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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Disabilità grave, i municipi ignorano la direttiva del Comune sui rimborsi alle famiglie

L'assessora Funari vorrebbe che i servizi sociali anticipassero le spese per gli assistenti domiciliari, ma per i direttori sarebbe danno erariale

A giugno 2022 l'assessorato alle politiche sociali aveva diramato una circolare a tutti i municipi chiedendo di erogare in anticipo il contributo economico per le famiglie che beneficiano dell'assistenza Saish indiretta, ovvero il “Servizio per l’autonomia e l’integrazione della persona disabile”. Un modo per andare incontro a quei familiari che ogni mese spendono centinaia di euro per ricevere l'assistenza di un operatore a parenti - spesso figli - con disabilità gravissime. Gli uffici municipali, però, quasi in nessun caso hanno recepito la richiesta. 

La comunicazione del municipio che chiede alle famiglie di anticipare le spese per l'assistenza ai disabili

Così, come per esempio è successo l'11 gennaio in XI municipio, i servizi sociali - appellandosi a una delibera di giunta del 2012, la 355 e alle sue successive modifiche - hanno comunicato ai nuclei che da questo stesso mese le spese devono essere rendicontate e il contributo sarà a rimborso. "Il pagamento della somma assegnata verrà corrisposto nel mese successivo al periodo di competenza - si legge nella lettera - con preliminare acquisizione dei giustificativi della spesa sostenuta". 

Cos'è il Sasish: un sostegno economico per pagare l'assistente familiare

Facendo un passo indietro: l'assistenza Saish è un sostegno economico erogato al cittadino "e finalizzato unicamente alla copertura totale o parziale dei costi sostenuti per l'assunzione di un assistente personale". Busta paga, contributi, servizi da parte di eventuali Caf e commercialisti. Le famiglie scelgono autonomamente il personale da assumere, ne regolarizzano la posizione e ricevono sostegno dal Comune. 

La storia: "Pago uno stipendio di 900 euro più commercialista e assicurazione"

"Io ho un budget mensile passato da 950 a 1.100 euro - racconta a RomaToday la mamma di una ragazza maggiorenne con disabilità - grazie ai fondi introdotti dall'assessorato. Questo significa che copro una busta paga di 830 euro, che salirà a 900 per i contributi. Di tasca mia pago il commercialista e l'assicurazione che il servizio Saish non copre, ma richiede. Purtroppo il municipio paga spesso in ritardo, nell'ultimo anno è successo spesso, queste non sono cifre che una famiglia come la nostra può sostenere a cuor leggero". E se gli operatori non vengono pagati, giustamente, se ne vanno.

"Le ore del Saish non bastano e se non paghi l'assistente se ne va"

"E questo è grave - prosegue la donna - perché quando hai figli con disabilità intellettivo relazionale non è una cosa ininfluente vedersi alternare a fianco assistenti di continuo. Ogni volta ti trovi a dover formare persone e ricostruire il rapporto. A tutto ciò bisogna aggiungere che questo servizio, essendo mia figlia maggiorenne e non essendoci più la scuola, copre 5 giorni a settimana per 20/25 ore. Non basta, non consente di coprire le mie ore lavorative".  Per la tipicità della disabilità, inoltre, ci sono una serie di attività quotidiane che ovviamente costano: "Il nuoto, il teatro, le attività manuali - prosegue la mamma - e tra una cosa e l'altra vanno via anche 1.000 euro in un mese". 

L'assessora Funari: "I municipi non recepiscono la mia direttiva"

"Quanto viene segnalato dall'XI municipio è proprio ciò che ritengo sbagliato nell'approccio con le famiglie". A dirlo è l'assessora capitolina Barbara Funari, che ricorda la direttiva di giugno sull'anticipo del contributo: "I direttori dei municipi - ammette - non ritennero congruo applicarla quando si tratta di Saish indiretto. Parlarono di danno erariale, ma non esiste, è una follia amministrativa: il budget per l'assistenza domiciliare viene messo a bilancio annualmente, viene garantito per 12 mesi e non si capisce perché non si possa anticipare. Anche perché per molte di loro è impossibile mettere prima i soldi e aspettare il rimborso, anche perché spesso spendono il doppio rispetto a quanto gli viene riconosciuto da noi. Nel rispetto dei ruoli e del lavoro di ognuno, questo tema andrà affrontato. Bisogna facilitare la vita delle famiglie, non complicarla". 

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