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Regione: lunedì da resa dei conti. Polverini minaccia le dimissioni

La governatrice ha convocato un consiglio per comunicazioni urgenti. Senza svolta sui costi della politica sarebbe pronta a lasciare

Da caso politico prima, a caso giudiziario poi. Il terremoto Fiorito però promette una escalation del tutto imprevista fino a qualche giorno fa. Già domani infatti in Regione ci sarà una resa dei conti da dentro o fuori. A prometterla, o minacciarla, è la governatrice Polverini che è ormai pronta a tutto e ha chiesto una convocazione straordinaria del Consiglio "per comunicazioni urgenti". O si dà una svolta radicale, potrebbe essere il suo messaggio, a una vicenda che rischia di affossare il suo partito (che tanto suo forse non sente più), o si taglia davvero sui costi della politica e sui fondi ai partiti, oppure si azzera tutto. Dimissioni, il Consiglio si scioglie e ognuno per la sua strada.

ALFANO - L'ora X è fissata per domani alle 16 quando prenderanno il via i lavori del consiglio straordinario. A gettare acqua sul fuoco è il segretario Alfano che allontana "Er batman" dal partito. "Al di là del profilo penale, occorre che ci si renda conto che in tempi di crisi, il primo che deve pagare il conto in termini di sobrietà, compostezza e anche un certo stile è il politico. Ci vuole un pò di contegno perché - ha proseguito Alfano- sono cose talmente inaccettabili da suscitare la giusta indignazione da parte dei nostri cittadini. A me poco importa che emerga che così facevano tutti, perché non giustifica proprio nessuno". Di conseguenza Fiorito è stato sospeso dal partito perché questa, ha detto, "é la sanzione massima che io, come segretario di partito, a norma di statuto, posso irrogare".

BATTISTONI - Ma che il caso sia ancora in buona parte tutto da scrivere perché nasconde una ben più grossa guerra interna, lo confermano le parole del sostituto di Fiorito come portavoce in Regione Lazio, ovvero Battistoni: "Il gruppo funzionava male, non c'era un'organizzazione politica, non facevamo riunioni, Fiorito gestiva tutto. Mi preme ricordare che noi non abbiamo mai fatto una elezione: quando all'inizio facemmo la prima riunione venne il coordinatore regionale e ci comunicò che, per la sua esperienza nel campo, veniva scelto Franco Fiorito. Da lì in avanti ha gestito tutto lui".

"Non sono nemico di nessuno", ha continuato Battistoni a Tgcom24, "soprattutto di colui che, fino a ieri, era anche amico di partito. Non mi ritengo nemico ma credo di aver agito da buon amministratore e padre di famiglia. Appena sono succeduto a Fiorito ho visto quello che c'era e mi sono recato in banca per capire qualcosa della situazione contabile del gruppo e non essendo esperto in materia ho nominato due consulenti di fiducia - continua Battistoni - Ho visto degli estratti conto e i miei consulenti hanno redatto una relazione consegnatami la settimana corsa. Dopo averla ricevuta ho convocato una riunione di gruppo e ho comunicato a tutti la relazione, l'ho letta a tutti i presenti e l'ho inviata agli assenti".

"Tra le ricevute ho trovato molti falsi, anche fatti in maniera abbastanza goffa. Ad esempio, mi vengono attribuite cene mai fatte. Lo so perché io ho le ricevute originali delle cene che ho fatto. Non so chi ha messo in giro il dossier, ho dato mandato ai miei legali di verificare ma credo che la situazione sia molto particolare perché si sta mischiando ciò che è al vaglio della magistratura e delle spese che hanno sostenuto dei consiglieri svolgendo il proprio mandato -spiega Battistoni- Abbiamo ascoltato in questi giorni tante falsità e stiamo cercando anche di tutelare il nostro lavoro e la nostra immagine. Serve un regolamento interno al gruppo, per questo ho convocato per lunedì mattina una riunione di gruppo per fare chiarezza una volta per tutte. Dobbiamo portare all'esterno quello che facciamo. Fiorito? Fino all'ultimo grado di giudizio è innocente. Non amo parlare degli altri, quindi non giudico i suoi comportamenti. Dal canto mio farò il possibile per difendere l'onorabilità del gruppo".

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