tale circostanza ha decisamente dilatato le tempistiche per le verifiche dci numerosissimi certificati di malattia pervenuti e per l'elaborazione delle buste paga per il mese di ottobre 2020 e novembre 2020, poiché molti di questi certificati potrebbero non essere riconosciuti dall'INPS. Il tutto è stato reso noto ai dipendenti con apposita nota dell'amministrazione. Al solo fine di venire incontro ai propri dipendenti, la Roma 81 ha provveduto intanto ad anticipare agli stessi una parte dei corrispettivi per 

Al solo fine di venire incontro ai propri dipendenti, la Roma 81 ha provveduto intanto ad anticipare agli stessi una parte dei corrispettivi per la mensilità di ottobre 2020, i quali saranno integrati mediante pagamento del saldo, non appena ultimate le verifiche del caso e non appena saranno elaborate le buste paga. In data 25 novembre u.s. la mia assistita ha provveduto a versare un acconto ai lavoratori in attesa di verificare le numerosissime certificazioni mediche ricevute. Covid o non covid, malattie preventive etc. 

Di tale situazione è stata data puntuale notizia ai dipendenti con circolare che qui si riporta per dovere difensivo: "l'accredito da lei ricevuto è soltanto un acconto relativo alle spettanze del mese di ottobre. Stiamo procedendo a una verifica dei numerosissimi certificati di malattia ricevuti perché molti potrebbero non essere riconosciuti dall'INPS". A prescindere da ciò, in data 2 dicembre 2020 sono stati saldati gli stipendi. La Cooperativa ha inoltre richiesto chiarimenti all'Ente previdenziale al fine di meglio comprendere le modalità di gestione delle quarantene preventive, degli isolamenti fiduciari in attesa di tampone e così via". 

Articolo aggiornato in data 15.12.2020 con la versione della cooperativa

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