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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Rifiuti, a Roma differenziata al 45%. Il Campidoglio difende il flop: “In linea con le capitali europee”

Sfumato l’obiettivo annunciato del 70% entro il 2021, il Comune abbassa l’asticella. L’assessora Ziantoni: “Europa fissa 61% nel 2025”. Legambiente attacca: “Per la capitale anno zero sui rifiuti”

“Roma trascina verso il basso tutte le statistiche: nella capitale siamo all’anno zero sui rifiuti” - non usa mezzi termini Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, che nei giorni scorsi ha premiato i ‘Comuni ricicloni’: ossia quelli che hanno fatto registrare il maggior incremento delle percentuali di raccolta differenziata. Sul podio Corchiano (RM) 85,7%, Norma (LT) 84,7% e Fondi (LT) 84,4%

Differenziata, Legambiente su Roma: "Per Capitale anno zero sui rifiuti"

Rispetto all’anno precedente le province incrementano tutte le loro performance. “La nuova classifica - evidenzia il dossier - vede la città metropolitana di Roma ancora una volta in ultima posizione, trascinata in basso dalle statistiche della capitale”. A pesare secondo Legambiente il passo indietro sul porta a porta in alcune zone della città sostituito dai cassonetti, le micro e macro discariche, quella storica mancanza di impianti di smaltimento sul territorio “con un milione di tonnellate all’anno che finiscono, altrove, in discariche e termovalorizzatori”. Una rotta da invertire "abbattendo l’indifferenziato procapite e applicando la tariffazione puntuale secondo il principio 'chi inquina paga'.” Una sfida nella quale si inserisce, sottolinea Legambiente, “il bisogno di impianti per l’economia circolare sui territori, a partire dai Biodigestori Anaerobici per l’organico”. 

Raccolta differenziata a Roma sopra al 45%: Raggi puntava al 70 "entro il 2021"

La recente delibera per i nuovi 26 centri di raccolta Ama e l’annuncio della realizzazone degli impianti di compostaggio di Casal Selce e Cesano “nel 2024” tenteranno di risollevare le sorti della Capitale. Gli obiettivi annunciati negli anni dai Cinque Stelle sono lontani, irraggiungibili: sfumato ormai da tempo quel 70% di raccolta differenziata "entro il 2021" promesso con il piano "per la gestione dei materiali post-consumo 2017-2021", dall'allora assessora Pinuccia Montanari. “Nel 2020 differenziata non oltre il 50%” aveva stroncato i sogni del Campidoglio il capo della direzione Rifiuti di Roma Capitale, Laura D'Aprile. La crisi sanitaria ha complicato le cose. Per l’amminstrazione Raggi troppo magra la consolazione dell’aumento della raccolta differenziata di poco più di due punti percentuali dall’insediamento del 2016, quando era al 43%. 

"La raccolta differenziata nel 2020 è superiore al 45%, tenuto conto che questo è stato un anno particolare per la pandemia. Questi valori cresceranno progressivamente negli anni prossimi grazie agli investimenti sulla flotta, sulla logistica e sugli impianti" - è fiducioso l'amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis. Nel corso della commissione capitolina congiunta Bilancio-Ambiente il numero uno di Ama, soffermandosi sul nuovo piano industriale che ha approvato e in particolare sull'internalizzazione della raccolta porta a porta delle utenze non domestiche, ha sottolineato l'obiettivo per l'azienda di "effettuare almeno l'80% di tutti i servizi che presta e di gestire almeno all'80% tutti i rifiuti che raccoglie". 

Differenziata, il Campidoglio si difende: "Roma in linea con altre capitali europee"

"Ragionando sulla percentuale di raccolta differenziata, sarebbe opportuno paragonare i dati di Roma alle altre capitali d’Europa che si attestano mediamente agli stessi livelli, se non inferiori, rispetto a quelli registrati nel territorio romano” - puntualizza l'Assessora ai Rifiuti Katia Ziantoni. “Questo non significa che l’impegno dell’Amministrazione non punti a migliorare. Abbiamo semplicemente adeguato il dato alla recente direttiva comunitaria 51/2018 recepita dal Dlgs 116/2020 che fissa per il 2025 l’obiettivo del 61% di raccolta differenziata, ovvero il 55% di riutilizzo e recupero".  

"Le indicazioni dell’Europa, infatti chiariscono che non basta differenziare ma bisogna puntare al recupero e riutilizzo delle materie prime seconde. Per questo motivo, nel nuovo piano industriale di Ama, oltre a fissare obiettivi più concreti e coerenti con le azioni che Roma può e deve fare, si punta da subito sugli impianti di valorizzazione della raccolta differenziata, sia della frazione organica che della frazione secca. A questo si aggiungono i progetti di nuova realizzazione dei centri di raccolta che stiamo mettendo a terra".

"Tali misure, unitamente agli investimenti sulla flotta, sul nuovo personale e sull’informatizzazione dei servizi - conclude l’assessora - consentiranno nel medio termine di aumentare la percentuale di raccolta differenziata raggiungendo gli obiettivi fissati dall’Europa".
 

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