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Avanza il registro delle Unioni Civili: sarà anche per i gay. Delibera in aula a novembre

Per la cerimonia Roma Capitale metterebbe a disposizione "i locali di propria pertinenza generalmente adibiti alla celebrazione dei matrimoni civili"

Una proposta unitaria che fonde i progetti di tutti i partiti della maggioranza (Pd, Sel, Lista Civica Marino e Centro Democratico) con quello del Movimento Cinque Stelle. Il registro delle Unione Civili viaggia spedito e presto, molto presto potrebbe diventare realtà. Al momento si tratta di una proposta di delibera. A sottoscriverla sei consiglieri capitolini di Pd, Sel, Lista Civica Marino, Movimento Cinque Stelle e Centro Democratico.

CONTENUTI - Nella sostanza il Campidoglio aprirebbe le proprie porte tanto agli eterosessuali, quanto agli omosessuali. Per la cerimonia Roma Capitale metterebbe a disposizione "i locali di propria pertinenza generalmente adibiti alla celebrazione dei matrimoni civili", come, ad esempio, la Sala Rossa del Campidoglio. Il testo condiviso, che porta la prima firma di Imma Battaglia (Sel), da anni attivista per i diritti civili, propone l'istituzione "all'interno dell'anagrafe comunale" di "un Registro delle Unioni Civili che sarà unico per tutti i Municipi di Roma Capitale". Per far richiesta di iscrizione almeno una delle due persone deve essere residente a Roma. "I soggetti iscritti - si legge nella proposta - potranno beneficiare delle agevolazioni, dei benefici e, in generale, saranno soggetti alle medesime disposizioni previste dagli atti e dalle disposizioni di Roma Capitale, degli assessorati e degli Uffici competenti per i soggetti coniugati".

I FIRMATARI - "Contiamo di portare la delibera sulle Unioni Civili in aula entro fine novembre, o comunque entro l'anno per poter celebrare degnamente l'unione di tutte le coppie gay ed etero, anche nella Sala Rossa in piazza del Campidoglio - dice Battaglia -. C'è già una coppia di amici in attesa dell'approvazione per poter festeggiare la loro unione in questo posto prestigioso".  "Sono certa che al massimo entro l'anno arriverà in Aula", conferma la vice capogruppo del Pd Giulia Tempesta, tra le firmatarie. Virginia Raggi del M5S le fa eco: "Mi sembra che i proponenti siano abbastanza compatti". Il radicale Riccardo Magi, della Lista Civica Marino, spiega: "Il prossimo step sarà l'esame nelle commissioni statuto e regolamento e diritti e legalità", e poi l'Aula, dove ci potrebbero essere delle modifiche.

LE PROTESTE - Annuncia battaglia la presidente del Forum delle Associazioni familiari del Lazio Emma Ciccarelli: "Eravamo a conoscenza di questa proposta di delibera e ci faremo sentire in commissione dove saremo auditi a breve. Il Forum rappresenta 50 associazioni ed è in disaccordo perché la competenza su questa materia è parlamentare, inoltre il matrimonio ne risulterebbe svilito. Per quanto ci riguarda, a Roma sono altre le priorità in questo momento".

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