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Politica Ardeatino / Via Calderon de la Barca

Ama perde un altro pezzo: salgono a tre le dimissioni del CDA

Il sindaco ha rinnovato fiducia all'azienda ed ha annunciato nuove nomine. CGIL FP: "Nuovo CDA non sia figlio di logiche partitiche"

In via Calderon della Barca si respira un’aria pesante. L’architetto Claudio Voglino ha formalizzato la decisione di lasciare il Consiglio di amministrazione per ragioni personali.

Tre dimissioni in tre mesi

L’iniziativa è stata comunicata dopo l’ultima riunione dell’organismo che, negli ultimi mesi, aveva già dovuto rinunciare ad altri consiglieri. Sale cosi a tre il numero dei professionisti che lasciano l’organo di governo dell’Ama. Solo pochi giorni prima di Voglino, e precisamente il 20 febbraio, le dimissioni erano state firmate anche da Luana Labonia. A metà dicembre invece a salutare il CDA era stata Claudia Pezzi. Restano così in carica appena due persone, su cinque, nel consiglio di amministrazione dell’azienda municipalizzata.

Il sindaco pronto a nuove nomine

Una situazione complicata che dovrà essere affrontata dal Campidoglio ed in particolare dal commissario straordinario ai rifiuti, il sindaco, che ha già fatto sapere di rinnovare la fiducia al resto del consiglio di amministrazione. Il primo cittadino di Roma ha inoltre aggiunto di voler affrontare la questione nella prossima assemblea dei soci convocata per il primo marzo. Sarà quella l’occasione in cui “indicherà i nuovi consiglieri che – fanno sapere dal Campidoglio- serviranno a ripristinare la piena agibilità e funzionalità dell’organo di governo dell’azienda”.

Cosa chiede il sindacato

Cosa comporta l'attuale situazione? “Dopo le dimissioni di altri due consiglieri è decaduto il CDA di AMA, passato da 5 a 2 componenti in meno di 3 mesi. Ciò significa che l’azienda può portare avanti solo l’ordinario” ha sottolineato il Funzione pubblica della Cgil di Roma e Lazio. Il sindacato di corso d’Italia, critico verso l'attuale gestione di cui ha bocciato anche il piano industriale,  ha dichiarato di voler chiedere al primo cittadino spiegazioni sul perché  “tutti si stiano dimettendo”. Ma soprattutto a Gualtieri la Cgil chiede di nominare un nuovo CDA  “che non sia figlio di logiche partitiche, per rendere di nuovo operativa la municipalizzata ed affrontare con decisione le criticità con l’obiettivo di migliorare qualità del servizio e del lavoro”.

L'indice puntato contro il presidente Ama

Intanto dall’opposizione capitolina, la notizia delle nuove dimissioni, finisce per alimentare le critiche rivolte al presidente Daniele Pace. Per Marco Di Stefano, capogruppo UDC-Forza Italia in assemblea capitolina,l'attuale situazione “pone fine alla stagione, fortunatamente breve, della conduzione autoritaria e poco democratica del presidente Pace”. Di Stefano punta l’indice su una serie di fattori, ad esempio su “dirigenti assunti in maniera poco trasparente” ed anche sulle “poche notizie” che arrivano sull’azienda, per denunciare una gestione autoritaria” che portano il capogruppo UDC a rivolger un appello al sindaco. “Gualtieri liberi la città da Pace, o altrimenti lo nomini amministratore unico di Ama, - ha concluso provocatoriamente Di Stefano- in modo che possa fare liberamente il manovratore e possa fare quello che vuole senza coinvolgere altre persone”.

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