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Da movimento di associazioni a partito politico: nasce la Democrazia Cristiana Storica

Nata dal mondo delle associazioni, ha al centro la volontà di concretizzare quanto detto da papa Francesco

Si definiscono cattolici popolari, come la vecchia Dc, e al centro del loro operato mettono papa Francesco. Verrà presentato il 16 aprile 2015 in Campidoglio il nuovo partito Democrazia Cristiana Storica, nato dal comitato Con Francesco. Questo, a sua volta, è sorto per riunire diverse associazioni culturali e provenienti dal mondo del volontariato, che hanno in comune il preciso obiettivo di mettere in pratica i dettami del Santo Padre.

Un partito europeista, cui hanno già aderito 15 Regioni italiane, con il simbolo che mima le braccia aperte, segno di accoglienza. Comprende esponenti di diverse realtà politiche, anche provenienti dalle amministrazioni locali, che si sentono vittime del vuoto politico lasciato dagli ultimi 20 anni di storia italiana. "Ma nessun parlamentare", spiega Francesco Crocensi, delegato nazionale del partito, a conferma della presa di distanza che la nuova forza politica prende nei confronti dei prodotti politici italiani dell'ultimo ventennio.

Nel nome già il programma: la definiscono una Dc "storica" perchè "vogliamo riproporre i valori storici dimenticati con l'ultimo ventennio, in cui è mancato un partito contenitore interclassista che rappresentasse tutti, compresa la classe media, che finora non ha ottenuto un'adeguata risposta politica. Un partito come lo era la Dc fino al '94", ha aggiunto il delegato nazionale.

"Nei partiti italiani attuali manca il dialogo all'interno delle fila della dirigenza. Inoltre, sono troppo personalistici: noi non vogliamo un partito con il nome del leader, come Noi con Renzi o Noi con Salvini, perchè ne soffrono i territori. La Democrazia Cristiana Storica avrà un coordinamento nazionale che coinvolga tutti i rappresentanti locali per prendere le decisioni. In più, riapriremo le sezioni, Comune per Comune", ha rincarato Crocensi. 

Che poi ha aggiunto: "La cosiddetta rivoluzione liberale degli anni 1994-2014 ha distrutto quello che si presentava come "Il Bel Paese". Per cui, va operata una ricostruzione, in stile post-bellico, ma rimanendo all'interno dell'Europa. Questa è unita solo economicamente ma lontana dall'idea dei padri costituenti: per questo, secondo noi andrebbero discussi i Trattati economici europei. Papa Francesco più volte ha detto che "questa economia uccide", ma nessuno lo rilancia".

La Democrazia Cristiana Storica, dunque, si dichiara sostenitrice della famiglia tradizionale e dei valori non negoziabili. Inoltre, si prefigge di rilanciare quanto detto dal Papa. Primo fra tutti il suo monito quando dice che "non è possibile che faccia più notizia un indice della borsa al rialzo che un anziano assiderato perchè ridotto a vivere per strada".

Nella conferenza stampa del 16 aprile 2015, dopo la presentazione del partito saranno decise le sue linee politiche e la sua identità.

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