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Casal Bruciato, Raggi in visita alla famiglia rom: solidarietà dalla sinistra ma Di Maio la scarica

Lo sfogo di Di Maio ai suoi: "Prima i romani". Poi la precisazione ufficiale: "Non sono irritato, ma schierarsi è sbagliato"

Luigi Di Maio contro Virginia Raggi. Al vicepremier non sarebbe piaciuta la mossa della sindaca, che ha deciso ieri di recarsi in visita alla famiglia rom di Casal Bruciato, quella violentemente attaccata con insulti e urla da un gruppetto di residenti spalleggiati da Casapound. "Raggi pensi ad aiutare i romani prima di pensare ai rom" avrebbe detto Di Maio, secondo fonti a lui vicine che hanno raccolto il suo sfogo. Una vera furia contro la prima cittadina, proprio nel giorno in cui i Cinque Stelle hanno incassato la revoca del sottosegretario Armando Siri, leghista, in Consiglio dei ministri. 

Pare che il vicepremier grillino abbiamo sposato proprio lo slogan salviniano, strizzando l'occhio ai sovranità. "Prima si aiutano i romani, gli italiani, poi tutti gli altri", il senso del suo ragionamento. Ma la posizione del M5s di Roma è tutt'altra: "Tutto questo deve finire - scrive il Movimento - Roma non è razzista". E ancora: "Chi insulta i bambini e minaccia di stuprare le donne forse dovrebbe farsi un esame di coscienza. Non è questa una società in cui si può continuare a vivere" le parole della sindaca Raggi. Che intanto ha raccolto solidarietà a sinistra. 

La solidarietà del centrosinistra

Anche quella del segretario del Pd, governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. Che ha subito espresso vicinanza a Raggi, anche lei insultata pesantemente all'arrivo nel cortile condominiale del palazzo dove abita la famiglia rom, in via Sebastiano Satta. "Se la famiglia Rom aveva diritto alla casa – ha detto Zingaretti – la sindaca Raggi ha avuto coraggio e le esprimo la mia solidarietà. Ma quelle proteste non sono solo di neofascisti o di movimenti organizzati. C’è una massa sterminata di persone che si sente abbandonata. Le proteste devono spingere ad aprire una riflessione sulla qualità della vita nelle periferie. Il governo ha sbagliato a tagliare 2 miliardi di fondi per le periferie".

Di Maio: "Non sono irritato, ma sbagliato schierarsi"

Nella mattinata di oggi la spiegazione di Di Maio arriva ufficialmente, su Radio Anch'io. Una conferma del disappunto, seppur nei toni edulcorata. "Ho letto che mi si attribuisce che sono irritato e arrabbiato, ma non sono irritato". "Quando si minaccia una donna di stupro, si costringono i bambini chiusi in casa perché hanno un alloggio per legge è giusto dare la massima solidarietà - ha spiegato il vice premier - io comprendo che ci sia tensione sociale". Ma, perché c'è un "ma", la tensione "non si può combattere stando da una parte o dall'altra ma trovando una soluzione: il tema non è schierarsi ma abbassare la tensione sociale".

Meloni: "D'accordo con Di Maio"

E l'appoggio a sorpresa a Di Maio arriva da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. "Stavolta sono d'accordo con Di Maio quando dice che la Raggi farebbe meglio a occuparsi dei romani che dei Rom". "Obiettivamente - ha aggiunto - il Comune di Roma sta operando una serie di discriminazioni. Raggi dice che 'Roma non è razzista', ma lo è: ai Rom riconosce 5000 euro se aprono un'attività, 800 per l'affitto, gli pagano il 'mental coach' per andare a lavorare. Non mi pare che il Comune abbia attivato queste misure anche per i romani poveri che non sono di etnia Rom o Sinti. Nell'assegnazione delle casepopolari i Rom in uscita dai campi nomadi hanno un punteggio 
aggiuntivo. C'è una discriminazione a danno degli altri romani".

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