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Dipendenti capitolini, pochi e mal distribuiti: il Comune punta al riordino

L'obiettivo emerso in commissione è avere indicatori oggettivi nel Dup 2019-2021

Sono 23.349 i dipendenti in forza a Roma Capitale alla data del 30 giugno 2018, di cui, escludendo i servizi come Polizia locale e scuole, 5.591 sono assegnati ai dipartimenti del Campidoglio (la Sovrintendenza è quella che ne ha di più, 448) e 4.832 ai Municipi (si va dai 233 dell'XI ai 553 del VII). 

Sono alcuni dei numeri emersi ieri mattina nella riunione della commissione Roma Capitale, Statuto e Innovazione Tecnologica, presieduta da Angelo Sturni (M5S), che ha avviato una analisi della distribuzione dei dipendenti suddivisi per famiglie all'interno delle strutture di Roma Capitale, concentrandosi in particolare sul personale capitolino abilitato alla progettazione (come ingegneri e architetti, in tutto 428) e sulla distribuzione delle famiglie tecniche all'interno delle strutture centrali e territoriali. 

Il risultato di questa prima ricognizione è stato l'emergere di alcuni apparenti squilibri, in particolare tra i municipi: salta all'occhio, ad esempio, la differenza tra il I municipio, che con un'estensione territoriale di 20 km quadrati e 185mila abitanti può contare su una dotazione di 12 architetti e 7 ingegneri, mentre il V, con un'estensione di 26 km quadrati e una popolazione di oltre 247mila, ha in forza 3 architetti e 4 ingegneri. "Una evidente disparità" ha commentato Sturni, puntando il dito contro la distribuzione del personale sui territori, finora avvenuta sempre su richiesta a seconda dei fabbisogni del momento e mai affrontata a livello strutturale.

Ecco perchè per il presidente della commissione "bisogna ragionare su un indirizzo d'Aula per una distribuzione del personale secondo criteri e indicatori oggettivi per evitare situazioni sperequative, ferme restando le aspirazioni personali dei dipendenti. È complicato perchè il personale è ridotto rispetto a quello che Roma dovrebbe avere, ma sarebbe uno strumento per efficientare l'azione amministrativa". Secondo Sturni "serve una pianificazione a lungo periodo di 5, 10, 15 anni, iniziare a studiare questi dati è fondamentale per dare questo indirizzo". Ora quindi "la commissione avvierà un percorso per impegnare l'amministrazione alla realizzazione degli indicatori oggettivi basati sulla morfologia del territorio e sulle esigenze, da inserire magari come obiettivo nel Dup 2019-2021".
 

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